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Ira Macron Biden

Guerra commerciale evitata fra Usa e Ue? Com’è andato l’incontro Biden-Macron

I dossier (in primis Ucraina e Ira) al centro dell'incontro fra Biden e Macron, le parole dei presidenti e i commenti della stampa americana.

Come è andato l’incontro fra Biden e Macron

Si è conclusa ieri con la tappa in Louisiana la visita di Stato di Emmanuel Macron negli Usa, un evento pieno di appuntamenti mondani e politici culminato con la sfarzosa accoglienza alla Casa Bianca e una cena di gala con oltre 350 invitati allietata dalla musica di Jon Batiste.

L’imponente sforzo organizzativo – pare che la moglie di Biden, Jill, abbia trascorso gli ultimi sei mesi nei preparativi per la cena –  e il tripudio di tricolori appesi in ogni palo della luce intorno alla Casa Bianca metteva in chiaro, secondo il New York Times, la rinnovata importanza dell’Europa per gli Stati Uniti dopo gli anni turbolenti di Donald Trump e soprattutto dopo l’invasione russa dell’Ucraina, che ha riportato in primo piano i valori condivisi della libertà, della democrazia e dei diritti umani.

Ritorno in auge della relazione transatlantica.

Come alcuni esponenti dell’amministrazione Biden hanno spiegato alla Cnn alla vigilia della visita, l’evento voleva anche rimarcare la speciale importanza che Biden attribuisce alle alleanze storiche degli Usa, alleanze che rivestono un’ulteriore importanza alla luce della dicotomia, centrale nel pensiero politico del presidente Usa, tra democrazie e autocrazie.

Come ha spiegato al New York Times Charles Kupchan, docente di Affari internazionali alla Georgetown University, la visita di Macron assume un rilievo simbolico alla luce della “ritrovata centralità della relazione transatlantica nella strategia mondiale americana”, ed è senz’altro degno di nota che questa nuova iniezione di fiducia avvenga alla presenza del leader francese piuttosto che di quello britannico o tedesco.

Una ritrovata amicizia dopo l’affaire Aukus.

Ma la visita acquista importanza anche perché, come sottolinea l’Ispi, mette una pietra tombale sulla clamorosa polemica esplosa fra i due Paesi quattordici mesi fa, con tanto di richiamo dell’ambasciatore francese in patria,  in occasione del varo dell’alleanza tra Usa, Australia e Gran Bretagna denominata Aukus che si accompagnò alla decisione del governo di Canberra di stracciare una commessa da 36 miliardi di euro per la vendita di sommergibili francesi cui l’Australia preferì quelli nucleari degli Usa.

Niente dell’acredine di quei giorni era visibile giovedì durante la cerimonia ufficiale di accoglienza di Macron sul prato della Casa Bianca. dove il programma includeva gli onori militari e 21 salve di cannone. Come riferisce la Cnn, Biden si è riferito ai Macron come “stretti amici” e alla Francia come “il più antico alleato” ed un “partner incrollabile”.

“La mia Amministrazione”, è quanto il Presidente Usa ha detto a Macron durante la conferenza stampa finale secondo quanto riferisce Abc, “ha costruito la sua politica estera attorno alla forza della nostra alleanza, e la Francia è davvero il cuore di questo impegno”.

Dal canto suo Macron ha fatto riferimento ai valori comuni di Usa e Francia, due nazioni da lui definite come “sorelle nella lotta per la libertà”. Il Presidente francese si è anche rallegrato dell’impegno internazionalista di Biden lodandolo per la centralità assunta nella sua agenda dalle sfide di interesse comune per il mondo.

Primo tema in agenda l’Ucraina.

Nel bilaterale di oltre tre ore tra i due Presidenti il tema della guerra in Ucraina non poteva che occupare un posto centrale. I due hanno discusso di come continuare a coordinare i loro sforzi nel sostegno al Paese aggredito e appianare le differenze di vedute sulla guerra stessa.

Come sottolinea la Cnn, Macron e Biden si erano infatti trovati più volte in disaccordo, con il primo ritrovatosi a temperare le fughe in avanti del secondo e a invocare “prudenza” nel caso di certe dichiarazioni spericolate come quella risalente a marzo con cui Biden definì Putin “un macellaio“ che “non può restare al potere”.

Nella dichiarazione congiunta rilasciata al termine dell’incontro nello Studio Ovale, Biden e Macron si sono detti impegnati a far sì che la Russia renda conto “delle sue ampiamente documentate atrocità e dei crimini di guerra commessi sia dalle sue forze armate regolari sia dai suoi proxy”. Francia e Stati Uniti, hanno affermato i leader, in questa guerra si ritrovano uniti nel “difendere i valori democratici e i diritti umani universali”.

Differenze evidenti tra i due sono emerse circa l’opportunità di stabilire un contatto con Putin per tentare la carta del negoziato. Durante la conferenza stampa, il capo della Casa Bianca ha detto ai reporter di non avere “piani immediati” di sentire il Presidente russo, aggiungendo però di essere pronto a farlo qualora Putin manifestasse inequivocabili prove di voler chiudere lo sforzo bellico. Dal canto suo Macron aveva già dichiarato al mattino, intervistato da una trasmissione del canale Abc, di essere pronto a sentire Putin nei prossimi giorni.

Il nodo dell’Inflation Reduction Act (IRA).

Il tema più scottante affrontato dai due Presidenti ha riguardato l’Inflation Reduction Act (IRA), il provvedimento bandiera dell’Amministrazione Biden che prevede sussidi e agevolazioni fiscali per 369 miliardi di dollari per accelerare la transizione verde dell’industria statunitense, ma a cui l’Europa guarda con inquietudine perché considerato protezionista e sleale in quanto capace di spingere più di un’azienda a spostare i propri investimenti dal Vecchio continente agli Usa.

Molti in Europa, e Macron è tra questi, intravvedono già lo spettro di una devastante guerra commerciale tra le due sponde dell’Atlantico con l’Ue pronta a varare i sussidi alle proprie industrie all’insegna di un “Buy European” da contrapporre a un approccio Usa che ricorda da vicino l’America first di Donald Trump.

A tal proposito Macron è stato molto chiaro con i suoi interlocutori Usa dichiarando mercoledì in un incontro con i parlamentari alla Biblioteca del Congresso che l’IRA è “superaggressiva” verso le aziende europee. Più tardi, durante un ricevimento all’ambasciata francese, Macron ha rincarato la dose sostenendo che le scelte fatte dagli Usa “frammenteranno l’Occidente”.

Pare comunque che le pressioni esercitate da Macron abbiano avuto un certo successo nello stimolare ripensamenti: “Abbiamo avuto una dettagliata discussione” ha dichiarato Biden dopo il bilaterale, spiegando che “ci sono modifiche che noi possiamo fare (all’IRA) per rendere più semplice alle aziende europee di partecipare”. Una apposita task force congiunta è al lavoro per individuare possibili punti di contatto, ha sottolineato Biden, affermando che “non ho mai inteso escludere gente che sta cooperando con noi. Non era questa l’intenzione”.

Ecco dunque che, nella loro dichiarazione congiunta, Biden e Macron hanno “riaffermato il loro obiettivo condiviso di accelerare la transizione energetica globale verde” e rimandato alla task force congiunta il compito di individuare strade con cui “rafforzare la partnership Usa – Ue nell’energia verde e sul clima in modi mutualmente benefici”.

Evitata la guerra commerciale?

Nel suo resoconto sull’incontro tra i Biden e i Macron il quotidiano Politico sceglie di titolare “Guerra commerciale evitata? Macron convince Biden a modificare i suoi sussidi industriali”. È davvero così?

Naturalmente il diavolo sta nei dettagli e, nella fattispecie, nelle conclusioni cui giungerà la task force incaricata di individuare spazi di manovra nell’IRA in grado di non penalizzare la manifattura europea.

È probabile che fino a quel momento in Europa continueranno a suonare i campanelli d’allarme, anche se questa visita di Macron è servita comunque a mantenere aperta la speranza che le relazioni transatlantiche non si guasteranno definitivamente a causa di un provvedimento che tutti ancora considerano sleale.

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