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Aiuti Militari

“Sarà un piacere usare il kalashnikov contro i russi”. Parla il deputato ucraino Goncharenko

Che cosa ha detto Oleksiy Goncharenko, deputato ucraino del partito Solidarietà Europea, formazione politica di centro destra federalista e europeista, del leader dell’opposizione Petro Poroshenko.

A 30 anni dalla dissoluzione dell’Unione Sovietica il mondo torna a tremare per la minaccia atomica. Il presidente russo Vladimir Putin ha annunciato di aver ordinato al ministro della Difesa e al capo di stato maggiore di “mettere in allerta speciale le forze di deterrenza dell’esercito russo”. La traduzione è che è stato messo in stato di allerta il sistema difensivo nucleare. Al fine di scongiurare un’escalation nucleare sono in corso negoziati tra Russia e Ucraina per arrivare a una pacifica ricomposizione delle controversie.

Al via i negoziati, lontana la pace

“Non dovete mai, mai, mai fidarvi di Putin, questo deve essere assolutamente chiaro. Noi ci aspettiamo la pace, ma in realtà non credo che oggi si troverà una soluzione”. A parlare è Oleksiy Goncharenko deputato ucraino del partito Solidarietà Europea, formazione politica di centro destra federalista e europeista, del leader dell’opposizione Petro Poroshenko. “Non sappiamo se la Russia sia pronta a trovare una soluzione. Giovedì non volevano parlare con noi, il giorno successivo volevano parlare con noi solo se ci fossimo arresi e oggi invece vogliono parlare con noi – ha sottolineato Goncharenko intervistato da Antonino D’Anna per RadioLibertà -.È un buon progresso, non credo oggi ma nei prossimi giorni sarà pronta a parlare di cose più concrete per portare la guerra fuori dai nostri territori.

Goncharenko: “Sarà un piacere usare il kalashnikov contro i russi”

Perché il presidente Putin ha deciso oggi di mandare una delegazione a sedersi al tavolo delle trattative. “Guardiamo al campo di battaglia, i russi stanno avanzando ma stanno facendo pochi progressi e li stanno facendo a caro prezzo – suggerisce il deputato Goncharenko -. E questo con buona pace di Lukashenko la marionetta nelle mani del Governo russo e di Putin che aveva detto che l’esercito russo in un paio di ore sarebbe arrivato a Kiev e avrebbe soggiogato l’intera Ucraina. Cosa che per il momento non è avvenuta”. Resta sul tavolo il rischio che anche la Bielorussia possa inserirsi nella guerra e Putin potrebbe richiamare altri soldati a rinfoltire le guarnigioni impegnate in Ucraina.  “Il nostro morale è molto alto. Noi siamo pronti a difenderci con ogni mezzo. Sarà un estremo piacere usare il kalashnikov contro gli equipaggiamenti russi – aggiunge Goncherenko mostrando il suo AK47 -. Se Putin pensa di prenderci in giro, lui si sta prendendo in giro da solo”.

Putin è il solo a volere questa guerra?

Nei giorni scorsi si era parlato dell’estromissione di Gerasimov, il Capo di Stato Maggiore dell’esercito russo. Secondo quanto dichiarato Goncharenko alla BBC World Service Putin avrebbe cacciato il generale Gerasimov e concentrato su di sé il comando delle operazioni. “Secondo quanto riferito dai servizi segreti ucraini Gerasimov è stato accantonato, in realtà non sta lavorando più nell’ headquarter russo, è Putin a manovrare tutto – dice ancora Goncharenko a RadioLibertà -. Dato che i russi stanno andando verso la sconfitta, serve qualcuno a cui addossare tutte le responsabilità”

Putin non è un nuovo Napoleone

Il piglio decisionista ha portato alcuni commentatori ad avvicinare Putin alla figura di Napoleone. “Putin non è il nuovo Napoleone ma il nuovo Hitler – azzarda Goncharenko -. Lui sta impazzendo completamente e non sta ascoltando i suoi generali, lui pensa di essere il miglior stratega del mondo. Naturalmente non è così e questo porterà a delle conseguenze”.

Putin accusa l’esercito ucraino di simpatie naziste

La guerra in Ucraina viene combattuta, come tutte le guerre, anche con le armi della propaganda. Nei giorni scorsi Vladimir Putin ha accusato l’esercito ucraino di avere simpatie naziste. Il Presidente russo si riferiva al battaglione Azov, una milizia irregolare nata nel maggio 2014 a Mariupol, composta da ultras neonazisti che combattevano contro i ribelli ucraini filorussi e che si sarebbe macchiata, secondo Amnesty international e l’Osce, di atrocità anche contro la popolazione civile. Il battaglione è stato inquadrato nella Guardia nazionale e posto sotto il controllo del ministero degli Interni. “Lui è completamente pazzo – dice senza mezzi termini Goncharenko -. Ieri il ministro degli esteri russo Lavrov ha chiamato l’ambasciatore israeliano per chiedergli perché stia supportando i nazisti in Ucraina. Il Presidente ucraino è ebreo, Putin è completamente pazzo. Chi è il nazista? Chi sta difendendo la propria terra e che ha un ebreo come presidente o chi ha sta attaccando un paese pacifico, colpendo asili, ospedali e scuole”.

Il ruolo degli oligarchi

Gli Stati Uniti, la Commissione europea, la Francia, la Germania, l’Italia, il Regno Unito e il Canada hanno deciso di escludere alcune banche russe dal sistema di messaggistica finanziaria globale SWIFT, la principale rete di pagamenti internazionali del mondo. Inoltre sono state imposte “misure restrittive” alla Banca centrale russa. Con le banche russe fuori dallo Swift la Russia rischia di uscire affamata da questa guerra. Gli effetti non si sono fatti attendere: il rublo è in caduta libera, la Borsa di Mosca è stata chiusa, petrolio e oro in impennata e tasso d’interesse raddoppiato al 20% dalla Banca centrale russa. “Gli americani dicono che gli oligarchi stanno per compiere un colpo di stato ai danni di Putin. Io spero vivamente che possa esserci un colpo di stato silenzioso in Russia, del resto nella loro storia alcuni zar sono stati detronizzati in questo modo – continua Goncharenko -. Le sanzioni e la crisi economica si sono acuite e chiaramente gli oligarchi non vogliono questo, vogliono la pace, fare affari e godersi i soldi. Stamattina il mercato delle valute alla borsa di Mosca è partito malissimo e questo è soltanto l’inizio”.

L’Ucraina nell’Unione Europea

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha chiesto l’adesione “immediata” dell’Ucraina alla Ue. “Senza un’Ucraina sicura non ci può essere un’Europa al sicuro. L’Ucrain ha dimostrato di essere un paese democratico, una società libera, l’esercito ha dimostrato di essere forte, motivato, di essere democratico nella sua struttura – ha affermato Goncharenko -. La presenza dell’Ucraina in Europa finirà per rendere l’Europa più sicura”.

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