skip to Main Content

Giovani: tutte le proposte di partiti e coalizioni

Che cosa prevedono i programmi elettorali dei maggiori partiti sulle politiche per i giovani

Solo l’8% degli italiani ritiene che la politica si occupi abbastanza dei giovani. A rilevarlo è l’ultimo sondaggio di Quorum/YouTrend per Sky TG24. Ma è proprio così? In realtà tutti i programmi dei partiti e delle coalizioni in corsa per le prossime elezioni prevedono politiche specifiche per i giovani. Andiamo a scoprire cosa propongono.

FRATELLI D’ITALIA: ZERO TASSE PER I PRIMI TRE ANNI PER GLI UNDER 30

Il partito di Giorgia Meloni dedica alle politiche per i giovani il capitolo “Largo ai giovani”. “Le nuove generazioni rappresentano il futuro della nostra Nazione: investire sulle politiche per i giovani significa liberare nuove energie, aprirsi all’innovazione, coltivare talenti, produrre sviluppo – si legge nel programma -. Insomma significa costruire il nostro futuro”. Le proposte sono molteplici e vanno dal diritto allo sport (investimenti sugli impianti sportivi di nuova generazione), al rafforzamento del ruolo della scuola “con aperture pomeridiane”, dalla lotta “senza quartiere ai trafficanti e agli spacciatori di sostanze stupefacenti” insieme a una campagna “di informazione e prevenzione sul consumo di alcol e droghe e sulle malattie sessualmente trasmissibili” all’incremento del numero di laureati in Italia.

Tra le proposte di taglio economico di FdI ci sono:

  • zero tasse per i primi tre anni per i giovani under 30 che si mettono in proprio e incentivi alle aziende che assumono i ragazzi;
  • potenziamento dei fondi per l’autoimprenditorialità giovanile e snellimento delle procedure d’accesso;
  • rafforzamento del Fondo di garanzia statale per il mutuo sulla prima casa delle giovani coppie e riduzione delle imposte sull’acquisto della prima casa;
  • valutazione dell’impatto generazionale delle leggi e degli interventi pubblici;
  • ripensamento del sistema pensionistico che al fine di garantire anche le giovani generazioni e chi percepirà l’assegno solo in base al regime contributivo.

LEGA: STARTUP E PENSIONE DI GARANZIA PER I GIOVANI CONTRIBUENTI

Il lunghissimo programma della Lega (più di 200 pagine) dedica alle politiche per i giovani il capitolo 13. L’analisi delle necessità parte dalle difficoltà nel “passaggio dal mondo scolastico al mondo del lavoro” in parte anche per “l’inadeguatezza dei percorsi formativi delle scuole superiori e delle Università”. A tal proposito la Lega suggerisce di “rivedere i piani formativi e di studio scolastici ed universitari”, insistere sull’alternanza scuola-lavoro e aprire “un tavolo di discussione permanente tra scuola Università e mondo del lavoro che possa allineare le esigenze scolastiche con quelle lavorative dei vari mercati di riferimento”.

Tra le proposte di stampo economico la Lega propone:

  • Assunzioni: sgravi fiscali nell’assunzione di personale per le imprese con meno di 3 anni;
  • Accesso al credito: garanzia da parte dallo Stato per ricevere i finanziamenti iniziali;
  • Credito di imposta maggiore per competitività e occupazione
  • Detassazione: esenzione dalle imposte locali dirette (contributo economico locale, imposta fondiaria);
  • Sostegno alla Ricerca e Sviluppo: detrazione del 100% dell’imposta sulle società sul lavoro relativo alla ricerca e sviluppo.
  • Altre tipologie di esenzioni: imposta sul reddito delle persone fisiche e sul reddito delle società, ed esenzione totale per il primo esercizio o il primo periodo in cui sono tassati sugli utili (max 12 mesi), seguita da un’esenzione del 50% per l’anno successivo
  • Semplificazione e adeguamento della normativa fiscale per il settore delle startup
  • Deduzione (almeno 75%) per privati ed imprese che investono e/o acquisiscono startup;
  • Obbligo per i fondi pensione, assicurativi, etc, a dedicare lo 0,50% dei fondi che raccolgono ad investimenti in startup;
  • Pensione di garanzia per i giovani: “per i giovani lavoratori con carriere interamente nel regime contributivo è riconosciuta, in ogni caso, una pensione minima di 1.000 euro. Considerare e dare valore previdenziale anche ai periodi di inattività lavorativa o di formazione”.

LE PROPOSTE PER I PIÙ GIOVANI NEL PROGRAMMA DEL CENTRODESTRA

Il programma del centrodestra prova a fare una sintesi delle proposte avanzate singolarmente da Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia e Noi con l’Italia. La coalizione conservatrice suggerisce di:

  • valutare l’impatto generazionale delle leggi e dei provvedimenti;
  • potenziare gli strumenti di finanziamento per esperienze formative e lavorative all’estero per giovani diplomati e laureati;
  • il “rafforzamento del sistema del prestito d’onore per studenti universitari”;
  • supporto all’imprenditoria giovanile, incentivi alla creazione di start up tecnologiche e a valenza sociale;
  • agevolare l’accesso al mutuo per l’acquisto della prima casa per le giovani coppie.

PARTITO DEMOCRATICO: GIOVANI E DONNE RESPONSABILI DEL RILANCIO DEL PAESE

“Due devono essere i protagonisti del rilancio del Paese: le donne e i giovani”. Inizia così il capitolo che il PD dedica alle politiche per i più giovani. Il PD parte dalla considerazione che “a troppi giovani italiani è di fatto negato il diritto di diventare adulti”. Per riscrivere il patto generazionale il PD parte dalla riduzione della disoccupazione giovanile. “Ma il vero tradimento sta nelle condizioni che è costretto ad accettare chi un lavoro lo trova: oltre il 20% degli stage extracurriculari attivati tra il 2014 il 2019 ha riguardato persone con più di 30 anni”, si legge nel programma. Precarietà e impieghi sottopagati si ripercuotono sul tema della casa e della formazione di una famiglia. “Non a caso gli under 35 sono la fascia di popolazione che più spesso vive in affitto – scrivono dal Nazareno -. Con 6,8 nati ogni 1.000 abitanti, l’Italia è il quinto Paese al mondo col più basso tasso di natalità ed è dal 2007 che ogni anno le morti superano le nascite, con un trend in costante peggioramento”. Esaurita l’analisi il partito leader della coalizione progressista passa alle proposte:

  • dote da 10mila euro, erogata al compimento dei 18 anni sulla base dell’ISEE familiare, per coprire le spese relative alla casa, all’istruzione e all’avvio di un’attività lavorativa, i cui costi saranno coperti dalla modifica dell’aliquota dell’imposta sulle successioni e donazioni superiori ai 5 milioni di euro;
  • obbligo di retribuzione per stage curriculari e aboliremo gli stage extra-curriculari, salvo quelli attivati nei 12 mesi successivi alla conclusione di un percorso di studi e incentivazione dell’apprendistato come principale strumento di ingresso nel mercato del lavoro;
  • azzeramento dei contributi per le assunzioni a tempo indeterminato dei giovani fino a 35 anni;
  • potenziamento del Fondo di garanzia mutui per la prima casa e introducendo un contributo affitti di 2.000 € per studenti e lavoratori (under 35) in base al reddito;
  • pensione di garanzia, che stanzi fin da subito le risorse necessarie a garantire una pensione dignitosa a chi ha carriere lavorative discontinue e precarie;
  • miglioramento dell’assegno unico e universale per i figli a carico e rivedendo il peso della prima casa nel calcolo dell’ISEE utilizzato per l’Assegno unico;
  • abbassamento dell’età del voto a 16 anni e istituendo una nuova legge per il voto fuorisede.

A queste proposte si aggiunge l’introduzione dello Ius Scholae che punta al riconoscimento della cittadinanza italiana per i giovani con genitori non europei, nati in Italia o arrivati prima del compimento dei 12 anni, che risiedano legalmente e che abbiano frequentato almeno 5 anni di studio nel nostro Paese. Se i 5 anni di studio includono la scuola primaria viene richiesto anche il superamento del ciclo di studi con esito positivo.

SINISTRA E VERDI: PER I GIOVANI ECONOMIA DELLA CANAPA E TRASPORTI GRATUITI

L’alleanza Verdi e Sinistra Italiana affronta il tema delle politiche giovanili pescando dal corpus classico delle proposte di sinistra. Si va dalla gratuità dei trasporti pubblici locali per “promuovere nuovi modelli di mobilità fra le giovani generazioni”, allo sviluppo della filiera della canapa al fine di incentivare “l’entrata dei giovani nel settore”. L’aggregazione più progressista suggerisce di incentivare l’imprenditoria giovanile attraverso la “formazione di consorzi cooperativi sul territorio italiano” e “la formazione di nuove imprese e start-up”. Per ciò che riguarda il lavoro nell’università Verdi e Sinistra Italiana chiedono di superare “la stagione della precarizzazione della ricerca. Non solo perché ha pesato sulla vita di moltissime e moltissimi giovani, ma perché precarizzazione vuol dire meno autonomia e libertà, meno capacità di innovare approcci, metodi e linguaggi, perdita di competenze”. Infine suggerisce di estendere il “tempo scuola (tempo pieno e tempo prolungato, a seconda dei diversi ordini di scuola) in tutte le scuole del territorio nazionale; affinché sempre meno giovani e adolescenti siano lasciati soli con le proprie difficoltà; proponiamo, tra l’altro, di estendere l’obbligo scolastico a 18 anni”.

TERZO POLO: TASSE ZERO PER GLI UNDER25 E MUTUI CON GARANZIA DELLO STATO

Anche per i centristi di Azione e Italia l’esigenza numero uno è permettere ai giovani di diventare adulti attraverso il lavoro. I centristi puntano a incentivare l’imprenditorialità giovanile attraverso “forme di accompagnamento all’imprenditorialità, mediante servizi di incubazione, consulenza, mentoring e coaching per i giovani, e acceleratori per integrare l’offerta finanziaria con nuovi strumenti a sostegno dell’innovazione organizzativa e dello sviluppo del capitale umano”. Il finanziamento di questo ambizioso progetto avviene attraverso “parte dei 200 milioni di euro di fondi del PNRR dedicati al rilancio dei Centri per l’Impiego (CPI) non ancora allocati, cosi da introdurre nei CPI un servizio di “assistenza all’autoimpiego e all’imprenditoria giovanile”. Va nella stessa direzione la proposta di portare a zero la tassazione per i giovani fino a 25 anni e tagliandola del 50% dai 26 ai 30. Per ciò che riguarda lo sviluppo dell’indipendenza abitativa il Terzo Polo crede che, per gli under 35, lo Stato dovrebbe farsi garante del 20% del valore di un immobile per il quale una banca abbia già accettato di erogare con un mutuo il restante 80 per cento.  I centristi, inoltre, propongono di contrastare l’abbandono scolastico estendendo l’obbligo di istruzione fino a 18 anni e di riformare il sistema dei tirocini curricolari “per assicurare che siano esperienze realmente formative e non soltanto atti dovuti all’interno del percorso di istruzione. Valuteremo opportunità di introdurre agevolazioni per le imprese che attribuiscono un rimborso spese o un’indennità ai tirocinanti o che trasformano il tirocinio in contratto di lavoro”.

M5S: PENSIONE GARANZIA GIOVANI E RISCATTO GRATUITO LAUREA

Il M5S concentra le proposte per i più giovani nel capitolo “Dalla parte dei giovani: per il loro futuro, di benessere e stabilità”. Sono cinque le misure proposte:

  • Pensione garanzia giovani: un aiuto concreto a tutti quei giovani con carriere intermittenti che fanno fatica ad avere una pensione;
  • Riscatto gratuito della laurea: un incentivo allo studio universitario e un riconoscimento dell’impegno profuso nel percorso di studi in vista dell’attività lavorativa;
  • Incentivi all’imprenditoria giovanile e sburocratizzazione delle startup;
  • Stabilizzazione degli sgravi per l’acquisto della prima casa da parte degli under 36;
  • Proroga dello sgravio per l’assunzione di giovani under 36 in tutta Italia.

Altre proposte per i più giovani si trovano all’interno del programma.  Nel capitolo “Dalla parte degli agricoltori: perché l’agroalimentare è un’eccellenza italiana, per il made in Italy e la difesa della nostra tradizione”, all’interno del quale il M5S suggerisce di introdurre “incentivi per il ricambio generazionale con investimenti dedicati a giovani agricoltori”. Nel capitolo “Dalla parte dei lavoratori e del welfare: per una vita degna e senza precarietà”, la proposta avanzata dai pentastellati prevede di contrastare il precariato attraverso il “rafforzamento delle misure del decreto dignità per mettere i lavoratori, in particolare i giovani, in condizione di sviluppare progetti di vita agevolando i contratti a tempo indeterminato” e di introdurre “un compenso minimo per i tirocinanti e il riconoscimento del periodo di tirocinio ai fini pensionistici”.

Back To Top