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Giletti

Non solo Giletti: i giornalisti in tv vanno solo a caccia di audience e soldi

La Russia fa una gran fatica in Ucraina ma ha affondato i talk show italiani. La riflessione di Sergio Pizzolante.

 

I Talk. Come suk arabi. Pataccari.

Kpetnh: significa cretino in russo.

Giletti è andato a Mosca a fare la figura del cretino.

È stato un confronto fra la gigante e il bambino.

Maria Sacharova, portavoce di Lavrov, ha sbeffeggiato Giletti.

E il gilettismo, che corrisponde, più o meno, al gruberismo, al Florismo, al travaglismo, al palombellismo, che sono fra il cretinismo e il cinismo mediatico.

Più o meno cretini, più o meno cinici.

La Sacharova ha detto che i paesi europei non hanno alcuna autorità morale per confrontarsi con la Russia, che l’Europa non esiste politicamente, che siamo tutti succubi degli americani, che il loro nemico è la “collettività occidentale”, che la guerra in Ucraina l’hanno iniziata gli ucraini 8 anni fa, che i russi sono portatori di aiuti e solidarietà, in Ucraina, in Siria, in Libia, nel Mali.

Che gli occidentali hanno attaccato la Russia, che non rispettano gli accordi, ect ect

La propaganda peggiore e più falsa e più perfida e più cinica.

Che i Talk italiani, caso unico in Occidente, portano in scena ogni giorno.

Giletti? Giletti le dava ragione su tutto. Su tutto.

Lei lo frustava e lui acconsentiva.

Sei un bambino! Ragioni come un bambino!

Non capisci! Non capisci!

E lui le dava ragione. Su tutto.

Non capiva, non capiva.

Però adesso smettetela dai… diceva Giletti.

Le do ragione sul passato, ma adesso accontentatevi del Donbass, dai.

La distruzione delle città, le morti, dai, sì noi siamo colpevoli, molto colpevoli, moltissimo, ma dai, la guerra no, dai.

Lei le rideva in faccia, sei un bambino, non capisci. Cazzotti in faccia e ovunque.

Colpi di scudiscio. Ovunque.

Perché? La Sacharova nemmeno riconosceva la dignità, a Giletti, di un collaboratore di propaganda.

Le è sembrato proprio cretino.

E ha infierito.

Poi Giletti si collega con lo studio e Sallusti gli dice che deve vergognarsi, che la trasmissione gli faceva schifo, che era una totale sottomissione alla peggiore propaganda russa.

Mentre Giletti lo ascoltava in mezzo al conduttore del principale Talk di propaganda russa e ad un ucraino che sosterrà poi che è scappato dall’Ucraina perché non gli consentivano di combattere la corruzione.

È come dire che è andato a Corleone perché ad Isernia non gli consentivano di combattere la mafia.

Sallusti se ne va, dicendo che rinuncia al compenso concordato.

Giletti forse coglie la figura di m…. e si sente male. Poi si sente di nuovo bene. Soccorso dal principale propagandista russo.

Che però continua a ridergli in faccia.

L’apoteosi.

La Russia fa una gran fatica in Ucraina ma ha affondato i Talk italiani. Inconsapevolmente.

Li ha svelati per quelli che sono.

Fabbriche di soldi per giornalisti affamati di soldi. Che con cinismo efferato spacciano per informazione un mercato delle vacche, suk arabi, bancarelle di patacche, di simboli falsi, di etichette rubate.

Giornalisti che si invitano fra loro, che promuovono un falso dibattito, su posizioni già prese, con compensi da prendere, per un teatrino già definito, con parti già assegnate.

Una suburra. Maleodorante. Putrescente.

(Estratto dal profilo Facebook di Sergio Pizzolante)

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