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Geolier

Tutto quello che non capisco su Geolier, Saviano, Mango e il Sud

Suggestioni e provocazioni intorno al Festival di Sanremo e alle parole di Saviano su Geolier. La lettera di Francis Walsingham.

Caro direttore,

sono reduce dalla cinque giorni del Festival di Sanremo – non credevi che uno studioso di affari internazionali potesse amare i grandi eventi nazionalpopolari? Credevi male, allora -; sono reduce, dicevo, e oltre a una certa stanchezza per la lunghezza della trasmissione, mi ritrovo con la testa ronzante di pensieri che non so bene come interpretare. Non si tratta di riflessioni compiute ma di pensieri, appunto, cioè stralci di ragionamenti e considerazioni informi: magari la scrittura mi aiuterà a cavarne qualcosa, e magari anche tu e i lettori di Startmag ne trarrete beneficio o divertimento.

Da questo groviglio mentale, la cosa che voglio provare a razionalizzare è l’affare Geolier. Premetto: sono vecchio, e anche se mi sforzo a mantenermi curioso, la trap non è cosa per me. Non voglio parlare di musica, però, ma di altro. Ossia di questa considerazione di Roberto Saviano, giornalista divenuto scrittore divenuto santone, che su X ci dice la sua sulle polemiche per i tanti televoti a Geolier:

#Geolier è stato molto votato? E quale sarebbe il problema? State forse pensando al complotto dei napoletani? Eddai, vi siete presi tutto quello che potevate, con il criterio della spesa storica avete di fatto reso impossibile ogni crescita e miglioramento al Sud. Oggi con l’autonomia differenziata si realizzerà, per legge, la rimozione della Questione meridionale e rompete le scatole a Geolier? Ma truateve na fatica, perché quella che avete vi lascia troppo tempo libero da sprecare in fesserie.

Su una cosa sono d’accordo: che il tempo libero fa dire e scrivere un sacco di fesserie, anche e soprattutto agli intellettuali oziosi. Ma veramente il successo di pubblico di Geolier è l’espressione di una rivolta di Napoli e del Meridione contro le politiche del governo Meloni – e in più in generale contro l'”estrattivismo” del Nord verso il Sud – e contro l’autonomia differenziata? Famme nu piacere

Non si capisce, poi, dove sia questo presunto antimeridionalismo del Festival di Sanremo se la vincitrice, Angelina Mango, è nata a Maratea e cresciuta a Lagonegro, in Basilicata. Ricordo a tutti che il Sud Italia non finisce a Napoli.

Secondo Saviano – che peraltro ama fare il battitore libero sui social però poi scrive sull’istituzionalissimo Corriere -, Geolier “racconta la vita senza mediazioni e la speranza di poter far fronte all’orribile del mondo col talento di affrontarlo”. Bene, benissimo, giustissimo. Ma ricordo a tutti che Napoli è un centro giusto un pelo più vivace, sviluppato e ricco di opportunità di quanto non sia Lagonegro. Poi magari Angelina Mango – che è figlia d’arte, di madre e di padre – avrà avuto una vita facilitata, anzi è probabile, ma sarebbe comunque interessante sentire il parere degli altri cinquemila lagonegresi. Anche nella remota provincia di Potenza ci sono sogni, desideri e ambizioni, oltre alla “cumbia della noia“. E oltre al familismo amorale di cui ha vergato il sociologo Edward C. Banfield proprio nelle zone dove è nata Angelina Mango.

Ma c’è un’altra cosa che trovo curiosa e che non so bene come interpretare. Saviano, autore di Gomorra ed esperto di camorra, difende Geolier (non è che vuole assicurarsi la popolarità tra i giovani?, mi domando maliziosamente). Dicevo: Saviano ha sacrificato una buona parte della sua libertà per raccontare la camorra; Saviano loda Geolier; e però Geolier in alcuni suoi testi esalta proprio lo stile di vita dei camorristi. Un cortocircuito pazzesco.

In Narcos (promette bene già dal titolo), Geolier canta: “Teng nu frat criminal e n’at figl e nu boss / Je so intoccabile a Secondiglian comm e Narcos”. Secondo Saviano, “ragazze e ragazzi di mezza Italia si identificano in Geolier e in generale nell’hip-hop napoletano”. Ho i miei dubbi.

La Verità ha fatto un interessante ritratto di Geolier, raccontandoci di un video in cui, per Capodanno, incita una ragazza a sparare con una pistola dal balcone; oppure della sua amicizia con Crescenzo Marino, figlio di Gennaro Marino, ex-capo degli Scissionisti di Secondigliano e in carcere con il 41bis, e lui stesso indagato per associazione mafiosa.

“Teng nu frat criminal e n’at figl e nu boss”, canta infatti Geolier: è proprio vero che l’arte imita la vita.

Un caro saluto,

Francis Walsingham

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