IL POLIZIOTTO GABRIELLI IN AZIONE
“Tutte le forze di polizia sotto il Viminale”. Fa discutere la proposta di Gabrielli (ex capo della Polizia, ora sottosegretario con delega ai Servizi), nel mirino Carabinieri e Guardia di Finanza che dipendono da Difesa ed Economia. (La Stampa)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) July 9, 2021
LE SCELTE SILENZIOSE DI DRAGHI PER LA RAI
Nomine Rai. Marinella Soldi presidente, Carlo Fourtes amministratore delegato. Nelle centinaia di articoli sui nomi in ballo per la Rai nei giorni scorsi, nessuno faceva riferimento al duo scelto dal governo.
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) July 9, 2021
I GRILLI SULLA GIUSTIZIA
"Sulla giustizia il Movimento 5 Stelle si cala le braghe. Si accontenta di una mini-modifica sulla prescrizione. Il cdm dà il via libera alla riforma “all’unanimità”. (Fatto Quotidiano)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) July 9, 2021
"Di Maio media, Conte lo sconfessa. Grillini allo sbando senza capo. Il ministro lavora per l’intesa, l’ex premier guida i duri. Governo e Parlamento ostaggi della crisi 5S. I casi Rai e Zan". (Rep)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) July 9, 2021
Giustizia, un sì sofferto. Draghi placa le liti ma il M5S è spaccato. Via libera in Cdm alla riforma con compromesso sulla prescrizione, che si ferma anche per i reati di corruzione. Malumori di FI e Iv. Il premier: ora lealtà in Parlamento. (Rep)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) July 9, 2021
"La giustizia divide il governo ma Draghi salva la riforma. Compromesso di Cartabia sulla prescrizione e il premier media con i 5S. Conte sconfessa l’accordo e difende Bonafede". (Rep)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) July 9, 2021
"M5S ottiene quello che chiede da più di 24 ore: i reati di corruzione avranno diritto, come quelli più gravi, dalla mafia al terrorismo, a processi in Appello e in Cassazione che potranno durare il tempo necessario". (Rep)
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AIUTINO PER STELLANTIS A TERMOLI? NON DITELO A GIAVAZZI…
Gigafactory Stellantis a Termoli. "ipotesi di una newco in cui potrebbe avere un ruolo anche la Cassa Depositi e Prestiti. Il piano del governo sarebbe una partnership pubblico-privata con partecipazione di spicco di Stellantis, anche se altre opzioni sono allo studio". (Sole)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) July 9, 2021
Gigafactory Stellantis a Termoli. Investimento rappresenta anche l’occasione per approfittare dei fondi stanziati nell’ambito del Pnrr per agevolare la transizione energetica. Roma nel Pnrr ha stanziato circa 600 milioni di denaro pubblico per il progetto. (Sole 24 Ore)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) July 9, 2021
CONTENTINO PER TORINO?
Decreto Sostegni Bis. Per l’automotive arriva anche il via libera al «Centro italiano di ricerca per l’automotive e aerospazio», con sede a Torino e la forma giuridica di Fondazione, per la creazione di una infrastruttura che utilizzi i metodi di intelligenza artificiale. (Sole)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) July 9, 2021
IL DOPPIO GIOCO DI BIDEN CON PUTIN
Biden, pur avendo definito un «assassino» Putin, nei confronti della Russia ha agito con maggior moderazione rispetto a Trump: ha prorogato il trattato Start e ha revocato le sanzioni che gravavano sull’azienda russa impegnata nella costruzione del gasdotto Nord Stream. (Bremmer)
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BIDEN SUPERTRUMPIANO SULLA CINA
Biden. "Il suo governo non ha fatto passi indietro nella guerra commerciale avviata da Trump. Dazi e sanzioni restano al loro posto, per sfruttare al massimo la forza negoziale degli Usa con la Cina in altri settori". (Ian Bremmer)
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LA TESI DI BIDEN SULL’AFGHANISTAN
Biden ha difeso il ritiro delle truppe americane dall’Afghanistan, dove i talebani stanno tornando a guadagnare terreno. “Nessuna nazione ha mai unificato l’Afghanistan. Gli imperi sono andati lì e non ce l’hanno fatta”, ha detto Biden. (New York Times).
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LE TESI DI YELLEN
Janet Yellen ha un chiaro messaggio: la global minimum corporate tax dovrebbe semmai essere superiore al 15% ipotizzato dal G7. E per le capitali europee ha anche un altro avvertimento: una nuova digital tax Ue per “coprire” i piani anti-Covid va ripensata. (Sole)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) July 9, 2021
IL NUOVO NUMERO 2 DELLA BCE
La Bce ha una nuova strategia e un nuovo target di inflazione per la stabilità dei prezzi: un obiettivo “simmetrico” del 2% a medio termine “più chiaro” e meno ambiguo rispetto al precedente «livello inferiore ma prossimo al 2%» e più ambizioso per ancorare le aspettative. (Sole)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) July 9, 2021
ZAN ZAN
Ida Dominijanni, pensatrice femminista, ex Manifesto, riflettendo con il Foglio, dice che la legge Zan è rischiosa giuridicamente e rischiosissima politicamente: «Con la sensibilità cattolica si media e lo dovrebbe sapere Letta meglio di quanto lo possa sapere io». (Corsera)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) July 9, 2021
Giornata contro l’omofobia nelle scuole. "C’è il rischio che, oltre all’istigazione all’odio, venga sanzionata la libera espressione di convincimenti etici e religiosi e sia messo in discussione il diritto umano universale dei genitori all’educazione dei figli. (Bassetti, Cei)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) July 9, 2021
Quali sono le perplessità sul ddl Zan?
«È necessario garantire in modo adeguato la libertà di espressione e, tanto più laddove s’intendono introdurre norme di natura penale, non bisogna lasciare margini interpretativi non ragionevoli", risponde a Rep Bassetti, presidente Cei.
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) July 9, 2021
«La comunità Lgbt ha visto l'occasione di imporre la propria visione. Aprire le porte a un uso opportunistico della scelta del genere, con i carcerati che chiedono il trasferimento nei reparti femminili e gli atleti “ex maschi” che gareggiano con le atlete». (Luca Ricolfi)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) July 9, 2021
TUTTI IN ISLANDA?
"Lavoro, la ricetta islandese. Un’ora in meno al giorno e la produzione aumenta. L’esperimento a stipendio invariato è durato quattro anni ed è stato un successo". (Rep)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) July 9, 2021
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ESTRATTO DI UN ARTICOLO DI REPUBBLICA SU GLOBAL MINIMUM TAX:
La partita sembra chiusa per la nuova Global Minimum Tax, la tassa planetaria del 15 per cento che dovranno pagare tutte le multinazionali, web company comprese, dal 2023 se superano i 20 miliardi di fatturato globale e il 10per cento di utili nei Paesi “market” cioè dove vendono prodotti.Una mossa che i Venti Grandi hanno messo a punto per evitare che le multinazionali, come accade per Google e Facebook, nascondano la propria sede in Irlanda dove pagano il 12,5 per cento di tasse e di conseguenza non paghino nulla dove vendono e fatturano i propri servizi. Il meccanismo messo a punto servirà per calcolare il profitto che ogni singolo Stato potrà tassare: per ora si è concordato un “imponibile” pari al 20-30per cento di ogni dollaro di extraprofitto che supera la franchigia del 10 dei profitti. Ma la questione è ancora aperta perché non tutti iPaesi hanno un gettito imponibile che viene dal fatturato; alcuni, come l’Irlanda, ad esempio, tassano soprattutto gli abbondanti profitti della casa madre che ha la sede nel loro Paese. Dunque la necessità di un elemento di ponderazione dei due gettiti che si sta discutendo. Come si discute anche della stessa franchigia del 10 per cento sotto la quale non si paga la Global Tax: ebbene Amazon sta sotto e potrebbe salvarsi, così si lavora a specificare meglio che non si pagherà in base alla media mondiale dei profitti ma Paese per Paese.Senza contare il caso Orban: tiene le tasse al 9 per cento per favorire gli arbitraggi fiscali internazionali e poi si scaglia contro il capitalismo globale: il suo voto conterà quando in autunno ci si confronterà in sede Ocse e soprattutto quando la partita si giocherà sul tavolo dell’Unione dove è prevista l’unanimità.
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ESTRATTO DI UN ARTICOLO DE LA STAMPA SU GABRIELLI:
Non solo la Polizia: il Viminale dovrebbe avere il controllo anche sui Carabinieri e sulla Guardia di Finanza, che invece continuano a dipendere dal ministero della Difesa e dal ministero dell’Economia nonostante ci sia una legge di quarant’anni fa che definisce chiaramente le figure alle quali spetta l’amministrazione della pubblica sicurezza. Franco Gabrielli, stavolta non più da capo della Polizia ma in qualità di autorità delegata alla sicurezza della Repubblica, riapre una questione sulla quale le forze politiche si sono spesso divise. L’occasione la offre il congresso del sindacato Fsp Polizia e un dibattito sulla 121, la legge del 1981 che ha smilitarizzato la Polizia, con il sottosegretario all’interno, Nicola Molteni e con il capo della Polizia, Lamberto Giannini. Proprio quella legge, sottolinea Giannini, «fu determinante perché ha portato un nuovo concetto di sicurezza e ha fatto della Polizia un’autorità più vicina alle persone». Ma secondo Gabrielli la legge presenta lacune: soprattutto, il fatto che ancora oggi «il ministero dell’Interno non sia la casa della sicurezza di questo paese». Il sottosegretario non fa giri di parole: «Fino a quando il ministro dell’Interno avrà il controllo di una sola forza di polizia, il disegno della 121 non sarà completato. Fino a che non si porterà tutti sotto» il Viminale «la 121 non sarà completa». Che non significa cancellare Carabinieri e Guardia di Finanza, quando nel 2016 il governo decise di accorpare la Forestale con i Carabinieri, il sottosegretario definì quella una «scelta non felice». Quello che dovrebbe cambiare è dunque proprio il “controllo” su questi Corpi. Perché la 121 introduce il concetto di amministrazione della pubblica sicurezza e lo attribuisce al Viminale. Secondo il disegno della 121 il capo della Polizia, sostiene Gabrielli, non è solo il capo di una forza di polizia ma di un organo tecnico con il quale il ministro dell’Interno, unica autorità di pubblica sicurezza nel paese, governa la sicurezza del Paese».