Partiamo dai fatti. Come riportano le agenzie di stampa internazionali, un soldato francese è stato ucciso nel pomeriggio di sabato 22 gennaio durante un attacco a colpi di mortaio contro la base militare di Gao (Mali).
53 VITTIME IN MALI
Si tratta del brigadiere Alexandre Martin del 54° Reggimento artiglieria di Hyères. Con questo decesso la Francia arriva – almeno ufficialmente – alla 53ª vittima nel contesto della Operation Barkhane. Nella Base Operativa Avanzata di Gao vi sono anche i soldati del contingente italiano inquadrati nella Task Force Jacana, che fanno parte dello staff del Comando e del National Support Element distaccato a Gao.
LA PRESENZA ITALIANA IN MALI HA SENSO?
La domanda che ci si pone è: la presenza italiana serve a tutelare gli interessi italiani nel settore dell’import-export militare e nello sfruttamento delle risorse minerarie e petrolifere? Staremo a vedere…
LA STRATEGIA DELLA FRANCIA
Quello che è certo è che la presenza francese in Mali è strategicamente chiara e lineare; interessi questi che sono sempre più minacciati non solo della presenza del terrorismo islamico ma anche da quella cinese e russa. Di quali interessi stiamo parlando? Per esempio dei giacimenti di uranio del Niger, che si trovano a meno di 300 km dal confine del Mali e che sono sfruttati dalla multinazionale francese Areva; oppure dei giacimenti petroliferi assai cari alla multinazionale francese Total.