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Viaggio (pericoloso) tra gli ultras

“Fra gli ultras. Viaggio nel tifo estremo” di James Montague letto da Tullio Fazzolari.

C’era una volta il calcio vissuto come passione sportiva. Il fascino di uno spettacolare gioco di squadra era tale da ispirare un poeta come Umberto Saba, scrittori come Osvaldo Soriano o pittori come Dino Boschi. Ma forse proprio Boschi fu uno dei primi a intuire che nel calcio c’era anche qualcos’altro e, verso la fine degli anni Sessanta, spostò l’obiettivo delle sue opere dal campo di gioco agli spalti. I tifosi diventano protagonisti ma non era immaginabile che cosa sarebbero diventati alcuni di loro. Gli ultras più fanatici, come rivelato dalle inchieste giudiziarie in corso a Milano, usano il calcio come copertura per attività criminali che vanno dal racket al traffico di droga.

Il problema non è circoscritto alle due curve di San Siro né agli stadi italiani. E che sia diffuso dovunque si gioca al calcio lo descrive bene James Montague con il suo libro “Fra gli ultras. Viaggio nel tifo estremo” (66thand2nd, 432 pagine, 21 euro). La prima constatazione è che finalmente l’argomento viene affrontato come già negli ultimi anni avrebbe dovuto fare il giornalismo d’inchiesta. Per trovare qualcosa di analogo, almeno in Italia, bisogna risalire alla notte dei tempi. I più anziani forse ricordano i reportage di TV7 in cui si dava conto dei patteggiamenti fra le tifoserie. Quelli un po’ più giovani un efficace documentario del regista Daniele Segre sugli ultras juventini. Poi ci si è accontentati di raccontare le colorate scenografie realizzate dalle curve senza preoccuparsi più di tanto di tutto quello che c’era dietro. James

Montague, invece, va a scoprire la realtà del tifo più organizzato e più pericoloso in ogni parte del mondo e, da vero cronista, lo fa a suo rischio e pericolo. Gli capita, per esempio, di essere inseguito da una banda di ultras armati indonesiani armati di machete infastiditi dalla sua curiosità. E già c’è da stupirsi perché quasi nessuno fra coloro che seguono il calcio internazionale ha mai sentito parlare di un interessante campionato in Indonesia ma evidentemente esiste e basta a far nascere fanatismo e violenza.

Il viaggio di Montague somiglia spesso a un bollettino di guerra. A Istanbul, dove si concentra la gran parte delle maggiori squadre del campionato turco, le rivalità sono estreme. Il lugubre primato delle violenza spetta però alle tifoserie della Serbia e soprattutto di Belgrado non a caso eredi del criminale Arkan. In Germania il fenomeno degli ultras nasconde forse più che in altri paesi lo scontro tra estremisti di destra e di sinistra. Ma la commistione fra tifo e politica è praticamente universale. Dal Brasile all’Italia affiora un po’ dappertutto ma è soprattutto il boom delle attività criminali a minacciare gli stadi e il calcio.

Qualche speranza affiora anche nelle pagine di “Fra gli ultras” quando James Montague incontra a Rio un capo dei tifosi del Botafogo e così viene ricordato che in Brasile il football nato come sport esclusivo per i più ricchi è poi diventato uno strumento di emancipazione per i poveri e i discendenti degli schiavi.

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