skip to Main Content

Centrodestra

Perché la Lega non si legherà a Forza Italia nel Ppe

Berlusconi vuole costruire una nuova maggioranza di centrodestra in Europa. Ma la Lega non vuole seguire Forza Italia dentro al Ppe. La nota di Paola Sacchi.

 

“Forza Italia è il nostro pilastro stabile in Italia”. Le parole di Manfred Weber, presidente del Ppe, con quelle di Antonio Tajani, coordinatore azzurro, vicepremier e ministro degli Esteri (“Siamo l’anima del Ppe in Italia”) rilanciano la centralità di FI in vista delle Europee del 2024. Già ampiamente archiviato il dissenso del febbraio scorso per alcune osservazioni di Silvio Berlusconi su Zelensky, la due giorni in corso a Roma del Ppe da ieri alla quale sono stati invitati 177 parlamentari e dirigenti europei del partito è di fatto un anticipo dell’appuntamento elettorale del prossimo anno, in cui le tre forze del centrodestra al governo si misureranno in termini di consensi tra loro, poiché si andrà a votare con il proporzionale. L’obiettivo, come ha detto Berlusconi, è costruire una nuova maggioranza di centrodestra in Europa che cambi gli equilibri attuali, sul modello italiano.

Berlusconi in quell’appuntamento, in cui, come ha ribadito Tajani, si punta a una nuova alleanza tra Popolari, Conservatori e Liberali, intende riportare FI a doppia cifra. E, pur con l’obiettivo di una nuova maggioranza di centrodestra anche a Bruxelles, sarà inevitabilmente collaborazione (nel governo italiano) e competizione alle Europee tra Fi, Lega e Fdi, il partito del premier Giorgia Meloni che è anche presidente dei Conservatori europei. Forza Italia con la visita di Weber e la due giorni a Roma intende rimarcare la propria centralità con quelle caratteristiche proprie dei Popolari riassunte da Tajani con Weber: i valori cristiani, liberali, garantisti, europeisti per una Ue che non sia dei “burocrati”.

Valori, dice Tajani, fondanti di una visione che “mette al centro la persona, l’individuo, la solidarietà e sussidiarietà, dice no allo Stato leviatano”, contrapponendosi “all’ideologia marxista”. Tajani rimarca il carattere “umanitario”, l'”approccio dal volto umano” del suo partito e del Ppe, di cui è vicepresidente, sul tema epocale dell’immigrazione relativo ai profughi di guerra, a chi fugge dalla carestie”, a fronte di un fenomeno su cui l’Europa “deve fare molto di più”. Inclusività però non significa rinunciare ai propri valori, “come togliere il crocefisso dalle scuole”, dice Tajani che avverte: “Sulle nostre comuni radici e valori cristiani non dobbiamo essere timidi”. FI si rilancia quindi con la sua funzione di centro del centrodestra, “decisivo per il governo”, osserva Maurizio Gasparri, big azzurro, vicepresidente del Senato. Weber sottolinea “il bel successo finora avuto in Irlanda, Svezia, Italia e Grecia. E speriamo tra poche settimane anche in Spagna”.

Ma nel disegno di una nuova maggioranza a Bruxelles resta il fatto che la Lega non intende entrare nel Ppe anche se vuole avviare un dialogo a 360 gradi, come ha detto Matteo Salvini. E Tajani, rispondendo a una domanda dei cronisti, dice che “l’alleanza può essere fatta tra Popolari, Conservatori e Liberali (peraltro la stessa maggioranza che lo elesse presidente del Parlamento Europeo) ma, aggiunge: “Non è possibile con Identità e democrazia (il gruppo dove sta la Lega, ma anche la formazione estremista tedesca Afd, ndr)”.

Il coordinatore di FI sottolinea che “la Lega è molto diversa dall’Afd. Deciderà la Lega cosa fare, rispetto la volontà di quel partito. Siamo alleati in Italia e le questioni europee riguardano le famiglie europee”. Weber: “Chiunque sarà in futuro nostro alleato deve essere convinto di un progetto comune di rafforzamento dell’Europa”. Parole cui replicano polemicamente gli europarlamentari leghisti Marco Campomenosi, capo delegazione, e Marco Zanni, presidente del gruppo Id: “I Popolari? Quelli che da decenni malgovernano in Ue, a braccetto con socialisti e sinistra? No, grazie. La Lega è al lavoro per cambiare questa Ue che non funziona”.

Sempre ieri Salvini ha incontrato a Roma il leader del partito nazionalista portoghese Chega, André Ventura. E rappresentanti di Id avrebbero incontrato in Spagna esponenti di Vox, alleato di Meloni. FdI di cui la leader e premier è a capo dei Conservatori per ora resta in silenzio. Ma è fisiologico che, pur nell’ambito della collaborazione al governo, in Europa sarà competizione. Gli alleati di Meloni non intendono far fare a FdI la parte del leone.

Back To Top