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Fca Tesla

Fca, GM e non solo. Chi brinda (e perché) con l’accordo Usa-Messico che pensiona il Nafta

Che cosa cambia con l'accordo Usa-Messico che pensione il Nafta. L'articolo di Michelangelo Colombo

Gli Stati Uniti e il Messico raggiungono un accordo commerciale che manda in pensione il Nafta. Donald Trump esulta per una vittoria che mostra la sua capacità di mantenere le promesse fatte durante la campagna elettorale e con la quale punta a distrarre l’attenzione, almeno per il momento, dai suoi problemi legali.

CHE COSA E’ SUCCESSO ALLE BORSE

L’annuncio dallo Studio Ovale mette le ali a Wall Street, con il Nasdaq che schizza a nuovi record sfondando per la prima volta gli 8.000 punti.

I TITOLI DELLE AUTO IN GRAN SPOLVERO

Volano i titoli delle case automobilistiche, le più esposte all’intesa, con Fca e General Motors che salgono del 4%.

CHE COSA SUCCEDE OGGI A WALL STREET

Wall Street si muove in territorio positivo sui livelli record. l’S&P500 avanza dello 0,24% a 2.903 punti e il Nasdaq prosegue la sua corsa oltre gli 8.000 punti grazie a un +0,32%, mentre il Dow Jones guadagna lo 0,24% a 26.113 punti. A favorire l’appetito al rischio è l’accordo commerciale bilaterale raggiunto tra Messico e Stati Uniti, che prevede regole più stringenti per il Messico sul settore auto ed alimentare. Il Canada ha tempo fino a venerdì per discutere delle differenze e aderire al nuovo accordo in modo da ricreare un “nuovo Nafta” ed evitare l’esclusione.

GLI EFFETTI DELL’ACCORDO PER LE CASE

A dare fiato alle case automobilistiche e più in generale ai listini mondiali è stato l’annuncio di ieri fatto dal presidente americano Donald Trump sulla revisione del Nafta, che punta soprattutto a riportare negli Usa molta produzione auto oggi presente in Messico.

CHE COSA HANNO PENSATO I MERCATI

La revisione del patto sul libero scambio, che per ora non coinvolge il Canada, è stata vissuta con sollievo dai mercati, dopo mesi di tensioni legate al controverso capitolo dazi con la Cina.

NUMERI E INDISCREZIONI

Secondo indiscrezioni il 75% del contenuto delle vetture prodotte dovrà arrivare da Usa e Messico, in rialzo dal 62,5% attuale. Inoltre il 40-45% del contenuto dovrà essere realizzato in fabbriche dove i salari orari sono di almeno 16 dollari all’ora (ossia negli Usa dove gli stipendi sono più alti).

L’ANNUNCIO DI TRUMP

“E’ un grande giorno per il commercio, un grande giorno per il nostro paese”, annuncia Trump, collegato in diretta telefonica con il presidente del Messico Enrique Pena Nieto. L’intesa si chiamerà ‘Accordo di scambio fra Stati Uniti e Messico’, un nome “elegante” che cancella il Nafta – l’acronimo di North America Free Trade Agreement, firmato da Bill Clinton nel 1993 – e le sue “connotazioni negative”, spiega il presidente.

E IL CANADA?

Al momento l’accordo non include il Canada, per il quale però il tycoon apre la possibilita’ di sedersi al tavolo delle trattative. “Vedremo se entrera’ nell’intesa con il Messico o se ci sarà un accordo separato”, spiega Trump, minacciando dazi sulle auto Made in Canada qualora le trattative si risolvessero in un buco nell’acqua. “I dazi sarebbero la strada piu’ facile da seguire, ma noi vogliamo aiutare anche i nostri vicini”, dice.

LE PAROLE DEL PRESIDENTE MESSICANO

Ad auspicare che l’intesa, al momento bilaterale, possa portare a “concludere una negoziazione trilaterale questa stessa settimana” è ancora via Twitter lo stesso Pena Nieto. Attraverso il proprio profilo sul social network, il presidente Messicano spiega infatti di aver parlato col primo ministro del Canada, Justin Trudeau, “riguardo allo stato dei negoziati”, sottolineando all’interlocutore l’importanza di un “reinserimento nel processo” del terzo Paese firmatario dell’accordo originale, datato 1994.

LA RISPOSTA DEL CANADA

La risposta di Ottawa non ci mette molto ad arrivare. Adam Austen, portavoce del ministro degli Esteri, Chrystia Freeland, annuncia infatti poche ore dopo la conferenza di Trumpo che la titolare del dicastero volerà il giorno successivo a Washington per portare avanti lo sforzo di riscrittura. Ottawa, segnala però Austen, firmerà “solo un nuovo Nafta che sia buono per il Canada e per la classe media”.

I DUE ELEMENTI CLOU

Considerando gli altri fronti aperti per Washington a livello commerciale, scorrendo il comunicato emesso dalla Casa Bianca in seguito alla rinegoziazione sul Nafta balzano intanto all’occhio due elementi.

LA CITAZIONE DELLA COMMISSIONE UE

Il primo è che viene citata la Commissione europea, per dire che lo stesso Trump ha raggiunto con Bruxelles un accordo per andare verso “zero dazi, aumentare l’export di energia, ridurre le barriere non tariffarie e contrastare il commercio non equo”.

SCENARI E PROSPETTIVE

Un segnale che potrebbe essere letto in positivo, nella prospettiva dei futuri negoziati sulle importazioni di vetture. Nessuna citazione – e questo è il secondo elemento significativo – per quanto riguarda invece lo stato dei negoziati con la Cina, dopo la due giorni di incontri a Washington della scorsa settimana.

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