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Nato

Fatti e scazzi al vertice Nato

I punti all'ordine del giorno del summit Nato per festeggiare il settantenne Trattato atlantico

Quello che si apre oggi, 3 dicembre, a Londra, è un summit per festeggiare il settantenne Trattato atlantico che si annuncia piuttosto elettrico. Tanti i dossier aperti per i leader dei 29 paesi Nato. Tra bisticci politici, nuove mire spaziali, conflitti terreni, Russia, Cina e il solito, dolente tasto dei big money. Tutta da decifrare come uscirà la Turchia dal vertice e dagli incontri bilaterali dopo la non poi così archiviata offensiva in Siria.

Disaccordi in vista

Si è scritto di summit. Ma occorre aggiornare. Ci ricorda il belga Le Soir: di vertice si poteva parlare la scorsa primavera; ora è stato ridotto a un incontro. E probabilmente qualcosa vuol dire. Oggi ricevimento a Buckingham Palace, poi cena al 10 di Downing Street. La discussione ufficiale è rimandata a domani, nei dintorni di Londra, in quel di Watford, al The Grove Hotel. Campo da golf incluso. Donald Trump apprezzerà.

“La sensazione generale è che la durata di questo incontro sia stata deliberatamente ridotta per cercare di limitare i disaccordi che hanno segnato i vertici precedenti”, riassume Amanda Sloat, ricercatrice presso il Brookings Institution.

Trump chiude il portafoglio

Stando alla Cnn, il contributo di Washington per l’Alleanza atlantica dovrebbe scendere dall’attuale 22% al 16%, attestandosi su livelli molto simili a quelli della Germania (14,8%). La differenza sarà interamente coperta tramite l’aumento delle spese degli altri paesi membri. Donald Trump ha più volte criticato gli alleati europei – in primis la Germania – che non hanno ancora raggiunto l’obiettivo fissato del 2% del Pil per la spesa in sicurezza europea e il finanziamento dell’Alleanza. Riporta Il Sole 24 Ore: l’Italia – sotto la media europea del 1,48% – investe l’1,15 percento del Pil. Significativi ritocchi in aumento per il nostro Paese sono previsti nel prossimo biennio.

La scelta di Trump – riferisce la stessa Cnn – parrebbe più che altro simbolica. Un funzionario della Difesa degli Stati Uniti ha dichiarato all’emittente statunitense che il denaro risparmiato contribuirà comunque a finanziare altri sforzi militari e di sicurezza Usa in Europa.

Ma la spesa per la sicurezza è in crescita

Alla vigilia del summit londinese, il segretario generale Nato, Jens Stoltenberg, ha riconosciuto che nel 2019 le spese per la difesa sostenute dai paesi europei e dal Canada sono aumentate in termini reali del 4,6%. Entro la fine del 2020 gli alleati avranno speso 130 miliardi di dollari in più rispetto al 2016. Sulla base delle ultime stime, l’aumento complessivo delle spese per la difesa raggiungerà quota 400 miliardi di dollari entro il 2024. Soddisfatto Trump. In un tweet, cinguettato dall’Air Force One in volo da Washington a Londra, ha accolto con favore l’aumento del budget per la difesa di molti paesi europei da quando – rivendica il presidente Usa – è salito al potere.

https://twitter.com/realDonaldTrump/status/1201566010521858048

Guerre stellari

Preannunciata qualche tempo fa dal segretario generale della Nato, Stoltenberg, al summit di Londra i leader dei 29 discuteranno ufficialmente anche per riconoscere “lo spazio quale quinto campo operativo”, che si aggiunge a quelli terrestre, marittimo, aereo e cyber. Intanto la Nato ha firmato un contratto da 1 miliardo di dollari per aggiornare la flotta dei suoi 14 aerei Awacs. Prodotti dalla statunitense Boeing, gli Awacs (Airborne warning and control system) funzionano come radar e centri di comando volanti.

Proseguono galli e franchi subbugli Parigi-Berlino
E Bruxelles non sta a guardare

Il presidente francese Emmanuel Macron il 28 novembre ha ricevuto all’Eliseo il segretario generale della Nato Stoltenberg. Monsieur le président ha provato a smorzare i toni usati nell’intervista all’Economist di inizio novembre – quando aveva definito la Nato in morte cerebrale. Ma ha avanzato più di un interrogativo: “Il nostro nemico oggi è la Russia, come a volte sento? È la Cina? Io non ci credo. Il nostro nemico comune oggi è il terrorismo”. E ancora: “L’assenza di dialogo con la Russia non ha reso l’Europa sicura”. La diagnosi sulla Nato e l’apertura a Mosca ha fatto alzare più di un sopracciglio. La cancelliera tedesca Angela Merkel – che già aveva rimproverato apertamente Macron per i “commenti drastici” sull’Alleanza – ha rilanciato parecchio dubbiosa per l’appello a migliorare le relazioni con la Russia di Vladimir Putin. Ha insistito: la Nato rimane “una pietra miliare” della sicurezza europea; l’Alleanza “è un baluardo di libertà e pace”.

Stilettate tra partner

Macron ha spiegato ai giornalisti di avere notato “una disconnessione lampante e inaccettabile” negli ultimi due vertici Nato, dedicati solo a questioni finanziarie (stilettata a Washington?). Mentre – replica – non sono state date risposte alle domande strategiche sulla pace in Europa, i rapporti con la Russia, il tema della Turchia o su chi sia il nemico della Nato. Insomma: voleva suonare un campanello di allarme.

Stoltenberg ha sottilmente ma inequivocabilmente chiarito che ha un’analisi diversa: “La Nato è l’unica piattaforma in cui il Nord America e l’Europa possono affrontare insieme questioni strategiche come la lotta al terrorismo o come affrontare la sfida russa e l’ascesa della Cina”.

Punto e a capo.

(estratto dal Taccuino europeo a cura di Andrea Mainardi per Policy Maker)

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