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F35, ecco come Mattarella strattona Difesa e governo

L'articolo di Gianluca Zappa

 

Il Consiglio supremo di Difesa, presieduto ieri dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ha approfondito lo stato del processo di riforma e modernizzazione dello Strumento Militare nazionale ed ha sottolineato il carattere di continuità, anche finanziaria, che deve necessariamente caratterizzare i programmi di ammodernamento che si sviluppano su orizzonti temporali particolarmente lunghi. E’ quanto si legge nella nota del Quirinale.

CHE COSA AUSPICA IL CONSIGLIO SUPREMO PRESIEDUTO DA MATTARELLA

“Le limitate disponibilità finanziarie impongono di procedere, con celerità e determinazione, nel processo di razionalizzazione delle Forze Armate, concentrando le risorse sulle capacità realmente necessarie per l’assolvimento dei compiti primari per garantire la sicurezza del Paese”.

IL DOSSIER F35 SECONDO IL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA

Per quanto riguarda la partecipazione italiana al programma F-35 è ancora in corso la “valutazione tecnica” promossa dal ministero della Difesa, il cui esito è atteso “per i primi mesi del 2019″, ha detto di recente il dicastero retto da Elisabetta Trenta (M5S).

I NUMERI IN BALLO

L’impegno attuale prevede un acquisto complessivo di 90 velivoli, già ridotto rispetto agli iniziali 131 con effetti ormai noti su ritorni industriali e peso politico.

GLI AUSPICI DEL QUIRINALE PER GLI F35

“Eppure, l’incertezza sul tema regna sovrana da mesi, un’incertezza che non fa bene a un settore delicato e strategico come quello della Difesa – ha sottolineato Formiche edito da Paolo Messa, direttore Relazioni Istituzionali Italia di Leonardo-Finmeccanica – Così, il Consiglio supremo è intervenuto a sottolineare “il carattere di continuità, anche finanziaria, che deve necessariamente caratterizzare i programmi di ammodernamento che si sviluppano su orizzonti temporali particolarmente lunghi””.

Conclusione secondo Formiche: “Su F-35 non si scherza. Il messaggio forte del Quirinale al governo”.

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