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Esiste davvero la privacy sanitaria in Italia? Perché ho qualche dubbio

Il post di Stefano Biasoli Stamattina sono rimasto stupefatto. Sulla mia e-mail personale di Libero mi è arrivata, per la prima volta, la pubblicità di Tena for men. Una mutandina per l’incontinenza maschile. Una pubblicità mai ricevuta prima, né con Libero-mail né con G-mail. Sono rimasto basito per un motivo molto semplice. 45 gg fa…

Stamattina sono rimasto stupefatto. Sulla mia e-mail personale di Libero mi è arrivata, per la prima volta, la pubblicità di Tena for men.

Una mutandina per l’incontinenza maschile. Una pubblicità mai ricevuta prima, né con Libero-mail né con G-mail.

Sono rimasto basito per un motivo molto semplice. 45 gg fa sono stato operato di prostata e, ovviamente, sono ancora nella fase dei “pannoloni”.

Non solo ma, guarda caso, sto adoperando i pannoloni proprio della marca citata che acquisto in farmacia, sperando nelle detrazioni legate ai presìdi sanitari.

La farmacia, quindi, scarica al Ministero delle Finanze il mio acquisto, usando il mio codice sanitario.

Le domande che mi e vi pongo sono:

  1. Chi ha fornito questa informazione alla Tena?
  2. Ma, soprattutto, chi ha dato la mia e-mail personale alla Tena?
  3. Chi ha collegato l’ordine in farmacia alla mia e-mail, e solo a quella di Libero e non a quella G-mail?

Comunque sia, non venite a raccontarmi che, in Italia, c’è la privacy sanitaria!

Stefano Biasioli

medico in pensione

ex segretario generale Confedir

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