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Esercito e Aeronautica, tutti i dettagli dell’inchiesta giudiziaria (anche su acquisti dalla Cina)

Ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 31 indagati, tra i quali pubblici ufficiali - appartenenti alle Forze Armate con diverso grado - e imprenditori accusati di frode nelle forniture, corruzione, turbativa d'asta ed altro negli appalti per gli approvvigionamenti delle Forze Armate.

Bufera giudiziaria su Esercito e Aeronautica.

Un generale ispettore dell’aeronautica militare, un colonnello dell’aeronautica, in servizio all’aeroporto di Pratica di Mare, e un brigadiere capo della Guardia di Finanza ai domiciliari oltre a due colonnelli, un tenente e un brigadiere generale dell’aeronautica militare sospesi dal servizio.

E’ il risultato dell’operazione condotta dalla polizia di stato, coordinata dal procuratore aggiunto Paolo Ielo e dal pm Antonio Clemente, che ha svelato un sistema di tangenti e corruzione negli appalti per le forniture a Esercito, Carabinieri, Aeronautica e Guardia di Finanza per un valore complessivo di 18,5 milioni di euro.

Ecco tutti i dettagli.

I poliziotti della Squadra Mobile, coordinati dalla Procura di Roma, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip presso il tribunale di Roma, nei confronti di 31 indagati, tra i quali pubblici ufficiali – appartenenti alle Forze Armate con diverso grado – e imprenditori, accusati, tra l’altro, di frode nelle forniture, corruzione, turbativa d’asta ed altro negli appalti per gli approvvigionamenti delle Forze Armate.

L’ordinanza dispone per 7 indagati gli arresti domiciliari, 5 misure interdittive di sospensione dall’esercizio del pubblico ufficio, nonché 19 misure di divieto temporaneo di contrattare con la Pubblica Amministrazione e di esercitare attività imprenditoriali e uffici direttivi di persone giuridiche e impresa.

Le indagini, durate quasi un anno, inizialmente hanno fatto emergere episodi di frode contrattuale ai danni delle amministrazioni dello Stato appaltanti da parte delle ditte aggiudicatarie della produzione dei nuovi distintivi di grado per le Forze Armate, nell’ambito del riordino dei ruoli e delle carriere previsto dal decreto legislativo numero 94 del 2017 che ha introdotto nuove qualifiche apicali.

Nel proseguo dell’attività investigativa è stato documentato quello che secondo gli inquirenti era uno specifico e ben collaudato sistema corruttivo tra imprenditori ed ufficiali, ricostruito grazie alle attività di intercettazione telefonica, ambientale e telematica supportata da servizi di osservazione e pedinamento di alcuni soggetti ripetutamente coinvolti in episodi di corruzione e turbata libertà degli incanti in vari settori.

Nel primo troncone dell’inchiesta, le ditte aggiudicatarie della fornitura dei nuovi distintivi di grado per le uniformi delle Forze Armate hanno utilizzato, secondo l’accusa, un sistema basato sulla costituzione di un “cartello” concordato verso un unico fine, ovvero quello di non farsi concorrenza, o di un accordo post-aggiudicazione in favore di chi avrebbe poi prodotto effettivamente il materiale.

Nella seconda parte delle indagini, sono stati accertati autonomi e distinti episodi delittuosi commessi da ufficiali dell’Aeronautica Militare, secondo i magistrati in condizione di stabile asservimento ad interessi privati.

E’ stata inoltre acclarata una truffa contrattuale perpetrata nella fornitura di tende modulari a struttura pneumatica per l’Esercito Italiano e in particolare le truppe in missione all’estero tramite una “gara a procedura aperta” per un importo complessivo di 9.064.335,57 euro.

Complessivamente, le indagini hanno riguardato turbative d’asta e frodi negli appalti delle Forze Armate per un valore pari a 18 milioni e mezzo di euro. E’ stato disposto un decreto di sequestro preventivo in via d’urgenza delle somme di denaro corrisposte ad alti ufficiali delle forze Armate per il reato di corruzione.

Sarebbe stata accertata anche una truffa nella fornitura di tende per l’Esercito Italiano nel corso delle indagini della Squadra Mobile di Roma su presunte frodi negli appalti della Forze Armate. In particolare si tratterebbe della fornitura di tende modulari a struttura pneumatica per le truppe in missione all’estero tramite una “gara a procedura aperta” per un importo complessivo di circa 9 milioni di euro.

“Le scatole quelle degli alamari…c’hanno ‘Made in Cina’ fuori…ma se ci mettessimo una etichetta fuori? Se po’ levà la scritta ‘Made in Cina’… gliela copriamo ok”. E’ una intercettazione citata nell’ordinanza dal gip di Roma, nell’ambito dell’inchiesta su un giro di mazzette e corruzione che coinvolge appartenenti alle Forze Armate, da cui emerge che gli indagati si rifornivano in Cina ma la merce doveva risultare fabbricata in Italia, scrive l’Ansa: “La truffa ha riguardato la fornitura dei gradi in velcro da appuntare sulla divisa di Carabinieri e Guardia di Finanza (che erano prodotti a Shenzen), i gradi metallici, i cosiddetti ‘tubolari’ e anche una fornitura dei cappelli per gli Alpini”.

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