La sinistra vince nettamente in Spagna (socialisti più Podemos), ma non hanno i numeri per governare e l’estrema destra di Vox entra per la prima volta in Parlamento, anche senza la quantità di voti che contava di ottenere.
E’ questa la prima sintesi dopo i risultati delle elezioni tenute ieri in Spagna.
LA VITTORIA DEL PSOE
La vittoria relativa va allo Psoe di Pedro Sanchez, seguito come secondo partito dal Pp, i popolari guidati da Pablo Casado, quasi raggiunti da Ciudadanos, ma né le sinistre unite né i due partiti di centrodestra raggiungono i 176 seggi necessari per governare. L’ago della bilancia potrebbero essere gli indipendentisti catalani, in particolare quelli di Erc che avevano fatto cadere l’esecutivo Sanchez.
Ecco tutti i dettagli, partito per partito.
ECCO LA SINTESI DEL VOTO IN SPAGNA
Il Psoe guidato da Pedro Sanchez esce dalle urne come primo partito e segna anche una certa distanza dal Partido Popular che segue ma con la metà dei seggi, registrando un tracollo storico. E di storico c’è anche l’ingresso in parlamento dell’estrema destra con Vox che ottiene 24 seggi, oltre all’affluenza record che supera il 75,7%.
LO SCENARIO POST ELETTORALE
La Spagna si ritrova però senza una maggioranza chiara per formare il prossimo governo e i partiti indipendentisti potrebbero ancora una volta ricoprire un ruolo chiave nel rebus delle alleanze che si prospetta.
Però il compito di Sanchez sarà arduo: pur forte di 123 seggi (sui 350 del Congresso dei deputati), il doppio del Pp – il vero sconfitto di queste elezioni che ne ottiene soltanto 66 dimezzando la sua presenza in parlamento – il leader socialista non ha comunque i numeri per formare una coalizione di sinistra con una maggioranza chiara, poiché con i 35 seggi che Podemos si è assicurato arriva soltanto a 158.
TUTTI GLI SCENARI POST ELETTORALI IN SPAGNA
L’ANALISI DI PROGRAMMI E POSIZIONI DEI MAGGIORI PARTITI IN SPAGNA