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Centrodestra

Come si preparano i maggiori partiti in vista delle regionali

Parole e mosse in vista delle elezioni regionali in Lombardia e Lazio. La nota di Paola Sacchi.

 

“Avanti con Giorgia e Silvio per 10 anni. Non siamo la stessa cosa e per me le radici sono importanti, ma di loro mi fido e andremo avanti a lungo. Abbiamo un obiettivo comune: un Paese più moderno e più giusto”. Matteo Salvini a sera da Alzano Lombardo, dalla “Berghem Frecc”, cuore delle feste leghiste, dopo un incontro nel pomeriggio per gli auguri e il punto sulla situazione politica con Silvio Berlusconi a Arcore, una mattinata nella bergamasca a inaugurare opere pubbliche e annunciare lo sblocco e l’accelerazione di altre anche a Sud, rimette al centro la Lega.

Soddisfatto per l’approvazione da parte del Cipess di 4,5 miliardi di investimenti Anas, intervistato da Mario Giordano il leader leghista, ministro delle Infrastrutture e Trasporti, vicepremier, ribalta cronache e retroscena su divisioni interne e difficoltà e rilancia la Lega. Da Nord a Sud, dall’Autonomia differenziata, che partita dal Nord “dovrà però ora mettere d’accordo tutti”, alle opere pubbliche da sbloccare e la burocrazia da tagliare, come è nello spirito del nuovo Codice per gli Appalti (un ricordo va a Franco Frattini, ex presidente del Consiglio di Stato) fino al Ponte sullo Stretto.

“La Lega è concretezza, territorio, i sindaci, i governatori sono i suoi pilastri”, rivendica il tratto pragmatico del suo partito al governo, dove ricorda che la Lega non ha mai occupato così tanti ruoli centrali con 5 ministeri, compresa l’Istruzione, dove “il nostro ministro Valditara ha già rinnovato il contratto agli insegnanti”.

Pragmatismo, soddisfazione, in asse con il premier Giorgia Meloni e Berlusconi, per la manovra di Bilancio, “il massimo che si poteva fare, c’è la nostra impronta su stop a Fornero, Flat tax”. Ma Salvini ricorda anche di aver pagato un prezzo per la partecipazione al governo di emergenza nazionale di Mario Draghi, però, rivendica, “non potevamo lasciare l’Italia nel momento più difficile degli ultimi decenni in mano a sinistra e Cinque Stelle, il tempo è galantuomo”.

Non gioisce per i guai dell’Eurosinistra sul Qatargate perché “queste cose le fanno loro”. Rimarca, invece, le difficoltà politiche del Pd , che “non si sa più cosa sia”, fa una battuta all’affollata platea: “Meglio assistere alle primarie Bonaccini-Schlein che a Milan e Inter”. Ma soprattutto si concentra su due prossimi obiettivi: vincere nel Lazio, “per la prima volta con la Lega” e confermare la Lombardia al centrodestra, con la guida del leghista Attilio Fontana.

E la strategia di Giuseppe Conte rischia per il Pd di essere di aiuto al centrodestra. Alleato con i dem in Lombardia dove i pentastellati sono più irrilevanti e per conto proprio con una sua candidata, la giornalista Donatella Bianchi, nel Lazio, dove, invece, i Cinque Stelle contano, Conte sembra avere intenzioni chiare sulla scalata al Pd.

L’unico che lucidamente lo denuncia è Pierluigi Castagnetti che su Twitter avverte i dem: “Non vuole collaborare, ma sostituirsi al Pd”. E una clamorosa sconfitta dei dem nel Lazio potrebbe essere uno snodo della strategia del capo pentastellato per raggiungere l’obiettivo. La meta che Salvini fissa da Alzano Lombardo, una vittoria nel Lazio del centrodestra, “con la Lega per la prima volta”, non suona, vista la situazione, come un’utopia.

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