Dare i numeri sulle elezioni tedesche.
20,8: la percentuale di AfD. Risultato storico: nel 2013 era il 4,7%, 2017 12,6, 2021 10,3. Il partito di Alice Weidel è la seconda forza dopo la CDU/CSU al 28,5%. La Casa Bianca, che con Musk, Bannon e Vance ha promosso il partito come e quanto possibile, sperava però in un esito ancora più eclatante.
Il bastione AfD è la ex Germania Est, dov’è anche un partito che esprime identificazione con il territorio e rivalsa verso un Ovest percepito come colonizzatore; ma anche in Land occidentali come Baviera, Renania o Baden-Württemberg si attesta sul 20%. La frattura Est/Ovest, vedi mappe, vale per tutti. Di più per la BSW (la sinistra radicale di Sarah Wagenknecht): che però col 4,97% resta fuori dal parlamento.
I punti bianchi nella mappa sono le città. AfD (come la CDU-CSU) è partito extraurbano. I più urbani sono Verdi e Linke. Proprio la Linke festeggia: guidata dalla 37enne Heidi Reichinnek, con una campagna tutta giocata su affitti e lavoro ha raddoppiato i voti – grande exploit tra i giovani.
Voto per età
18-24 anni – antisistema:
Linke 25%
AfD 21
CDU-CSU 13
SPD 12
Verdi 11
+70 anni – prosistema:
CDU-CSU 42%
SPD 25
AfD 10
Verdi 8
Linke 4
Voto per genere
UOMINI, più a destra
CDU-CSU 30
AfD 24
SPD 15
Verdi 11
Linke 7
LIB 5
BSW 4
DONNE, più a sinistra
CDU-CSU 27
SPD 18
AfD 17
Linke 10
BSW 6
LIB 4
-86: i seggi persi dall’SPD. L’amarissimo 16,4% cancella il carattere di di massa che la socialdemocrazia aveva dal XIX secolo – il suo primo programma ebbe il commento critico di Marx; il secondo di Engels.
82,5%: affluenza. La più alta dal 1990. E ha premiato le estreme, a destra come a sinistra. È vero che la CDU-CSU recupera un po’, ma ottiene il suo secondo peggior risultato di sempre. Insomma: gli elettori votano perché tengono al sistema, o perché gli sembra di avere una buona occasione per distruggerlo?
Tuttavia, il dato può anche essere letto all’opposto: con un’affluenza molto alta, l’elettorato tedesco ha dato all’estrema destra “solo” il 20%.
4: gli attentati “pre-elettorali”. 20/12, un rifugiato saudita si lancia in auto sulla folla del mercato di Natale di Magdeburgo, 6 morti e 300 feriti. 22/1, un rifugiato afgano assale dei bambini ad Aschaffenburg (Baviera), due morti e tre feriti. 14/2, un rifugiato afgano uccide due persone a Monaco, in auto sulla folla. 21/2, un rifugiato siriano accoltella un turista nei pressi del Memoriale dell’Olocausto a Berlino. L’immigrazione è il tema-simbolo dell’estrema destra tedesca, e questa ondata di attentati – per di più commessi tutti da rifugiati, e tutti di origine islamica – l’ha posta al centro della campagna elettorale.
Il nuovo governo di Friedrich Merz, probabilmente una coalizione tra CDU-CSU & SPD, dovrà dunque muoversi su questo tema su un “campo da gioco” tutto disegnato da AfD. In un clima di divisioni molto accese, non sarà facile stilare un accordo tra i due partiti – che gli iscritti dovranno validare.