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Angela Merkel

Ecco quanto Covid ha inceppato il motore del Pil in Germania

Il Pil della Germania ha registrato una caduta storica nel secondo trimestre: -10,1% su base congiunturale e -11,7% tendenziale. Numeri, scenari e analisi

Economia tedesca in picchiata. Ecco dati e commenti.

Il Pil della Germania, secondo i dati preliminari, ha registrato una caduta storica nel secondo trimestre: -10,1% su base congiunturale e -11,7% tendenziale. Si tratta, in entrambi i casi, di risultati peggiori delle previsioni. E’ stato inoltre rivisto l’andamento del Pil nel primo trimestre a -2% congiunturale dal -2,2% precedente.

IL RECORD NEGATIVO

Si tratta di un record negativo storico, il peggior calo dell’indicatore dall’inizio delle misurazioni trimestrali del Pil in Germania nel 1970, ha dichiarato l’Ufficio federale di statistica (Destatis).

I SETTORI IN FRENATA

Nel secondo trimestre, sia le esportazioni che le importazioni di beni e servizi sono precipitati in maniera massiccia, commenta l’istituto nazionale di statistica. L’economia tedesca ha subito uno shock con la paralisi della produzione in molti settori, la frenata del commercio e dei consumi.

IL CALO DELLA PRODUZIONE MANIFATTURIERA

Ad aprile, al culmine delle restrizioni, la produzione manifatturiera ha registrato un calo storico del 17,9%; gli ordini industriali sono diminuiti del 25,8% e le esportazioni sono crollate del 31,1%; da maggio sono state revocate molte restrizioni e c’è stata una ripresa dell’attività economica.

LE PREVISIONI DEL GOVERNO

Il governo tedesco prevede che la crescita tornerà entro ottobre, con un rimbalzo del 5,2% dal 2021 e un ritorno ai livelli di produzione pre-crisi nel 2022.  Un rimbalzo nel terzo trimestre è scontato tanto che i rendimenti del Bund tedesco non si sono mossi molto (-0,514%).

CHE COSA DICE LA BUNDESBANK

Lunedì scorso la Bundesbank nel suo rapporto mensile ha in effetti fotografato una ripresa dell’economia tedesca che potrebbe continuare nella seconda metà dell’anno, supportata dalle misure di stimolo fiscale messe in campo dal governo in risposta alla diffusione del coronavirus. “Nella seconda metà dell’anno, la ripresa economica potrebbe continuare”, ha sottolineato la Banca centrale tedesca. “Anche il recente pacchetto di stimolo contribuirà a questo”.

LA PREVISIONE DELLA BANCA CENTRALE TEDESCA

La Bundesbank si aspetta anche che il rallentamento globale del commercio dovuto alla pandemia riduca l’enorme surplus delle partite correnti del Paese, oggetto di critiche sia all’interno dell’Unione Europea sia da parte dell’amministrazione Trump per aver causato squilibri macroeconomici.  La Banca centrale tedesca vede ora il surplus delle partite correnti tedesche pari a meno del 5% del prodotto interno lordo del paese ogni anno fino al 2022, in calo rispetto al 7% dell’anno scorso.

IL COMMENTO DELL’ANALISTA

“Dato che la crisi di Covid-19 è senza precedenti”, il dato sul pil tedesco nel secondo trimestre “non è altro che uno sguardo nello specchietto retrovisore”, ha commentato all’agenzia MfDowJones Carsten Brzeski, Chief Economist di Ing, secondo cui “quest’immagine mostra la recessione più profonda ma più breve di sempre”.

GLI INDICATORI

Tutti gli indicatori mensili da maggio in poi “hanno già indicato un forte rimbalzo dell’attività economica nel corso di quella che è stata la peggiore performance trimestrale di sempre”, ha aggiunto l’esperto. In prospettiva, “prevediamo ancora un forte rimbalzo dell’intera economia nel terzo trimestre”, ha stimato Brzeski, secondo cui “il trimestre peggiore di sempre potrebbe essere seguito dal miglior trimestre di sempre”, anche se “il rimbalzo sarà irregolare”.

IL REPORT DI COMMERZBANK

Peraltro, hanno osservato gli economisti di Commerzbank, la ripresa in Germania è già iniziata alla fine di aprile, per cui un aumento significativo del pil è previsto nel terzo trimestre. Tuttavia, hanno avvertito questi esperti, ciò non cambia il fatto che l’economia tedesca impiegherà molto tempo per tornare al livello pre-crisi. Commerzbank ha stimato per quest’anno una contrazione del pil della Germania del 5,5%.

I DATI SULLA DISOCCUPAZIONE IN EUROPA

L’occupazione nell’area Euro, ricorda oggi la Bce, “è diminuita dello 0,2% nel primo trimestre del 2020 rispetto al quarto trimestre del 2019” ma il numero totale di ore lavorate è sceso in misura “significativamente più consistente, del 3,1%”. Il tasso di disoccupazione è salito al 7,4% a maggio, “ma continua a non riflettere la gravità dell’impatto della pandemia di Covid-19 sul mercato del lavoro” in quanto le misure di sostegno all’occupazione “contribuiscono a contenere i licenziamenti e spiegano in parte la modesta reazione del tasso di disoccupazione”. La Bce stima che i lavoratori interessati da misure di riduzione oraria e licenziamenti temporanei potrebbe essere fino a 10,6 milioni in Germania (26% dei dipendenti), 12 milioni in Francia (47%), 3,9 milioni in Spagna (23%) e 1,7 milioni nei Paesi Bassi (21%). Il tasso di disoccupazione, considerando anche coloro che godono di misure di sostegno a zero ore balzerebbe al 12,5% in Germania, al 30% in Francia, al 23% in Spagna e al 17,5% nei Paesi Bassi-

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