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Centrodestra

Ecco le vere sfide alle elezioni amministrative

L'obiettivo però di questa tornata delle elezioni amministrative è per il centrodestra di determinare la più alta affluenza possibile al primo turno. La nota di Paola Sacchi

Le cinque più popolose città che andranno al voto domenica 14 maggio e lunedì 15 maggio le elenca con tanto di numero di abitanti Silvio Berlusconi, in un nuovo videomessaggio dal San Raffaele di Milano. Ironizza sul fatto che anche stavolta la memoria non gli difetta. Sono, tra gli oltre 700 Comuni chiamati alle urne, i principali capoluoghi di Provincia: Brescia, dove il centrodestra unito chiude la campagna elettorale, con 196.000 abitanti, Latina con 127.000, Vicenza con 109.000, Terni con 106.000 e Ancona, otre 98.000, l’unico capoluogo di Regione al voto.

Centrodestra all’attacco soprattutto per la conquista di Brescia e di Ancona, governate dal centrosinistra e con l’obiettivo di mantenere il proprio governo in realtà consolidate come Treviso, oppure alle prese con la prima delicata sfida nell’Umbria, nella sua seconda città, Terni, dove la Lega di Matteo Salvini, nel 2018 in città e poi in Regione nel 2019, determinò il clamoroso cambio da profondo rosso a cuore verde-blu d’Ialia e dove ora FdI del premier Giorgia Meloni, dopo che il partito locale ha fatto pressioni per una candidatura sua, diversa dal sindaco leghista Leonardo Latini, è attesa alla sfida di dimostrare di essere traino di tutto il centrodestra, come lo fu la Lega di Salvini allora primo partito, seppur senza che il leader leghista fosse il premier. Il centrodestra parte, ovunque, favorito dai sondaggi.

Ma il tallone d’Achille è il secondo turno. Ed è su questo che puntano il Pd di Elly Schlein, Cinque Stelle e centrosinistra. “Andremo avanti come un treno, dureremo cinque anni”, rimarca Salvini da Brescia dove annuncia il primo treno a idrogeno, sostiene il candidato leghista Fabio Rolfi, ex assessore all’Agricoltura della Regione Lombardia, sostenuto da tutta la coalizione. E dove il premier Meloni è accolta da un tripudio di applausi.

Meloni ricorda che se sulle Riforme il governo non avrà la maggioranza dei due terzi in parlamento si andrà al referendum, “decideranno gli italiani”. La parola Autonomia, nel dna leghista, non viene pronunciata. Ma Meloni sottolinea la “filiera” che da Brescia si vuol costruire tra governo nazionale, governo regionale e locale. E Salvini ricorda che l’elezione diretta del premier in “in un’Italia federale valorizzerà le Autonomie”.

L’obiettivo però di questa tornata di Amministrative è per il centrodestra di determinare la più alta affluenza possibile al primo turno. Insomma, modello Friuli, come sintetizza Daniele Capezzone, editorialista del giornale La Verità, in serata al Tg4. Per evitare rimbalzi tipo Udine. È questa la preoccupazione al centro del nuovo videomessaggio di Berlusconi, che dal San Raffaele, dove “ancora purtroppo sono ricoverato”, torna a vestire i panni liberali e borghesi, “anche questa mattina per voi ho rimesso giacca e camicia”, e invita a andare alle urne. Un appello rivolto innanzitutto a Forza Italia, che torna a definire “spina dorsale del governo”, ma anche agli alleati perché il voto “può incidere sul peso del nostro governo”.

Chi non va a votare per il leader azzurro, ex quattro volte premier e fondatore del centrodestra, “lascia decidere gli altri, non è un buon cittadino, un buon italiano”. Il Cav viene elogiato a Brescia da Meloni, che si dice “fierissima di lui” e dal vicepremier, ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Salvini: “Un grande amico, un grande italiano, un grande uomo che ha ancora molto da dare”. Inevitabile che il centrodestra, pur con la sua compattezza come coalizione, misurerà anche in questa tornata elettorale i suoi rapporti di forza interni. I riflettori, oltre che su Terni, la seconda città umbra, dove comunque alla fine si è salvata l’unità della coalizione, pur tra tensioni, sono puntati anche su importanti realtà della Toscana, come Massa Carrara, dove Lega e Forza Italia corrono insieme e FdI invece va con un proprio candidato.

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