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Ecco le nuove regole anti Covid del nuovo Dpcm di Conte su regioni e spostamenti

Tutti i dettagli sul nuovo Dpcm del premier Conte sulle regioni secondo la bozza del provvedimento

Lombardia, Piemonte, Calabria e Valle d’Aosta sono le quattro Regioni con le misure anti-Covid più stringenti, quelle da zona rossa. Puglia e Sicilia in zona arancione. Tutte le altre – comprese Campania, Veneto e le province di Trento e Bolzano – zona gialla.

E’ il premier Giuseppe Conte indicare la divisione dell’Italia in base ai criteri indicati dal nuovo Dpcm. Ma l’entrata in vigore del testo, con tutte le misure, slitta a venerdì 6 novembre.

Giovedì 5 novembre ci sarà un consiglio dei ministri per varare il decreto Ristori-bis: “Ci sono adeguati stanziamenti. Potrebbero essere 1,5-2 miliardi. Se ci fosse necessità di ulteriore risorse dobbiamo essere pronti anche a presentarci in Parlamento per un nuovo scostamento”, ha annunciato il presidente del Consiglio nel corso della conferenza stampa.

CHE COSA HA DETTO CONTE

“Tutte le nuove misure previste dall’ultimo Dpcm – quelle riservate alle aree gialle, arancioni e rosse – saranno in vigore a partire da venerdì 6 novembre”. E’ quanto spiega Palazzo Chigi sottolineando che “lo ha deciso il governo per consentire a tutti di disporre del tempo utile per organizzare le proprie attività”.

“Rispetto alle persone contagiate sale il numero degli asintomatici, diminuisce in percentuale il numero di persone ricoverate ma c’è l’alta probabilità che molte regioni superino le soglie delle terapie intensive e mediche”, ha detto il premier Conte in conferenza stampa.

LE MISURE NON NAZIONALI

“Se introducessimo misure uniche in tutta Italia produrremmo un duplice effetto negativo, non adottare misure veramente efficaci dove c’è maggior rischio e imporremo misure irragionevolmente restrittive dove la situazione è meno grave”.

IL RISCHIO

“Se introducessimo misure uniche in tutta Italia produrremmo un duplice effetto negativo, non adottare misure veramente efficaci dove c’è maggior rischio e imporremo misure irragionevolmente restrittive dove la situazione è meno grave”.

REGIONI GIALLE

“Nell’area gialla, con criticità moderata, rientrano Abruzzo, Basilicata, Campania, Emilia-Romagna. Veneto, Lazio, Liguria”.

ECCO TUTTE LE MISURE PER LE REGIONI SONO ZONE GIALLE

REGIONI ARANCIONI

“Nell’area arancione, con criticità medio alta, ci sono Puglia e Sicilia”.

ECCO TUTTE LE MISURE PER LE REGIONI CHE SONO ZONE ARANCIONI

REGIONI ROSSE

“Lombardia, Piemonte, Calabria, Valle D’Aosta rientrano nell’area rossa”, ha annunciato Conte.

ECCO TUTTE LE MISURE PER LE REGIONI CHE SONO ZONE ROSSE

SPOSTAMENTI

“Se c’e’ un divieto per quanto riguarda gli spostamenti va motivato con l’autocertificazione, quando c’e’ la raccomandazione non va offerta nessuna autocertificazione ma ci auguriamo che anche le raccomandazioni vengano rispettate”, ha detto il premier: “L’autocertificazione è collegata ai divieti. Nelle zone rosse quando si esce di casa va l’autocertificazione, così come tra Regioni e Comuni”.

ORDINANZE

“Le ordinanze del ministro della Salute non saranno arbitrarie o discrezionali perché recepiranno l’esito del monitoraggio periodico effettuato congiuntamente” con i “rappresentanti delle Regioni”, ha sottolineato Conte in conferenza stampa in tv.

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DI SEGUITO L’ARTICOLO DI START SULLA BASE DELLA BOZZA PROVVISORIA DEL DPCM (TESTO UFFICIALE DIVERSO DALLA BOZZA)

Le “ulteriori misure di contenimento del contagio” nelle Regioni, o in parte di esse, che ricadono nello scenario di rischio 3 o nello scenario di rischio 4 entrano in vigore “con ordinanza adottata dal Ministro della salute d’intesa con il presidente della Regione interessata”. E’ quanto prevede la bozza – provvisoria – del Dpcm che il governo si appresta a discutere con le Regioni.

ECCO LA BOZZA INTEGRALE DEL DPCM

La verifica del ministero della Salute dei presupposti che pongono una Regione nello scenario 3 (“elevata gravità e livello di rischio alto”) o nello scenario 4 (“massima gravità e livello di rischio alto”) avviene con “frequenza almeno settimanale”. Le ordinanze “sono efficaci per un periodo minimo di 15 giorni e comunque non oltre la data di efficacia del presente decreto”, si legge ancora nella bozza.

“Le disposizioni del presente decreto si applicano dalla data del 5 novembre 2020, in sostituzione di quelle del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 24 ottobre 2020, e sono efficaci fino al 3 dicembre 2020”, è scritto nella bozza del Dpcm che il governo si apprpesta a discutere con le Regioni.

ECCO LA BOZZA INTEGRALE DEL DPCM

“Dalle ore 22.00 alle ore 5.00 sono consentiti esclusivamente gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, da situazioni di necessità ovvero per motivi di salute. È in ogni caso fortemente raccomandato a tutte le persone fisiche, per tutto l’arco della giornata, di non spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, salvo che per esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi”, si legge in una prima bozza, ancora provvisoria, del Dpcm che il governo discute con le regioni prima del varo.

Nelle aree ad alto rischio che ricadono negli scenari 3 e 4 indicati nel documento dell’Iss – quelle caratterizzate da uno scenario di ‘elevata gravità e quelle nelle quali ci sono situazioni di ‘massima gravità – “è vietato ogni spostamento in entrata e uscita dai territori”, prevede la bozza del nuovo Dpcm secondo il quale il provvedimento – che sarà adottato con ordinanze del ministro della Salute – può riguardare intere “Regioni o parti di esse”.

ECCO LA BOZZA INTEGRALE DEL DPCM

La differenza tra le zone che ricadono nello scenario 3 e in quelle che rientrano nel 4 sta nel fatto che in queste ultime sono vietati anche gli spostamenti “all’interno dei medesimi territori”, dunque a livello comunale e provinciale.

La differenza tra le zone che ricadono nello scenario 3 e in quelle che rientrano nel 4 sta nel fatto che in queste ultime sono vietati anche gli spostamenti “all’interno dei medesimi territori”, dunque a livello comunale e provinciale.

ECCO LA BOZZA INTEGRALE DEL DPCM

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