skip to Main Content

Draghi Burocrazia

Ecco gli ultimi colpetti di bazooka di Draghi dalla Bce

Che cosa ha deciso ieri il consiglio direttivo della Bce e che cosa ha annunciato il presidente Mario Draghi

 

La Bce prova a contrastare la discesa dell’inflazione nell’Eurozona allontanando il primo rialzo dei tassi (non arriverà prima di metà 2020) e annunciando le condizioni dei nuovi rifinanziamenti a due anni per le banche (Tltro), finalizzati ai prestiti a imprese e famiglie.

CHE COSA HA DETTO DRAGHI

Il presidente Mario Draghi ieri ha aggiunto che alcuni membri del consiglio direttivo hanno proposto altre misure espansive, come il taglio dei tassi dopo metà 2020 (in particolare quelli dei depositi delle banche, oggi negativi e pari a -0,40%) oppure l’allungamento ulteriore dell’impegno a mantenere i tassi agli attuali livelli (attraverso la cosiddetta forward guidance).

TUTTE LE NOVITA’ DALLA BCE

Alcuni esponenti hanno suggerito una riapertura degli acquisti netti del quantitative easing, anche alla luce della sentenza della Corte di Giustizia che ha confermato la validità legale dello strumento. Si tratta di segnali dell’orientamento accomodante della Bce. «Se c’erano dubbi sullo spazio di manovra della politica monetaria questa riunione li fuga», ha detto Draghi. «Se dovessero realizzarsi eventualità avverse, la Bce è pronta ad agire e tutti gli strumenti sono a disposizione nella cassetta degli attrezzi».

ECCO LE DECISIONI DEL CONSIGLIO BCE

Il consiglio direttivo ha messo sul tavolo misure superiori a quelle previste alla vigilia dalla maggior parte degli analisti: in pochi si attendevano ieri una nuova variazione (fino a metà 2020, invece che fine 2019) della forward guidance, che quindi impegnerà per diversi mesi anche il nuovo presidente Bce (il mandato di Draghi termina a fine ottobre). Inoltre non erano attesi riferimenti al Qe e al taglio dei tassi dopo metà 2020.

I DUBBI DEGLI OPERATORI

Alcuni operatori hanno comunque espresso dubbi sugli strumenti varati ieri per risollevare l’inflazione dell’Eurozona fino all’obiettivo Bce, che è quello di restare sotto ma vicino al 2% (a maggio l’indice si è fermato all’1,2%, dall’1,7% di aprile). Così i mercati azionari, in rialzo per buona parte della giornata, hanno chiuso attorno alla parità.

LE CONDIZIONI DELLA TLTRO

Quanto alle condizioni della Tltro, le banche otterranno prestiti compresi tra lo 0,10% (10 punti in più rispetto alle operazioni principali) e -0,30% (10 punti in più rispetto al tasso sui depositi in Bce). L’importo più conveniente sarà concesso agli istituti che aumenteranno i prestiti a famiglie e imprese di almeno il 2,5%. Questi livelli, per quanto lievemente superiori alle precedenti Tltro (che arrivavano fino a -0,40%), sono stati considerati in generale generosi, anche se Barclays ha rilevato che i rifinanziamenti hanno il difetto di essere ora meno flessibili, perché le banche non potranno ripagarli prima della scadenza. Le condizioni delle Tltro, ha detto Draghi, sono state definite per evitare carry trade e un effetto precipizio (cliff effect) come quello che potrebbe esserci oggi: il programma, ha aggiunto, va inteso come un paracadute (backstop), considerando le pressioni regolamentari in arrivo per la raccolta delle banche.

LE NUOVE STIME MACRO DELLA BCE

I provvedimenti di ieri hanno seguito una lieve variazione delle stime macro, le prime presentate dal nuovo capoeconomista Philp Lane, che ha sostituito Peter Praet. Draghi ha evidenziato i crescenti rischi legati al protezionismo, pur sottolineando che «non c’è alcuna probabilità di una deflazione, e ci sono molto basse probabilità di recessione» per l’Eurozona. La Bce ha alzato le stime sull’inflazione dell’area per il 2019 all’1,3% (dall’1,2% di marzo), ma ha tagliato le previsioni per il 2020 all’1,4% (dall’1,5% precedente).

(estratto di un articolo pubblicato su Mf/Milano Finanza)

Back To Top