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Ecco come l’Ucraina colpisce obiettivi in Russia con gli Himars americani

Sono razzi Himars degli Stati Uniti quelli "probabilmente" utilizzati nell'attacco ucraino sul suolo russo che ha distrutto le difese aeree russe a Belgorod, secondo l'Isw, Institute for the Study of War, think tank con sede a Washington

Stavolta il “generale Himars”, come è chiamato il lanciarazzi prodotto dall’americana Lockheed Martin, ha colpito target russi in Russia.

“Le forze ucraine hanno colpito una batteria di difesa aerea russa S-300/400 nell’oblast di Belgorod, presumibilmente con HIMARS, l’1 o il 2 giugno”, ha scritto l’ISW, Institute for the Study of War, think tank con sede a Washington, che cita informazioni geolocalizzate, fa notare l’agenzia di stampa Agi. L’ISW aggiunge  nel report che il sistema di difesa aerea parzialmente distrutto si trovava a nord della citta’ di Belgorod.

Quindi per la prima volta l’esercito ucraino si è avvalso del permesso ricevuto dagli Stati Uniti e da altri alleati per utilizzare le armi occidentali contro determinati obiettivi militari situati in Russia.

I DETTAGLI DELL’ATTACCO

Un sistema antiaereo schierato nell’oblast russo di Belgorod è andato distrutto con un Himars prodotto negli Stati Uniti.

“L’S-300/400 era situato a circa 60 chilometri dall’attuale linea del fronte nel nord dell’oblast di Kharkiv e a più di 80 chilometri dalla città di Kharkiv, che si trova nel raggio d’azione dell’Himars ma supera quello di altri sistemi missilistici a lancio multiplo” di cui dispone l’Ucraina, ha osservato il Washington Study of War. La distruzione con armi occidentali di un sistema di difesa aerea russo era stata confermata ieri sera sul suo account Facebook dalla vice ministra ucraina per la Reintegrazione dei territori occupati, Irina Vershchuk, che non aveva specificato il tipo di armi utilizzate nell’attacco.

TUTTO SU GLI HIMARS

Ad oggi, gli Stati Uniti hanno fornito all’Ucraina circa 40 Himars più munizioni per i sistemi, secondo il Pentagono.

Le forze di Kiev utilizzano i sistemi missilistici americani dall’estate del 2022 e ne hanno elogiato l’efficacia.

L’Himars è un lanciarazzi mobile sviluppato da Lockheed Martin. Il sistema può colpire bersagli da 80 a oltre 300 km di distanza, a seconda del tipo di razzo con cui è equipaggiato. I razzi che l’amministrazione Biden aveva deciso di inviare sono sull’estremità più corta.

A circa 80 km generalmente mette Himars fuori dalla portata dell’artiglieria russa, mettendo a rischio le batterie russe. Inoltre, ogni sistema Himars può scagliare sei razzi, che partono nel giro di pochi secondi

Il sistema M142 Himars è una versione su ruote modernizzata, più leggera e più agile dell’M270 Mlrs. Gli Mlrs possono lanciare missili sino a 500 km di distanza. Tuttavia, l’Himars può sparare lo stesso tipo di munizione.

Solo pochi paesi oltre agli Stati Uniti gestiscono il sistema: Giordania, Emirati Arabi Uniti, Singapore e Romania. La Polonia e l’Australia hanno ordinato 20 sistemi Himars negli ultimi anni, ma non hanno ancora ricevuto la consegna.

L’INVERSIONE DI ROTTA

Nelle ultime settimane, l’Ucraina ha ricevuto il permesso da più di una decina di Paesi alleati di colpire alcuni obiettivi militari russi situati nella Federazione Russa con le armi inviate a Kiev.

Gli Stati Uniti sono stati uno degli ultimi ad aggiungersi alla lista anche se continuano a limitare l’uso delle proprie armi ad alcuni obiettivi militari all’interno della Russia che i russi utilizzano per attaccare la regione di Kharkiv.

“È un cambiamento sorprendente che l’amministrazione inizialmente aveva affermato avrebbe intensificato la guerra coinvolgendo più direttamente gli Stati Uniti nella lotta. Ma il peggioramento delle condizioni per l’Ucraina sul campo di battaglia, ovvero i progressi della Russia e la posizione migliorata a Kharkiv, ha portato il presidente a cambiare idea” commentava Politico.

L’offensiva transfrontaliera lanciata da Mosca a metà del mese scorso contro la regione di Kharkov, dove è riuscita ad aprire un nuovo fronte, ha suscitato preoccupazione sia a Kiev che nelle capitali occidentali.

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