skip to Main Content

Bollette Governo

Che cosa ha detto Draghi alla Camera su migranti, vaccini, turismo e regole (inadeguate) del Patto Ue

Alcune delle risposte del presidente del Consiglio, Mario Draghi, nel corso del question time alla Camera

MIGRANTI

Il governo italiano è impegnato “esercitare una pressione intra-europea affinché si torni ad una redistribuzione efficace dei migranti”.

“Per quanto riguarda l’accordo di Malta è in corso un fattivo dialogo con Francia e Germania per rivitalizzarlo. Il nostro obiettivo è attivare subito un meccanismo temporaneo di emergenza per il ricollocamento”.

“A fronte di questa complessa e drammatica realtà politica, sull’immigrazione il governo vuole seguire una politica equilibrata efficace e umana, nessuno sarà lasciato solo in acque territoriali italiane, il rispetto dei diritti umani è una componente fondamentale nella politica migratoria. Ora è prioritario il contenimento della pressione migratoria nei mesi estivi con una collaborazione più intensa da Libia e Tunisia nel controllo delle frontiere”.

VACCINI

“La pandemia ha avuto sugli operatori turistici effetti economici ingenti e siamo all’opera per farli ripartire quanto prima e con la massima sicurezza. La prima inziativa è lo sforzo che il governo fa per il rapido completamento della campagna vaccinale. Tra fine giugno e inizio luglio avremo vaccinato con almeno una dose tutti i fragili e gli over 60”.

TURISMO

Sui flussi turistici, “per quanto riguarda i Paesi del G7, in particolare Usa, Giappone e Canada saranno favoriti gli ingerssi senza quarantena in caso di certifazione vaccinale”.

IL PATTO UE

“Voglio essere molto chiaro. E’ fuori discussione che le regole sul patto di stabilità dovranno cambiare, ma questo dibattito non è ancora partito”. Lo ha detto il presidente del Consiglio Mario Draghi al question time. “La mia linea è che le attuali regole sono inadeguate, lo erano e lo sono di più per la uscita dalla pandemia. Dovremo concentrarsi su un forte slancio della crescita per assicurare la sostenibilità dei conti pubblici”.

Draghi ricorda che “il 3 marzo di quest’anno la Commissione europea ha adottato una Comunicazione che fornisce alcune indicazioni sugli orientamenti in materia di politica di bilancio a un anno dall’esplosione della crisi pandemica. Questa Comunicazione delinea l’approccio che la Commissione intende seguire circa la disattivazione della cosiddetta clausola generale di salvaguardia – che ha permesso agli Stati membri di utilizzare politiche di bilancio espansive per fronteggiare la crisi”. “La Commissione intende ancorare la disattivazione della clausola a quando l’economia dell’Unione europea tornerà ai livelli pre-crisi. Secondo le attuali previsioni, questo non dovrebbe accadere prima del 2023. Resta dunque il tema del dibattito sulla revisione delle regole di bilancio, che era stato avviato nel febbraio 2020 e poi sospeso per la pandemia. Voglio essere molto chiaro su questo: è fuori discussione che le regole dovranno cambiare. Tuttavia, questo dibattito, che impiegherà gran parte del 2022, non è ancora partito. La mia linea – e non è da oggi, ma da diverso tempo su questo tema – è che le attuali regole di bilancio erano inadeguate e sono ancora più inadeguate per un’economia in uscita da una pandemia”. “Nei prossimi anni dovremo concentrarci soprattutto su un forte rilancio della crescita economica, che è anche il modo migliore per assicurare la sostenibilità dei conti pubblici. La revisione delle regole deve dunque assicurare margini di azione più ampi alla politica di bilancio nella sua funzione di stabilizzazione anticiclica. In particolare, dobbiamo incentivare gli investimenti, soprattutto per favorire la trasformazione digitale ed ecologica. Allo stesso tempo, le nuove regole devono anche puntare a ridurre le crescenti divergenze tra le economie degli Stati membri e a completare l’architettura istituzionale europea”, conclude.

(articolo in aggiornamento)

Back To Top