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Lockdown

Dpi, app, tamponi. Qual è il piano del governo?

"Ancora non si sa come si intenda mettere in piedi le necessarie misure di contact tracing" per contrastare il coronavirus. Il post di Peter Kruger

 

Mentre vi prendete a randellate su Aisha, vorrei solo ricordavi che, a 81 giorni da Codogno:

– Sono morte almeno 40 mila persone a causa del Covid-19 (e c’è andata bene, molto bene, potevano essere 10-20 volte tanto).

– Dai tempi della Seconda Guerra Mondiale, non si vedevano tanti morti in questo Paese per una sola causa in un periodo così circoscritto.

– La produzione industriale è crollata di quasi 30% (come solo nell’ultima guerra).

– Il PIL è previsto in contrazione (ottimisticamente) del 10% (come solo nell’ultima guerra).

– Il debito pubblico è previsto in crescita (sempre ottimisticamente) al 160% del Pil (come neppure nell’ultima guerra).

– Interi settori economici del paese sono al collasso mentre milioni tra lavorati e autonomi sono ancora in attesa degli spicci promessi dal governo (e non diciamo nulla delle banche).

– Ancora non si ha la più pallida idea di come verranno fornite mascherine in numero sufficiente alla popolazione (e non parliamo dei DPS per il personale sanitario).

– Stesso dicasi per i reagenti necessari per i tamponi.

– Ancora non si sa come si intenda mettere in piedi le necessarie misure di contact tracing.

– Decine di migliaia di positivi vengono lasciati a casa a infettare comodamente i propri “congiunti”.

– Sono più di due mesi che vi hanno chiuso a casa (o, al più, al lavoro)

– E il governo ancora non ha fornito un piano sensato per uscire da tutto questo casino (che ha in tutto e per tutto le dimensioni di una catastrofe bellica).

Poi, basta che Casalino organizzi un incontro tra un avvocato (degli italiani) e un velo islamista, e andate tutti fuori di testa.

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