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Che cosa (non) va nel Dpcm. Il post di Bagnai

Gli obiettivi del Dpcm e i rilievi di Alberto Bagnai, senatore e responsabile economia della Lega   La logica del decreto è evidentemente quella di impedire gli assembramenti di giovani asintomatici, la cosiddetta “movida”, sulla base dell’ipotesi che i giovani asintomatici siano fortemente contagiosi e quindi mettano a rischio i meno giovani. Non ho elementi…

 

La logica del decreto è evidentemente quella di impedire gli assembramenti di giovani asintomatici, la cosiddetta “movida”, sulla base dell’ipotesi che i giovani asintomatici siano fortemente contagiosi e quindi mettano a rischio i meno giovani.

Non ho elementi per valutare questa ipotesi e non so se qualcuno li abbia (astenersi epidemiologi da tastiera, grazie!), ma due cose sono evidenti: (1) non ci vorrà molto a capire se questo approccio funziona: intorno al 15 novembre si capirà se le misure hanno funzionato; (2) è del tutto evidente che occorre un immediato indennizzo per attività come la ristorazione, che con questo provvedimento vengono chiuse senza chiuderle (tenere i ristoranti aperti a pranzo senza turismo internazionale e con i lavoratori a casa in smart working è chiaramente una presa in giro).

Con l’occasione ricordo che noi siamo all’opposizione perché siamo in minoranza, altrimenti saremmo al governo. Questo significa che: (1) quando parliamo non ci ascoltano; (2) quando proponiamo emendamenti, ad esempio per un equo indennizzo di chi ha perso le proprie fonti di reddito, ci votano contro e vincono perché in democrazia vince la maggioranza; (3) di tutto questo nostro lavoro la grande massa non sa nulla perché i media sostengono il governo.

Solo voi che venite a informarvi qui sapete e vedete quanto ci sbattiamo per evitare di andare in futuro al governo su un cumulo di macerie.

Nervi saldi e occhi aperti.

Alberto Bagnai

(Post tratto dal profilo Facebook del senatore Alberto Bagnai)

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