PERCHE’ CI SI ACCALORA SUL DDL NORDIO
Pochi argomenti hanno ancora il potere di dividere così radicalmente la stampa italiana – e non solo, ovviamente, i giornali più accanitamente schierati agli estremi opposti dello spettro politico – come le riforme della giustizia: non il fisco, non la sicurezza, non il lavoro, nemmeno l’immigrazione.
UN COLPO DI SPUGNA SECONDO REPUBBLICA
L’approvazione definitiva del disegno di legge Nordio, contenente l’abolizione del reato di abuso d’ufficio, ma anche limitazioni alla custodia cautelare e all’uso delle intercettazioni telefoniche, si guadagna oggi ad esempio l’apertura di Repubblica. «Colpo di spugna», titola il giornale a caratteri cubitali, neanche fosse un colpo di stato. Seguono editoriali e interviste variamente apocalittiche, a cominciare, purtroppo, da quelle alla capogruppo del Partito democratico, Debora Serracchiani. Per fortuna non si tratta di un coro unanime.
IL COMMENTO PIU’ EQUILIBRATO
Nel merito, tra i commenti che mi sembrano più equilibrati, segnalo quello di Massimo Adinolfi sulla Stampa, che ricorda come fino a oggi l’abuso d’ufficio abbia prodotto migliaia di processi, soprattutto sui mezzi di comunicazione, e pochissime condanne, e che introdurre l’interrogatorio prima di decidere la custodia cautelare o la collegialità della scelta, così come la limitazione alla possibilità di appellare le sentenze da parte del pm, sono principi di civiltà a garanzia di tutti i cittadini.
LA MAGGIORANZA SULLA GIUSTIZIA
Ma al tempo stesso che questa maggioranza (e questo ministro, aggiungo io) si mostra molto liberale su alcuni argomenti e molto meno su altri (quindi, aggiungo sempre io, non si mostra liberale affatto): «Vedi, soprattutto, alla voce immigrazione, ma vedi pure, in materia di giustizia, all’ansia di introdurre nuovi reati: e che, si toglie l’abuso d’ufficio dopo aver introdotto il variopinto reato di rave party?».