Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump invia le prime lettere sui dazi e sugli accordi commerciali annunciando tariffe del 25% in arrivo per Giappone e Corea del Sud dal primo agosto.
DAZI DAL 1 AGOSTO: I PAESI PIÙ COLPITI
La portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, annuncia che il presidente firmerà un ordine esecutivo per prorogare fino al primo agosto il congelamento delle tariffe per i partner commerciali degli Usa: in sostanza, si allarga la finestra per le trattative. “Il presidente manderà altre 12 lettere, verranno pubblicate sui social”, avverte.
A stretto giro, ecco altre 5 comunicazioni. I prodotti di Myanmar e Laos saranno tassati del 40%. Il Sudafrica viene colpito da dazi del 30%. Malaysia e Kazakistan, invece, 25%. Più tardi, arrivano anche le lettere per Bangladesh, Indonesia, Cambogia, Thailandia, Tunisia, Serbia, Bosnia e Erzegovina. Sui prodotti in arrivo dalla Tunisia ci saranno tariffe ‘solo’ del 25%, dalla Bosnia Erzegovina del 30%, dall’Indonesia del 32%, da Serbia e Bangladesh del 35%, da Thailandia e Cambogia del 36%.
LE LETTERE AL GIAPPONE E ALLA COREA DEL SUD
La serie di missive si apre con quelle che annunciano, a partire dal primo agosto, dazi del 25% sulle importazioni da Giappone e Corea del Sud. I documenti sono indirizzati al premier del Giappone, Shigeru Ishiba, e al presidente sudcoreano, Lee Jea-myung.
“È un grande onore per me inviarvi questa lettera che testimonia la forza e l’impegno della nostra relazione commerciale”, è l’esordio di entrambe le missive, in cui Trump parla un “rapporto tutt’altro che reciproco”.
“A partire dal primo agosto 2025 imporremo al Giappone dazi del 25% su tutti i prodotti giapponesi, inviati negli Stati Uniti, separati da tutti i dazi settoriali” e “se, per qualsiasi ragione deciderete di aumentare le vostre misure tariffarie, allora, qualsiasi numero sceglierete per alzarle verrà aggiunto al 25%”, si legge nella “lettera” con una formulazione praticamente identica a quella indirizzata al presidente della Corea del Sud.
Sia il Giappone che la Corea del Sud sono storici alleati degli Usa nella regione. Alcuni media americani leggono la mossa di Trump come una possibile chance per i due Paesi per ulteriore tempo per negoziare accordi.
In entrambe le “lettere” si legge che “il 25%” è “molto inferiore rispetto al necessario per eliminare la disparità di deficit commerciale che abbiamo con il vostro Paese”. Al Giappone così come alla Corea del Sud viene chiesto di fabbricare negli Usa per evitare le misure tariffarie. “Non ci saranno dazi” se i due Paesi o “aziende” dei due Paesi “decideranno di costruire o produrre negli Usa”. Le lettere a Tokyo e Seul fanno seguito al post che ha anticipato i provvedimenti.
TRUMP MINACCIA I BRICS
Trump, inoltre, minaccia ulteriori dazi del 10% ai Paesi Brics riuniti al vertice a Rio de Janeiro, tra cui Russia, Cina, Brasile e India. “Qualsiasi Paese che si allinei alle politiche antiamericane dei Brics verrà soggetto a un’ulteriore tariffa del 10%. Non ci saranno eccezioni a questa politica”, le parole del presidente americano.
LE DICHIARAZIONI DEL SEGRETARIO DEL TESORO, SCOTT BESSENT
“Avremo diversi annunci nelle prossime 48 ore” ha dichiarato il segretario al Tesoro americano, Scott Bessent, a proposito dei negoziati sui dazi in corso tra gli Stati Uniti e alcuni Paesi, inclusa l’Unione Europea. “Saranno un paio di giorni impegnativi”, ha spiegato Bessent in un’intervista alla Cnbc, sottolineando che “ciò che preoccupa il presidente Trump è la qualità degli accordi, non la quantità”.
COME VANNO I NEGOZIATI TRA GLI STATI UNITI E L’UNIONE EUROPEA
L’Ue, prima dell’annuncio della proroga della deadline, ribadisce l’intenzione di arrivare ad un’intesa in tempi brevi. “Continuiamo a lavorare verso la scadenza del 9 luglio, e in questo senso, i contatti a livello politico e tecnico tra Ue e Stati Uniti continuano”, afferma un portavoce della Commissione europea durante il briefing giornaliero con la stampa, aggiungendo che “non sono previsti incontri di persona” tra rappresentanti Ue e Usa, ma la situazione “potrebbe cambiare con pochissimo preavviso, se fosse necessario”.
Ieri la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen e Trump hanno avuto un colloquio telefonico, con un “buono scambio”, hanno reso noto oggi i portavoce dell’esecutivo Ue Stefan de Keersmaecker e Olof Gill. Von der Leyen “resta in contatto con i leader Ue” e “sono stati fatti dei progressi”. L’obiettivo resta quello di chiudere un accordo in campo commerciale tra Usa e Ue “entro il 9 luglio”.
(Estratto dal sito dell’Adnkronos)