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Arnese

Giostra Davigo-Amara, circo Fedez-Rai

Non solo Fedez e Amara. Fatti, nomi, numeri, curiosità e polemiche. Pillole di rassegna stampa nei tweet di Michele Arnese, direttore di Start

 

LE VOGLIE DI BRUXELLES

CONCERTONE APPALTATO DALLA RAI

LE ELEGIE DI FEDEZ

 

GIOSTRA DAVIGO-AMARA

 

SERVIZIETTI SEGRETI

 

NAIM FOLGORA BIDEN

 

IN INDIA FANNO GLI INDIANI?

 

QUISQUILIE & PINZILLACCHERE

 

GUERRA SULL’IDROGENO

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Tutte le divergenze tra Enel, Eni e Snam su idrogeno e dintorni

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ESTRATTO DELL’ARTICOLO DI MILENA GABANELLI SULL’IDROGENO:

L’unico idrogeno a zero emissioni è quello «verde», perché la materia prima utilizzata è l’acqua e l’energia per produrlo è elettrica e può provenire da fonti rinnovabili. Oggi rappresenta solo il 4% della produzione dell’idrogeno mondiale. Le ragioni sono almeno tre: 1) non abbiamo energia rinnovabile sufficiente per farlo, per avere un positivo impatto ambientale dobbiamo aumentare di 80 volte la produzione mondiale; 2) con la tecnologia di oggi non siamo in grado di farlo su scala industriale; 3) il costo: dai 4 ai 6 euro per un chilogrammo di idrogeno verde, contro l’1,5 di quello grigio. Per quello blu si stimano 2 euro. Il verde quindi ora è fuori mercato. La Commissione europea, però, prevede che con l’aumento della produzione il costo degli elettrolizzatori, i macchinari per produrre idrogeno dall’acqua, si abbasserà fino a diventare, nel 2040, competitivo (2 € al chilogrammo), consentendo negli anni successivi di sostituire con idrogeno il combustibile fossile nell’industria pesante, e nel trasporto come camion, navi, treni, e forse aerei.

In sostanza per arrivare a una produzione di elettricità in eccesso rispetto ai fabbisogni elettrici occorre costruire reti integrate e intelligenti, e aumentare drammaticamente la produzione di rinnovabile. L’Italia era partita bene, ma poi abbiamo rallentato: produciamo ancora il 45% dell’elettricità con il gas. Nel resto del mondo nel 2020 è stato record di crescita per le rinnovabili, scrive la Iea nel suo rapporto, e boccia l’Italia che sta avanzando di un solo gigawatt in più all’anno: vuol dire che agli obiettivi da raggiungere nel 2030 ci arriveremo nel 2085. Intanto Snam, Saipem e Italgas sono tutti entusiasti ai blocchi di partenza. Hanno firmato accordi, protocolli, stilato progetti. Ma di concreto ancora nulla.

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