LE VOGLIE DI BRUXELLES
"La speranza di Bruxelles. “Draghi premier fino al 2023”. A gennaio la scelta per il Quirinale. Ma leader e alti funzionari Ue vogliono che resti come garante del Recovery". (Repubblica)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 3, 2021
CONCERTONE APPALTATO DALLA RAI
La Rai stipula un contratto per i diritti di trasmissione in tv del Concertone del Primo Maggio e non ha voce sui contenuti, gestiti invece da iCompany. L’autore al telefono con Fedez era proprio di quella società esterna alla Rai. (Domani quotidiano)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 3, 2021
LE ELEGIE DI FEDEZ
Fedez: "E fatto così Federico Leonardo Lucia, 31 anni, da Milano, rapper, cantante, performer, autore, produttore, cantautore, manager, imprenditore, influencer e qualcos’altro ancora, «impulsivo e guerrafondaio», come sua madre, dice"" (Ernesto Assante, critico musicale di Rep).
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 3, 2021
"Fedez: questa Rai è vergognosa", titola La Stampa sul rapper che ha detto liberamente quello che aveva in mente al Concertone del Primo Maggio andato in onda sulla Rai.
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 3, 2021
"Fedez, da influencer a leader. Analisi di una metamorfosi". (Su Formiche l’analisi di Domenico Giordano, spin doctor di Arcadia, fondatore del Piccolo Festival della Politica)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 3, 2021
“Sono d’accordo in tutto, parola per parola, con Fedez”, dice or ora su Rai3 Lucia Annunziata, ex presidente della Rai.
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 2, 2021
Andrea Orlando avverte un “freno a mano tirato” in Rai, una “sorta di autocensura”; non ci sono in Rai “quegli choc creativi del passato”, aggiunge ora nel salotto di Lucia Annunziata. Poffarbacco. Ministro Pd del Lavoro o critico televisivo?
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 2, 2021
GIOSTRA DAVIGO-AMARA
"Non esiste al mondo che un pm invii verbali segreti a un membro del Csm". (Carlo Nordio, magistrato, a Omnibus su La7)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 3, 2021
"A che titolo Davigo va al Quirinale con i verbali segreti di Amara?", si chiede ora Carlo Bonini (Repubblica) ora a Omnibus (La7)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 3, 2021
Davigo sarà chiamato a spiegare come mai la sua segretaria avesse i verbali di Amara. Per un interrogatorio potrebbe essere convocato pure il pm Storari: il procuratore Salvi ha già ipotizzato «gravi violazioni dei doveri di un magistrato». (Bianconi e Sarzanini, Corsera)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 3, 2021
Apprendo ora a Omnibus, trasmissione La7 condotta da Alessandra Sardoni, che anche il giornalista di Repubblica, Carlo Bonini, aveva ricevuto una parte dei verbali di Amara ma ha scritto nulla perché la fonte era anonima, le info "confuse" e c'era una delicata fase politica.
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 3, 2021
SERVIZIETTI SEGRETI
"Servizi segreti: Renzi attaccava Conte e incontrava la spia all’autogrill. Report: il 23 dicembre il capo di Italia Viva chiese al premier di cedere la delega. Poi vide Mancini (scandalo Abu Omar) in ballo per una nomina poi saltata". (Fatto Quotidiano)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 3, 2021
NAIM FOLGORA BIDEN
"Washington ha abbandonato l’America Latina. L’amministrazione Biden si è limitata ad avvertire gli alleati regionali che è inaccettabile adottare la tecnologia Huawei per il 5G. Nel frattempo la Cina inietta i suoi vaccini in milioni di persone nella regione". (Moisés Naím)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 3, 2021
IN INDIA FANNO GLI INDIANI?
India. Da gennaio ad aprile, 9.1 milioni di pellegrini sono arrivati ad Hardiwar per danzare, pregare, cantare e fare abluzioni nel Gange al sacro festival del Kumbh Mela. E hanno portato il contagio nel resto della nazione. (Carlo Pizzati, Repubblica)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 3, 2021
QUISQUILIE & PINZILLACCHERE
Spero che non ci siano altre trasmissioni tv – come quella meritoria di Omnibus poco fa su La7 – dedicate ai verbali di Amar, altrimenti le corporazioni di magistrati e giornalisti potrebbero essere sputazzate nelle pubbliche piazze.
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 3, 2021
Più leggo di Fedez e più svetta quel sublime artista di Zalone con la Vacinada.
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 2, 2021
GUERRA SULL’IDROGENO
"L’unico idrogeno a zero emissioni è quello «verde», perché la materia prima utilizzata è l’acqua e l’energia per produrlo è elettrica e può provenire da fonti rinnovabili". (Milena Gabanelli, Corriere della Sera)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 3, 2021
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Tutte le divergenze tra Enel, Eni e Snam su idrogeno e dintorni
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ESTRATTO DELL’ARTICOLO DI MILENA GABANELLI SULL’IDROGENO:
L’unico idrogeno a zero emissioni è quello «verde», perché la materia prima utilizzata è l’acqua e l’energia per produrlo è elettrica e può provenire da fonti rinnovabili. Oggi rappresenta solo il 4% della produzione dell’idrogeno mondiale. Le ragioni sono almeno tre: 1) non abbiamo energia rinnovabile sufficiente per farlo, per avere un positivo impatto ambientale dobbiamo aumentare di 80 volte la produzione mondiale; 2) con la tecnologia di oggi non siamo in grado di farlo su scala industriale; 3) il costo: dai 4 ai 6 euro per un chilogrammo di idrogeno verde, contro l’1,5 di quello grigio. Per quello blu si stimano 2 euro. Il verde quindi ora è fuori mercato. La Commissione europea, però, prevede che con l’aumento della produzione il costo degli elettrolizzatori, i macchinari per produrre idrogeno dall’acqua, si abbasserà fino a diventare, nel 2040, competitivo (2 € al chilogrammo), consentendo negli anni successivi di sostituire con idrogeno il combustibile fossile nell’industria pesante, e nel trasporto come camion, navi, treni, e forse aerei.
In sostanza per arrivare a una produzione di elettricità in eccesso rispetto ai fabbisogni elettrici occorre costruire reti integrate e intelligenti, e aumentare drammaticamente la produzione di rinnovabile. L’Italia era partita bene, ma poi abbiamo rallentato: produciamo ancora il 45% dell’elettricità con il gas. Nel resto del mondo nel 2020 è stato record di crescita per le rinnovabili, scrive la Iea nel suo rapporto, e boccia l’Italia che sta avanzando di un solo gigawatt in più all’anno: vuol dire che agli obiettivi da raggiungere nel 2030 ci arriveremo nel 2085. Intanto Snam, Saipem e Italgas sono tutti entusiasti ai blocchi di partenza. Hanno firmato accordi, protocolli, stilato progetti. Ma di concreto ancora nulla.