DAGOSPIA TIFA PER GARRONE E GOZZI IN CONFINDUSTRIA. SLURP…
Per Confindustria, ticket Garrone-Gozzi. "Un patto di ferro tra genovesi doc che, se accettassero di lavorare in squadra, potrebbe portare la Confindustria dell’era dell’intelligenza artificiale a creare un comitato di presidenza autorevole". (Dagospia nell'era dello slurp)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) January 5, 2024
CONTINUANO I MISSILI TRA FOGLIO E CROSETTO
CROSETTO SMENTISCE IL FOGLIO, CHE CONFERMA E RILANCIA
"Parlamentari, di maggioranza e opposizione, hanno confermato a questo giornale la notizia uscita lo scorso 3 gennaio". (Il Foglio) https://t.co/UjtMqEyv5Z
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) January 5, 2024
COME E PERCHE’ CROSETTO HA SMENTITO IL FOGLIO SUI 63 MISSILI DELLA MARINA
MELONI, I LOBBISTI E I SELFIE A PALAZZO CHIGI
"Mi pare che con questo governo affaristi, lobbisti e compagnia cantante non stiano passando un bel momento", ha detto ieri Giorgia Meloni.
In effetti sui social questi selfie non si vedono più. https://t.co/oiQJffsjZ7
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) January 5, 2024
QUANTO HA VERSATO HUAWEI ALLA SOCIETA’ DEI VERDINI
Quanto guadagna la società dei Verdini per fare lobby pro Huawei. Fonte: Domani quotidiano pic.twitter.com/k5vAoghhYF
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) January 5, 2024
CHI MORSICA APPLE?
Dopo quello di Barclays, Apple ieri ha incassato il secondo downgrade in una settimana. Piper Sandler &Co ha ridotto la valutazione della società guidata da Cook da “overweight” a “neutral”, citando il debole contesto macro in Cina, che peserà sulla domanda di iPhone. (Sole)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) January 5, 2024
CARTOLINE DALL’AMERICA
"Il debito americano supera il tetto dei 34mila miliardi di dollari. Solo negli ultimi 3 mesi, impennata di mille miliardi: pesa l’aumento dei tassi e sono fuori controllo pensioni e sanità. Il 30% dei bond è in mano a investitori istituzionali (Giappone in testa)". (Sole 24 ore)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) January 5, 2024
Debito Usa. L’80% in mano al pubblico (il restante è inter-agenzie), equivalente a circa il 100% del Pil. E quasi 8mila miliardi, il 30%, è degli investitori internazionali, per più di metà governi: in testa il Giappone con 1.100 miliardi, seguito dalla Cina con oltre 800. (Sole)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) January 5, 2024
I CONTI IN TASCA A TRUMP
Le aziende dell’ex presidente degli Stati Uniti Donald J. Trump hanno ricevuto almeno 7,8 milioni di dollari da 20 governi stranieri durante la sua presidenza, secondo i documenti diffusi ieri dai Democratici della Camera. (Nyt)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) January 5, 2024
COCA COLA NON SI BEVE PIU’ LA FERRAGNI
Coca Cola ferma lo spot con Ferragni. Anche Coca Cola fa un passo indietro su Chiara Ferragni. La bevanda più famosa al mondo aveva scritturato l’imprenditrice digitale lo scorso dicembre, per girare uno spot pubblicitario che sarebbe dovuto uscire a fine gennaio. (Repubblica)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) January 5, 2024
I TEMPI BERGOGLIANI DELLE BENEDIZIONI
Gay e Vaticano. "Le benedizioni, specificano i vertici del dicastero responsabile dell’ortodossia cattolica, possono durare anche «pochi secondi», addirittura «10 o 15». Sono benedizioni semplici, si ricorda, non equiparabili al matrimonio, non legittimano l’omosessualità". (Rep)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) January 5, 2024
IL CDR DI REPUBBLICA SCARTA GEDI DI ELKANN
"Il nostro giornale continua a perdere copie, abbonamenti e non riesce a trovare una strada nel digitale. E questo, a nostro avviso, per la mancanza di una chiara strategia di investimenti, marketing, obiettivi, collocazione nel panorama editoriale". (Cdr Repubblica)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) January 5, 2024
REPUBBLICA MOLTO RENZIANA
Da quando Calenda strapazza gli Elkann per Stellantis, Repubblica del gruppo Gedi (Elkann) intervista Renzi con una frequenza mai vista prima. Ovviamente è una pura coincidenza.
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) January 5, 2024
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ESTRATTO DI UN ARTICOLO DEL FATTO QUOTIDIANO SU REPUBBLICA:
A metà dicembre i cinque giorni di sciopero deliberati dall’assemblea. Ora, con la fine del 2023 e l’inizio dell’anno nuovo, una mail inviata dal Cdr (Comitato di redazione) a tutte le giornaliste e a tutti i giornalisti per rimarcare quanto direzione e proprietà si stiano – e si siano – allontanati dall’identità (e dalla cultura) costruita nel tempo da Repubblica e dal suo gruppo editoriale.
Poi, nella lettera mandata ai circa 350 dipendenti, il riferimento a ciò che accadrà a breve: la redazione attende dal direttore Maurizio Molinari il nuovo piano editoriale (a cui, con buone probabilità, sarà collegato un piano di esuberi): “Come sappiamo nel futuro prossimo ci sono ancora tagli, riduzione del perimetro giornalistico, mortificazione di competenze e professionalità […] il 2024 si preannuncia un anno di dura battaglia a difesa del nostro posto di lavoro, del nostro nome, della nostra professionalità. Dovremo affrontarla tutte e tutti insieme, perché da questa caduta rovinosa non si salva nessuno […] Vedere Repubblica che viene abbandonata come una nave che affonda è motivo di particolare amarezza in questi mesi. Ma dobbiamo pensare a noi che restiamo e al futuro del giornale, certi che solo l’unione in questo frangente può fare la forza”.