Caro direttore,
stavolta l’hai combinata proprio grossa.
Nella tua rassegna hai voluto sfottere Dagospia che, per criticare la presenza di Giorgia Meloni alla vittoria dell’Italia sulla Scozia al Sei Nazioni di rugby, ha ripreso il commento su X di un “docente di psicostoria”. Ma quello che tu hai definito “un improbabile account” sul social network, era in realtà un cultore di una disciplina che permette, attraverso complicati calcoli matematici, di prevedere l’evoluzione delle società umane.
Roberto D’Agostino – fondatore e direttore di Dagospia – non è ossessionato da Meloni come scrivi, caro direttore; al contrario, è talmente scrupoloso nella selezione delle fonti da citare solamente gli eruditi e i professori. E non i professori di qualche banale scienza come quella economica che ti piace tanto – e che, mi pare, ti abbia reso arido -, ma nientemeno che di psicostoria.
La psicostoria – che tu ignori, a differenza di D’Agostino – risale ad Hari Seldon, lo scienziato al centro del Ciclo delle Fondazioni di Isaac Asimov, il più grande scrittore di fantascienza mai esistito. Seldon è colui che inventa il metodo di predire il futuro attraverso la statistica, anticipando forse i big data e l’intelligenza artificiale.
Dagospia ha voluto fare una citazione colta, che tu non hai compreso. Il signor docente di psicostoria che su X accusa Meloni di aver “rovinato una bella vittoria” non è dunque un twittarolo qualsiasi, ma un raffinato matematico che probabilmente è a conoscenza di cose che noi ancora non possiamo sapere. Dagospia l’ha capito e ha avuto cura di mettere in evidenza il suo giudizio per noi lettori. Mi domando allora cosa riserverà il futuro per la Nazionale italiana di rugby dopo un tale avvertimento, e un brivido mi corre lungo la schiena.
Caro direttore, la prossima volta che ci vediamo ti presterò la mia copia di Fondazione: è il momento che tu ti faccia una cultura psicostorica, così eviterai nuove figuracce.
Cordiali saluti,
Francis Walsingham