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I sassolini anti Bergoglio del segretario di Papa Ratzinger

Processo a Papa Francesco dal segretario di Papa Benedetto XVI. I Graffi di Damato.

Che i rapporti con Papa Francesco non fossero stati buoni si sapeva, essendosi deteriorati in pubblico, diciamo così, fra libri, udienze, retroscena e destinazioni prima in Germania e poi, come Nunzio Apostolico, in Lituania, Estonia e Lettonia. Ma è ugualmente clamorosa la decisione del già segretario particolare di Papa Benedetto XVI e prefetto della Casa Pontificia anche all’inizio del Pontificato di Francesco, l’arcivescovo tedesco Georg Ganswin, di annunciare polemicamente “finita” con l’elezione di Leone XIV “la stagione dell’arbitrarietà”, in cui “le istituzioni della Chiesa” sarebbero state vissute o avvertite come “lebbra”. Istituzioni anche murarie, visto il rifiuto di Francesco di abitare nel Palazzo Apostolico come tutti i suoi predecessori, preferendogli un albergo, sempre dentro le mura del Vaticano, pur chiamato religiosamente Santa Marta: lo stesso, peraltro, nel quale si confinò il Papa dimissionario ed emerito morendovi.

Sono parole pesanti, quelle del segretario di Papa Ratzinger, sul Pontefice appena sepolto bella Basilica romana di Santa Maria Maggiore, distante dalla tomba di Benedetto XVI in Vaticano, omaggiata con altre ieri dal nuovo Papa. La cui elezione ha ugualmente “sorpreso” e indotto tre volte alla “speranza” chi fu il più stretto collaboratore del predecessore di Francesco.

Anche per il veicolo scelto – credo – per diffondere questi giudizi, pubblicati sul Corriere della Sera, il più diffuso quotidiano in Italia, si avverte la sensazione, magari esagerata ma giornalisticamente passabile, di un processo a Francesco. Controcorrente rispetto alla vasta e popolare emozione provocata dalla sua morte e ai richiami devoti del nuovo Papa, lo statunitense Robert Prevost, al suo predecessore. Che, chiamandolo due anni fa a Roma dal Perù per affidargli l’importante dicastero dei Vescovi, lo aveva messo in una postazione e in una dimensione a favorevole per la successione.

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