I numeri dei contagi da Covid-19 tornano a salire negli ultimi giorni, superando anche le 1.000 unità. Ma, tranquillizza la Fondazione Gimbe, i numeri non possono essere paragonati a quelli di inizio pandemia perché “le dinamiche epidemiologiche sono completamente diverse”.
Ecco tutti i dettagli salienti che emergono dal report odierno della fondazione presieduta da Nino Cartabellotta.
DINAMICHE EPIDEMIOLOGICHE DIVERSE
I numeri dei nuovi contagi “non possono essere confrontati con quelli dei primi mesi dell’epidemia”, ha spiegato il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta: “Le dinamiche epidemiologiche sono completamente diverse”.
“Dello tsunami che si è abbattuto sul nostro Paese non abbiamo mai conosciuto la fase iniziale: il coronavirus circolava insidiosamente sottotraccia con migliaia di asintomatici che infettavano senza saperlo parenti, amici e colleghi di lavoro. Il lockdown rigoroso e prolungato ha ridotto la mortalità, gli accessi in ospedale e il numero dei nuovi casi, ma dal 3 giugno siamo di fatto “ripartiti dal via””, ha aggiunto Cartabellotta.
NESSUN RITORNO A MARZO/APRILE
E dunque, anche se il trend dei nuovi casi dovesse significare l’inizio di una nuova ondata “è ragionevolmente certo che non rivedremo le drammatiche scene di marzo/aprile”, secondo Cartabellotta.
SISTEMA SANITARIO PRONTO
Come mai questa certezza? “Perché oggi la situazione epidemiologica è attentamente monitorata, il servizio sanitario è ben organizzato e, dunque, non potrà esserci alcun effetto sorpresa. Ma non bisogna concedere ulteriori vantaggi al coronavirus, tanto più che i numeri riflettono sempre comportamenti di 3-4 settimane fa”, ha detto il presidente di Gimbe.
UN TREND IN CRESCITA
Non si può negare, comunque, che il numero dei casi è in crescita. Secondo il monitoraggio indipendente della fondazione Gimbe, dai 1.408 nuovi casi riportati nella settimana 15-21 luglio si è passati ai 6.538 nuovi casi della settimana 19-25 agosto, con un incremento del rapporto positivi/casi testati dallo 0,8% al 2,1%