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Covid Russia Regno Unito

Covid, cosa sta succedendo in Russia, Regno Unito e Nuova Zelanda

Contagi in aumento, tamponi sbagliati e lockdown. Il Covid crea nuovi problemi a Russia, Regno Unito e Nuova Zelanda

 

Mille decessi al giorno in Russia, timori da tamponi falsi negativi nel Regno Unito e la Nuova Zelanda alle prese con la variante Delta da agosto, ecco come si sta muovendo il Covid ai quattro angoli della Terra. Tutte le ultime novità in Russia, Regno Unito e Nuova Zelanda.

RECORD DI CASI IN RUSSIA

In Russia peggiorano di giorno in giorno i dati sui contagi. Secondo l’agenzia di stampa Tass, il record di ieri di 34.303 nuovi casi in 24 ore è stato battuto oggi quando se ne sono registrati 34.325. I nuovi decessi sono stati 998 e da giorni ormai difficilmente si scende sotto questa cifra; in totale, dall’inizio della pandemia, se ne registrano nel Paese 222.315.

LE RESPONSABILITÀ DEL CREMLINO

Le principali cause di questi nuovi picchi sono misure restrittive spesso ignorate e l’esiguo numero di persone vaccinate. Solo un terzo dei cittadini adulti ha ricevuto almeno una dose.

Il Cremlino, tuttavia, si ostina a non imporre regole più rigide per non danneggiare l’economia e scarica la colpa sui cittadini che non vogliono vaccinarsi. Il governo ritiene di aver “fatto tutto il possibile per mettere chiunque nelle condizioni di immunizzarsi”, ha detto il portavoce Dmitri Peskov. Sono ancora molti, però, i russi che non si fidano dei vaccini anti Covid. Stando, infatti, a diversi sondaggi indipendenti, più della metà della popolazione non ha nessuna intenzione di farsi vaccinare.

I PASSI INDIETRO DEL REGNO UNITO

Il Regno Unito, secondo i dati dell’Ufficio di statistica nazionale, ha registrato oltre 40 mila casi di Covid per il quarto giorno consecutivo. Una cifra che riporta indietro di mesi, come ricorda Reuters. Il Paese, infatti, di questo passo si avvicina al picco segnato durante la seconda ondata della pandemia lo scorso inverno.

ALLARME FALSI NEGATIVI

A inquietare particolarmente è la notizia riportata dal Guardian secondo cui ben 43.000 persone, tra l’8 settembre e il 12 ottobre, potrebbero aver ricevuto risultati falsi negativi ai tamponi molecolari (test PCR). Questo, ha spiegato la UK Health Security Agency (UKHSA), significa che pur avendo l’infezione il tampone ha dato esito negativo.

Il National Health System (NHS), il Sistema sanitario nazionale britannico, ha sospeso le operazioni di test di Immensa Health Clinic svolte presso il suo laboratorio di Wolverhampton dopo che alcune persone, precedentemente risultate positive con test rapidi, hanno ricevuto un esito negativo dopo essersi sottoposte a un tampone molecolare.

“Non vi è alcuna prova di errore nei test rapidi o di falle nei kit per fare i tamponi – ha rassicurato il dottor Will Welfare della UKHSA – e le persone dovrebbero continuare ad avere fiducia in entrambi i tipi di test e negli altri laboratori del Paese”. Nel frattempo, le autorità sanitarie stanno richiamando tutte le persone con sospetto tampone falso negativo, e anche i loro contatti stretti, per eseguire un nuovo test.

NUOVA ZELANDA: INCUBO VARIANTE DELTA

La variante Delta non dà tregua alla Nuova Zelanda. Il primo ministro Jacinda Ardern, secondo quanto riportato da Reuters, ha annunciato oggi che nella città di Auckland verrà prolungato il lockdown di altre due settimane.

La decisione è stata presa in seguito al persistere di un focolaio iniziato a metà agosto e che da allora si è esteso non solo a tutta la metropoli, ma anche alle regioni limitrofe con un totale di 2.005 casi. La città, che conta 1,7 milioni di abitanti, è quindi ormai in confinamento da oltre due mesi.

La Nuova Zelanda era stata tra i pochi Paesi a raggiungere zero casi di Covid l’anno scorso. Poi lo scoppio della variante Delta in agosto ha vanificato gli sforzi per eliminare la trasmissione. Secondo i dati della Johns Hopkins University, dall’inizio della pandemia, il Paese ha registrato 5.056 infezioni, tra cui 28 decessi.

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