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Covid, che cosa succede in Russia, Romania e Bulgaria

Il basso tasso di vaccinazione sta mettendo in difficoltà Paesi come Russia, Romania e Bulgaria che ricominciano a parlare di restrizioni e lockdown. Tutti i dettagli

 

In Russia e Romania torna il coprifuoco notturno e in Bulgaria la situazione è così drammatica che presto potrebbe dover inviare all’estero i pazienti Covid a causa della nuova ondata e del possibile collasso del sistema ospedaliero. Ecco cosa sta succedendo.

SALGONO I NUMERI IN RUSSIA

Secondo i dati diffusi dall’agenzia Tass, in Russia le autorità sanitarie hanno registrato 37.930 nuovi casi di Covid. Il numero dei cosiddetti casi attivi, ovvero per i quali i pazienti ricevono trattamento medico, ha subito un notevole aumento, attestandosi a 845.122. Rimane elevato anche il numero delle vittime, con 1.072 decessi nelle ultime 24 ore.

“La situazione a Mosca si sta sviluppando secondo lo scenario di previsione peggiore”, ha detto il sindaco della capitale, Serghei Sobyanin.

LO STOP DECISO DA PUTIN

Per contrastare l’avanzata della pandemia, il presidente Vladimir Putin ha dichiarato lo stop alla vita notturna. Ristoranti e club dovranno chiudere tra le 23 e le 6 di mattina e dal 30 ottobre al 7 novembre resteranno chiuse tutte le attività non essenziali.

MAGLIA NERA PER LE VACCINAZIONI

In Russia, appena un terzo della popolazione è stato immunizzato da quando il primo vaccino nazionale, Sputnik V, è stato introdotto nel dicembre 2020. Solo 49,1 milioni di persone hanno completato il ciclo vaccinale, cioè uno su tre dei 146 milioni di abitanti.

Putin, come si legge sul The Moscow Times, ha anche lanciato un nuovo appello: “Ci sono solo due modi per superare questo periodo, ammalarsi o ricevere un vaccino ed è meglio ricevere il vaccino: perché attendere la malattia e le sue gravi conseguenze? Per favore, siate responsabili e prendete le necessarie misure per proteggere voi, la vostra salute e i vostri cari”.

I DATI DELLA ROMANIA

Un morto ogni cinque minuti, scriveva già il 20 ottobre AdnKronos citando i media romeni. Nella sola giornata di martedì scorso si sono registrati 18.863 nuovi casi e 574 decessi. Erano invece 1.805 le persone ricoverate nei reparti di terapia intensiva e sul totale dei ricoverati 480 erano minorenni.

Gli ospedali iniziano a essere in difficoltà tanto che sei pazienti sono stati trasportati a Lodz, in Polonia, per essere curati.

NUOVA STRETTA

Per contenere l’elevato numero di contagi e decessi, scrive Reuters, da oggi in Romania entrano in vigore per 30 giorni nuove restrizioni. Coprifuoco notturno, chiusure anticipate di negozi e ristoranti, scuole chiuse (tranne gli asili nido) per due settimane e pass sanitario obbligatorio per gran parte degli spazi pubblici, a eccezione di negozi alimentari e farmacie.

La mascherina protettiva torna a essere obbligatoria sia al chiuso che all’aperto. Eventi privati come matrimoni e battesimi sono vietati, così come i concerti e gli spettacoli all’aperto. Il governo sta anche esortando i datori di lavoro a mandare in smartworking metà del personale. Le misure erano già state adottate nelle principali città ma ora il governo ad interim le ha estese a tutto il Paese.

LE CAUSE

La Romania è il penultimo Paese dell’Unione europea per tasso di vaccinazione. “Siamo in una situazione disastrosa”, ha detto venerdì il vice ministro degli interni Raed Arafat. “Abbiamo visto altri Paesi passare attraverso questo quando non c’era un’arma disponibile, cioè il vaccino”.

“Siamo in questa situazione – ha aggiunto – pur avendo il vaccino, perché la maggioranza di noi ha rifiutato di farsi vaccinare. Questa situazione avrebbe potuto essere evitata”.

Tra la sfiducia nelle istituzioni statali e le campagne di disinformazione, solo poco più di un terzo della popolazione adulta è completamente vaccinata in Romania. A fronte della situazione attuale però questa settimana le vaccinazioni sono aumentate. Venerdì, scrive l’agenzia di stampa, più di 86.000 persone hanno ricevuto la loro prima dose di vaccino, un record per un solo giorno nel Paese.

OSPEDALI AL COLLASSO IN BULGARIA

Se la Romania ha già iniziato a inviare i propri malati di Covid in altri Paesi, il The Sofia Globe annuncia che si prepara a farlo anche la Bulgaria. Quarta ondata e sistema ospedaliero al collasso stanno mettendo a dura prova il Paese.

“La nostra capacità in termini di personale e di ventilatori è quasi esaurita”, ha avvertito il ministro della Salute Stoicho Katsarov, “se la curva dell’infezione non si riduce in 10-15 giorni, dovremo cercare aiuto all’estero. Sono in corso colloqui con l’Ue per trasferire i pazienti in altri Paesi”.

PROVVEDIMENTI

Katsarov ha anche avvertito che il lockdown non può essere escluso. Nonostante l’introduzione di un pass sanitario per luoghi come ristoranti e centri commerciali, gli esperti dicono che l’attuale ondata potrebbe portare le infezioni potrebbero balzare da 5.000 a 9.000 al giorno nel giro di due settimane.

La Bulgaria, lo Stato più povero dell’Ue, secondo Our World in Data, ha registrato finora uno dei tassi di mortalità più alti del mondo, con un totale di quasi 23.000 decessi.

INSTABILITÀ E FAKE NEWS

Nell’ultimo anno il Paese ha affrontato una prolungata crisi politica insieme alla pandemia, con le terze elezioni parlamentari di quest’anno previste per il mese prossimo. Come la vicina Romania, anche la Bulgaria ha un tasso di vaccinazione molto basso dovuto alla diffusione di teorie cospirazioniste e alla sfiducia nelle autorità. Solo il 24% dei bulgari è stato vaccinato completamente.

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