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Come e quando il coronavirus si è intrufolato in Italia. Report

Il coronavirus era in circolazione in Italia già a gennaio. I risultati di uno studio effettuato da 16 centri di ricerca

Scoperto il 20 febbraio in Italia, ma in circolazione almeno dal primo di gennaio. Parliamo del coronavirus che, secondo uno studio realizzato da 16 centri di ricerca, con il coordinamento del direttorato generale della Sanità della Regione Lombardia, ha cominciato a girare in Lombardia dal primo gennaio, in modo sommerso. Tutti i dettagli.

LO SCENARIO

Il primo caso da coronavirus, spiega l’analisi, è stato registrato nella notte del 20 febbraio 2020, ma solo pochi giorni dopo, nella settimana seguente, la Lombardia ha registrato un rapido aumento del numero di casi, suscitando dubbi sulla sua diffusione negli esperti.

LO STUDIO

Lo studio effettuato da 16 centri di ricerca prende in esame i primi 5.830 casi confermati in laboratorio di Covid-19 nel focolaio lombardo (primo in un paese occidentale). I dati epidemiologici sono stati raccolti attraverso interviste standardizzate di casi confermati, tenendo presente date di insorgenza dei sintomi, caratteristiche cliniche ed eventuale ricovero in ospedale.

COVID-19, IN CIRCOLAZIONE DA PRIMO GENNAIO

L’analisi, pubblicata sul sito ArXiv, mostra che “l’epidemia in Italia ha iniziato a circolare molto prima del 20 febbraio 2020. Al momento della rilevazione del primo caso di COVID-19, l’epidemia era già diffusa nella maggior parte dei comuni del Sud della Lombardia”.

Nella ricerca si è proceduto a ritroso: sono stati individuati così i casi sporadici comparsi nella regione dal primo al 29 gennaio e poi i casi più frequenti avvenuti dal 30 gennaio al 19 febbraio, con un picco di oltre 60 avvenuto il 18 febbraio. Il 20 febbraio è stato individuato il paziente 1 a Codogno.

388 CASI IN CIRCOLAZIONE

Secondo i calcoli, il 20 febbraio erano in circolazione almeno 388 persone positive, scrive Enrico Martial su Start, di cui 355 localizzate al 19 febbraio per lo più in tre aree: Bergamo con 91 casi, Cremona con 59 casi, Lodi (quindi vicino a Codogno) con 132 casi. Casi anche a Brescia (38 casi), Milano (30 casi) e Pavia (21 casi).

covid-19L’EVOLUZIONE

Il coronavirus Covid-19, secondo i dati raccolti dalla ricerca, ha colpito persone con età media di 69 anni (range: 1 mese a 101 anni). Il 47% dei casi positivi, sui 5.830 totali, sono stati ricoverati in ospedale. Tra questi, il 18% ha richiesto cure intensive. INon è stata osservata una significativa carica virale in tamponi nasali tra sintomatici e asintomatici.

VIRUS RALLENTA: E’ L’EFFETTO DELLE MISURE?

Dallo studio è emerso che il “potenziale di trasmissione del coronavirus è molto elevato e il numero di casi critici può diventare in gran parte insostenibile per il sistema sanitario in un orizzonte brevissimo tempo”. E’ stato anche “osservato una leggera diminuzione del numero di riproduzione, possibilmente collegato con una maggiore consapevolezza della popolazione e l’effetto iniziale di interventi, spiegano gli esperti nel paper.

Il numero di riproduzione di base, stimato dagli esperti, è a 3,1 (ogni persona con l’infezione poteva contagiarne 3,1), con una tendenza alla diminuzione del numero di riproduzione netto a partire intorno al 20 febbraio 2020.

IL COMMENTO DI GIORGIO PARISI

“È un lavoro estremamente interessante che ricostruisce la preistoria del coronavirus in Italia”, ha commentato il fisico Giorgio Parisi, dell’Università Sapienza di Roma.

LO STUDIO COMPLETO.

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