DI COSA SONO ACCUSATI MOGHERINI E SANNINO
L’ex Alto rappresentante per l’Unione europea, Federica Mogherini, e l’alto funzionario dell’Ue, Stefano Sannino, ieri sono stati messi in stato di fermo su richiesta dall’Ufficio del procuratore europeo nell’ambito di un’inchiesta di sospetta frode in appalto pubblico, corruzione, conflitto di interessi e violazione del segreto professionale. Oggi Mogherini è stata rimessa in libertà. L’indagine riguarda il finanziamento da parte del Servizio europeo di azione esterna, di cui Sannino è stato il segretario generale dal 2021 al 2024, della nuova Accademia diplomatica dell’Ue, un programma di formazione per diplomatici ospitato dal Collegio d’Europa, di cui Mogherini è il rettore.
I SOSPETTI SUL COLLEGIO D’EUROPA
L’Ufficio del procuratore europeo sospetta che il Collegio d’Europa o i suoi rappresentanti siano stati informati in anticipo sui criteri di selezione della gara d’appalto e avessero sufficienti motivi di ritenere che si sarebbero aggiudicati l’attuazione del progetto prima della pubblicazione ufficiale del bando. “Vi sono forti sospetti che, durante la gara d’appalto per il programma, sia stato violato l’articolo 169 del Regolamento Finanziario relativo alla concorrenza leale e che informazioni riservate relative all’appalto in corso siano state condivise con uno dei candidati partecipanti alla gara”, ha detto l’Ufficio del procuratore europeo. Una terza persona, un dipendente del Collegio d’Europa, è stata fermata dalle autorità giudiziarie belghe. La Commissione ha revocato l’immunità di diversi indagati per permettere al procuratore europeo di procedere. Sannino attualmente è a capo della direzione generale Mediterraneo della Commissione.
TRA QATARGATE E COLLEGIOGATE: ACCUSE, DIFESE E GARANTISMO
A quasi tre anni dallo scoppio dello scandalo del QatarGate, l’arresto di Mogherini e Sannino non aiuterà l’immagine dell’Ue tra i suoi cittadini. Titoli a effetto sui giornali e sulle televisioni. Slogan contro l’elite corrotta di Bruxelles. La giustizia farà il suo corso e determinerà se ci sono stati reati. Ma una serie di arresti spettacolari per un appalto da 600 mila euro su un progetto pilota assegnato a un istituto come il Collegio d’Europa, che ha formato centinaia di funzionari europei e lavora in stretto contatto con le istituzioni dell’Ue, era davvero necessaria? O l’Ufficio del procuratore europeo, che raramente si trova sotto i riflettori, è alla ricerca di visibilità a meno di un anno dalla partenza del suo capo, la rumena Laura Kovesi? Se c’è una lezione non appresa dal QatarGate, è la prudenza. Nessuno dei protagonisti dello scandalo che ha sconvolto il Parlamento europeo, è stato ancora condannato. Il processo non è stato ancora avviato. Man mano che il tempo è passato, si sono accumulati gli interrogativi sul procuratore all’origine dell’inchiesta, Michel Claise, che ha lasciato diverse persone in carcere per mesi per cercare di strappare loro una confessione.
QUELLA NOMINA CONTROVERSA DI MOGHERINI AL COLLEGIO D’EUROPA
La nomina di Federica Mogherini a rettore del Collegio d’Europa a Bruges nel 2020, al termine del suo mandato di Alto rappresentante per la politica estera dell’Ue, è stata molto controversa. Le accuse di favoritismo e conflitto di interessi hanno accompagnato la sua candidatura e poi la sua nomina alla testa dell’istituzione. L’ex presidente del Consiglio europeo, Herman van Rompuy, presidente del Consiglio di amministrazione del Collegio, ha svolto un ruolo determinante a favore della nomina di Mogherini, da cui le accuse di favoritismo. Il fatto che la Commissione europea finanzi quasi la metà del bilancio del Collegio ha alimentato i sospetti di conflitto di interessi. Il comitato etico dell’Ue aveva vietato a Mogherini di occuparsi della gestione finanziaria e di bilancio del Collegio.
(Estratto dal Mattinale Europeo)




