skip to Main Content

Cosa farà Sace nel Patto per l’Export

Siglata da Rodolfo Errore, presidente di Sace, una partnership promossa dal ministero degli Affari Esteri con l’obiettivo di rilanciare l’export italiano e la competitività delle imprese italiane nel mondo. Fatti, numeri e obiettivi

 

Un patto per far ripartire al più presto l’export italiano, uno dei principali driver di crescita economica del nostro Paese, e promuovere nel mondo il Made in Italy. Per fare da volano i 200 miliardi a supporto dell’export previsti dal decreto Liquidità.

GLI OBIETTIVI DEL PATTO DI SACE CON LA FARNESINA PER L’EXPORT

Questo l’obiettivo al centro della partnership siglata oggi dal Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale, Luigi Di Maio, con le principali rappresentanze delle istituzioni e aziende italiane, fra le quali Sace con il presidente Rodolfo Errore, firmatario del Patto.

LE PAROLE DI ERRORE (SACE) SUL PATTO CON GLI ESTERI PER L’EXPORT

“Sace s’impegna ancora una volta a supportare il Made in Italy nel Mondo attraverso la sottoscrizione di questo patto, un tassello importante per porre le basi e lavorare insieme ad un nuovo modello di internazionalizzazione per l’Italia – ha dichiarato Rodolfo Errore, presidente di Sace. Siamo pronti a valorizzare i 200 miliardi a supporto dell’export previsti dal DL Liquidità e a sfruttare al meglio il nuovo cambio di paradigma che ci vedrà diventare un operatore state account, come tutte le Export Credit Agency dei grandi Paesi esportatori. In questo momento così complesso è dovere delle istituzioni indirizzare tutte le risorse e le capacità verso un’auspicata ripartenza economica nazionale, alla quale l’export darà sicuramente il proprio contributo”.

CHE COSA HA DETTO IL MINISTRO GUALTIERI

Il Made in Italy può contare su un sostegno finanziario “senza precedenti” grazie al fondo 394 per l’internazionalizzazione e alla riforma del sistema di assicurazione pubblica all’esportazione che ha sbloccato fino a 200 miliardi di euro di garanzie, ha detto oggi Roberto Gualtieri, ministro dell’Economia e delle finanze, alla presentazione del Patto per l’ Export in corso alla Farnesina. “La riforma della componente di sostegno finanziario all’export e’ particolarmente rilevante”, ha ricordato il ministro, sottolineando come il nuovo meccanismo di garanzia consentirà di “identificare in modo concertato e condiviso priorità strategiche (…) e arrivare una platea più larga di imprese”. Ora l’Italia ha a disposizione leve finanziarie “più importanti e più significative, una capacita’ di coordinamento strategico più incisiva e la possibilità di mettere in campo attori non sono solo statali”. Si tratta, in definitiva, di un “grande patto per l’export” che ha messo in campo strumenti e un metodo di lavoro nuovi per assicurare il successo di “uno degli elementi più importanti dello sviluppo e della prosperità del nostro Paese”.

GLI OBIETTIVI DEL PATTO SECONDO DI MAIO

Il Patto per il Made in Italy prevede una “nuova strategia per l’internazionalizzazione del nostro sistema produttivo. Una strategia certamente ambiziosa, ma solida”, ha detto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio alla presentazione del piano per l’export alla Farnesina. Si tratta, ha spiegato, di “una strategia di sostegno pubblico alle imprese che si affacciano sui mercati internazionali, che potrà contare su risorse straordinarie messe a disposizione dal Governo per imprimere al sistema produttivo un nuovo slancio”. Tale strategia “si regge su sei pilastri”, ha spiegato il ministro. A partire dalla “comunicazione, perché la ripartenza non potrà prescindere dall’avvio di un grande re-branding nazionale”. Le altre linee di intervento prioritarie saranno: la formazione e l’informazione, l’e-commerce, il sistema fieristico, la promozione integrata, la finanza agevolata.

I NUMERI DI SACE

Sace, nel corso dei primi 4 mesi del 2020, non ha fatto mancare il proprio supporto all’export italiano: sono passati infatti da 2,6 miliardi a 5,9 miliardi di euro gli impegni deliberati da Sace, segnando un incremento del 130% rispetto all’anno precedente, che si traducono in sostegno al business delle imprese italiane nei mercati esteri, sottolinea una nota del gruppo Sace-Simest: “Un trend di crescita confermato anche dal numero di operazioni supportate (+17%) e dal confronto mese su mese, con 700 milioni aggiuntivi realizzati tra aprile e marzo, nonostante la congiuntura economica. Nonostante la contrazione dell’economia nazionale, è in aumento anche il numero di imprese sostenute (+3% rispetto ad aprile 2019), in particolare del segmento delle PMI, pari a oltre l’80% del totale delle aziende servite con l’ampia e diversificata gamma delle soluzioni assicurativo-finanziarie del Polo. A trainare i volumi, sono state le operazioni deliberate a sostegno delle attività di export delle imprese italiane (+157% rispetto allo stesso periodo del 2019)”.

Back To Top