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Cosa è successo all’autogrill dell’A8 Milano-Laghi?

L'intervento di Giordana Terracina

È notizia di oggi che la Procura di Milano ha aperto un fascicolo contro ignoti per percosse aggravate dall’odio razziale, in relazione a quanto accaduto a un turista francese e a suo figlio di sei anni in un autogrill italiano lungo l’A8 Milano-Laghi, domenica scorsa.

Sulla cronaca dei fatti è stato pubblicato molto sui quotidiani, concentrandosi principalmente sulla denuncia presentata dal cittadino francese alla polizia in relazione all’aggressione subita e riportata in un filmato girato con lo smartphone dalla stessa vittima.

L’uomo e suo figlio sarebbero stati colpiti in quanto indossavano una kippah, il tradizionale copricapo portato dagli uomini di religione ebraica.

Un atto accompagnato dallo slogan “Palestina libera”.

Si è così venuto a creare un collegamento diretto tra l’essere ebreo e la guerra a Gaza, colpevolizzando la vittima per la sua appartenenza religiosa.

Ormai l’essere ebreo è divenuto equivalente all’essere israeliano e dunque assassino e genocida.

Come se questo non bastasse, a tale contesto ci sono ulteriori tasselli da aggiungere.

Intanto il post pubblicato su X due giorni fa da “SwordOfSalomon”, in cui è rappresentato uno dei partecipanti ai fatti dell’autogrill mentre urla, durante una manifestazione a Milano il 10 ottobre 2023, “Palestina libera, hayati” (la mia vita, in arabo), a pochi giorni dall’eccidio del 7 ottobre.

Domanda lecita, è solo una coincidenza?

Tuttavia le sorprese non finiscono qui.

Se si analizza meglio il filmato del cittadino francese, si può vedere nei primi secondi che il ragazzo, riportato nel post di cui sopra, fa un gesto con la mano. A prima vista può apparire quasi come un saluto, per intendere “ve ne dovete andare”, ma se ci si sofferma con più attenzione, in realtà, la mano non appare aperta e le dita sono quattro invece di cinque, con il pollice ripiegato.

Ora a pensare male potrebbe tornare alla mente il simbolo di Rabaa (le quattro dita), diffuso come emblema nelle manifestazioni ricollegabili ai Fratelli Musulmani, già nei primi dieci anni degli anni 2000.

Certo che però bisognerebbe proprio pensare male, o no?

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