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Trump Ambiente

Coronavirus negli Usa: fatti, numeri e incognite

Avanza il Coronavirus negli Usa, ma Trump minimizza ancora (e su Twitter accusa i Dem di diffondere panico)

In crescita il numero di contagi da Coronavirus negli Usa, ma la cosa non preoccupa Trump che su Twitter punta il dito contro i democratici accusandoli di fomentare paure e timori.

I numeri dell’epidemia negli Stati Uniti potrebbero essere molto più alt rispetto a quelli comunicati. Molti cittadini per timore del conto da pagare all’ospedale rinunciano a fare i tamponi.

Intanto scuole chiuse in California, mentre si registra il primo contagiato nella Capitale.

I NUMERI DEL CORONAVIRUS NEGLI USA

Partiamo dai numeri. I casi di Coronavirus confermati negli Stati Uniti d’America sono 560. Di questi, 49 casi sono quelli registrati tra gli americani rimpatriati dall’estero e 21 quelli a bordo della nave da crociera Grand Princess. Gli altri casi sono stati registrati in 34 stati. I decessi sono 22 (la maggior parte nello stato di Washington).

PRIMO CONTAGIO A WASHINGTON

Nelle scorse ore è stato confermato il primo caso di Coronavirus nella capitale, a Washington: è il parroco della Christ Church Georgetown. Il reverendo Timothy Cole è risultato positivo sabato, ha riferito un funzionario della chiesa. Ha sui 50 anni e non aveva fatto alcun viaggio internazionale. È ricoverato da giovedì e le sue condizioni sono stabili. Le funzioni a cui ha presenziato includevano centinaia di persone.

SCUOLE CHIUSE

Intanto la situazione si fa sempre più critica nel distretto della California, che ha deciso di interrompere le lezioni per 64.000 studenti, in oltre 60 scuole per una settimana.

“Dopo un’attenta valutazione e alla luce delle nuove informazioni, con effetto immediato, il distretto chiuderà le sue scuole, annullerà le lezioni e tutte le attività relative agli studenti”, ha detto il distretto in una nota.

SMART WORKING PER DIPENDENTI APPLE

L’emergenza Coronavirus ferma anche Apple. “La maggior parte dello staff può lavorare da casa dal 9 al 13 marzo” a causa del Coronavirus, scrive l’amministratore delegato Tim Cook ai dipendenti.

TRUMP MINIMIZZA (ANCORA)

Numeri e provvedimenti che non preoccupano Trump. “La nostra priorità è la salute degli americani: i rischi per loro restano molto bassi”, ha affermato il presidente americano dalla Briefing Room della Casa Bianca. “Gli Stati Uniti continuano a monitorare tutti gli arrivi dalle aree infette dai focolai del virus”.

https://twitter.com/realDonaldTrump/status/1237027356314869761

IL TWEET DI TRUMP

E su Twitter, l’inquilino della Casa Bianca punta anche il dito contro i Democratici e le fake news per diffondere paure e timori.

https://twitter.com/realDonaldTrump/status/1236975196642390022

SCAMBI IN BORSA SOSPESI

Fake news o meno. A risentire dell’evoluzione Coronavirus è Wall Street, partita in forte calo, in linea al sell off generalizzato che ha colpito i mercati globali. Dopo pochi minuti di scambi, il Dow Jones perde il 7,29% e il Nasdaq il 6,86%. Il crollo del 7% dello S&P 500 ha causato uno stop alle contrattazioni di 15 minuti per la prima volta dalla crisi del 2008, come scrive The New York Times. Nel caso di un calo del 20% i mercati verranno chiusi per tutto il giorno.

titoli UsaLA QUESTIONE TAMPONI

Intanto si fa sempre più strada l’ipotesi che i numeri a stelle e strisce non corrispondano all’effettiva realtà, causa mancanza di tamponi alto costo di questi.

Come scrive Andrea Salvadore, su Americantvblog.it, i tamponi non hanno un costo di 3.200 dollari, come tanti quotidiani italiani hanno scritto. Il costo è variabile e dipende anche dal tipo di copertura assicurativa che si ha (in alcuni casi è gratuito), ma è vero che ci sono 27,5 milioni di cittadini senza assicurazione che temono il conto economico che potrebbe essergli presentato dagli ospedali e che per questo “se si avvertono quei sintomi che abbiamo imparato a conoscere si preferisce tacere e tenerseli. Per non morire di povertà”. Ed è per questo che “test gratuito” potrebbe essere lo slogan perfetto per diventare il nuovo inquilino della Casa Bianca.

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