Il nuovo coronavirus è in Italia e ci è arrivato esattamente nel modo in cui sin dall’inizio dell’epidemia vi avevamo detto potesse arrivare: un individuo proveniente dalla Cina che – praticamente asintomatico – ha infettato un italiano che, a sua volta, ha infettato altre persone.
LE ACCUSE
Abbiamo sempre detto di considerare la possibilità che i pazienti asintomatici potessero trasmettere l’infezione: ci hanno dato dei bugiardi e dei male informati.
IL PROBLEMA
Abbiamo sempre sostenuto che l’isolamento delle persone provenienti dalla Cina fosse l’unico modo efficace per evitare il diffondersi del virus in Italia: ci hanno detto che eravamo allarmisti e fascio-leghisti.
BASTA IDEOLOGIE
Ora spero che sia evidente che in entrambi i casi avevamo ragione. Era facile avere ragione, perché bastava leggere i lavori scientifici e le notizie affidabili, senza gli occhi offuscati dall’ideologia o da secondi fini.
NIENTE PANICO
Allo stesso modo adesso vi diciamo: niente panico. I casi sono solo sei, ma non stupiamoci se ce ne saranno altri: quello che dobbiamo fare è bloccare ora l’ulteriore diffusione di questo virus.
I CONSIGLI
La modalità è semplice: tutti quelli che hanno avuto un contatto con le persone infettate devono stare in quarantena. Volontaria, obbligatoria, con la porta chiusa o con la porta aperta non importa. Tutti in isolamento per quattordici giorni. E lo stesso deve valere, senza alcuna eccezione, per chi viene in Italia dalla Cina, facendo scalo in altri aeroporti.
NIENTE POLEMICHE
Ripeto, niente panico. Niente polemiche. Non è il momento del panico e non è il momento delle polemiche. È il momento di prendere le decisioni giuste per bloccare la diffusione di un pericolosissimo virus.
Roberto Burioni
(estratto di un articolo pubblicato su Medical Facts; qui la versione integrale)