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Coordiniamo le politiche turistiche?

Perché serve coordinare le politiche turistiche. Il blog "Economia del Gusto" di Abbascià

Lo scorso sabato ci siamo lasciati con un bilancio positivo, per l’anno 2019, e con delle rosee previsioni per il 2020; ci ritroviamo qui oggi per ripartire, o meglio per proseguire il cammino del nostro consueto appuntamento.

Proprio in virtù dei brillanti dati rilevati sul Turismo e sulle migliaia di iniziative che vengono messe in campo dai tanti player del settore, mi chiedo allora come mai non la si fa diventare una vera unica risorsa, e sopratutto, dove effettivamente le decisioni vengono assunte. I dati economici su Turismo sono evidenti, importanti e possono rappresentare un grande punto di svolta per economia, lavoro e investimenti; e allora, perché non proviamo a pensare ad un unicum? Un’Agenzia, una cabina di regia, uno spin off della Presidenza del Consiglio, del MiBACT, del MEF, con precise deleghe dello stesso CIPE, che coordina a livello centrale un’attività istituzionale per il Turismo promuovere e allocare al meglio risorse in modo strutturato e sostenibile.

Di fatto, là dove sono collocati i centri decisionali, probabilmente si decide non in maniera incisiva, forse perché tali centri sono spacchettati in “sotto centri”, un po ovunque; il termine “centro decisionale” sembra allora quasi un ossimoro. Di politica economica e finanziaria del nostro Paese si esamina, valuta e decide al MEF, ma nel contempo, con il CIPE, si assumono decisioni in ambito economico-finanziario con la programmazione della politica economica; esso ha anche funzione di allocare risorse finanziarie a programmi-progetti di sviluppo approvando le principali iniziative di investimento pubblico del Paese. Con specifico riferimento al Turismo, esso è allocato al MiBACT; chissà poi quanti altri centri (decentrati) decisionali ancora ci sono! Nulla di male, ci mancherebbe; è però doveroso quanto meno chiederci se è davvero opportuna, specie in alcuni ambiti da ritenersi strategici, questa frammentazione e quanto dispendio di energie/risorse comporta.

Pensare quindi ad un centro coordinato che si possa riunire con precisa cadenza periodica, al cui tavolo devono essere presenti membri/delegati di tutti i ministeri interessati, di Cdp, di InvItalia e dei vari assessorati regionali, nonché, come invitati permanenti, componenti di associazioni di categoria, di associazioni di sviluppo del territorio, di associazione di promozione turistica; talvolta anche i vari portatori di interesse, con preventivo accredito in virtù dell’ordine del giorno.

AgeNT, Agenzia Nazionale per il Turismo, che possa rivedere, quasi completamente e in modo differente, la filiera del Turismo; un’Agenzia il cui scopo è quello di tutelare il “patrimonio Paese” a livello strategico e il cui compito è quello di coordinare un lavoro di programmazione e supervisione, sia a livello nazionale che internazionale, con precisa linea di Comunicazione e Marketing del “Brand Italia”.

Quanti di voi sanno che esiste la UNWTO, United Nations World Tourism Organization? Sostanzialmente l’Organizzazione Mondiale del Turismo; si tratta di un’agenzia delle Nazioni Unite che si occupa del coordinamento delle politiche turistiche e promuove lo sviluppo di un turismo responsabile e sostenibile. Finanche le Nazioni Unite si sono interessate al tema Turismo, con una Agenzia specializzata!

Anche per questa settimana, con questi spunti di riflessione, vi saluto e vi attendo sabato prossimo!

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