CONFINDUSTRIA STILE INTERSIND?
NON DITELO A BONOMI…
Cassa Depositi e Prestiti (Cdp) e Confindustria Energia hanno sottoscritto un “accordo organizzativo” che prevede un rapporto associativo di collegamento tra Cdp e la federazione delle associazioni del comparto energia di Confindustria.
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) December 10, 2020
IL QUIRINALE LI ASCOLTA
COSA PENSA MATTARELLA
"Il Quirinale, indispettito per lo stallo, resta fermo sulla propria posizione: se cade Conte si va a votare. Si fa notare che anche in America sono andati alle urne in piena pandemia, e lo stesso è avvenuto con le regionali a settembre". (Rep)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) December 10, 2020
FREGOLE TECNICHE
La fregola di molti politici doc di issare tecnici doc come Draghi e/o Cottarelli per rottamare Conte è esilarante
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) December 9, 2020
RENZI, RENZATE E RENZEIDE
Renzi a chi ha assestato i ceffoni più pesanti?
A Conte. A Casalino. O a Vecchione?
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) December 9, 2020
Chiedo a chi ha più memoria politica di me.
Ricordate un intervento in Parlamento di un leader di un partito di maggioranza contro il presidente del Consiglio più ruvido di quello di oggi di Renzi contro Conte?
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) December 9, 2020
AZZURRI E AZZURRINI
16 AZZURRI NO CAV SI' MES
Sono 16 i deputati di Forza Italia che non hanno preso parte al voto della risoluzione di maggioranza alla Camera (non seguendo le indicazioni di Berlusconi): ci sono anche Angelucci, Brunetta, Aprea, Brambilla, Cannatelli, Fascina, Fatuzzo, Polverini.
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) December 9, 2020
Alla Camera nel centrodestra i voti dichiarati in dissenso sono due: Brunetta e Polverini, che non partecipano al voto. Anche se i tabulati registrano 14 deputati forzisti assenti. Tutti si fanno vivi per giustificare il forfait con motivi personali e non politici. (fonte: Rep)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) December 10, 2020
Faccio sommessamente notare che l'editore (Angelucci) dei tosti quotidiani di centrodestra Libero e Tempo, come deputato di Forza Italia, non ha seguito le indicazioni di Berlusconi e del centrodestra di votare no alla riforma del Mes e non ha partecipato al voto (come Brunetta).
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) December 9, 2020
RECOVERY E GIOCHI DELLE TRE CARTE
Sulle grandi opere «i fondi del Recovery Plan – dice il ministro De Micheli – saranno sostitutivi e non aggiuntivi nel primo triennio perché serviranno a sostituire debito già esistente con un debito che ha un costo più basso. I fondi saranno aggiuntivi nella fase pluriennale».
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) December 10, 2020
IL RECOVERY FUND https://t.co/wJQSVlMCWd
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) December 9, 2020
I FONDI DEI GATES
"La Fondazione Bill & Melinda Gates mette sul tavolo altri 250 milioni di dollari al fine di sostenere la ricerca, lo sviluppo e l’equa distribuzione di tutti gli strumenti salva-vita contro Covid-19". (Fonte: Sole 24 Ore)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) December 10, 2020
SINERGIE VIRALI
Gli Emirati Arabi sono il primo Paese ad aver testato il vaccino cinese Sinopharm, di cui affermano di aver verificato un'efficacia dell'86% in fase 3https://t.co/ckCSDtg4ii
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) December 10, 2020
COVID HACKER
L'Agenzia europea per il farmaco (Ema) ha denunciato di essere stata vittima di un attacco hacker, rivolto anche alla documentazione in esame sul vaccino Pfizer-BioNTech
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) December 10, 2020
CASA BIDEN
È stato lo stesso Hunter Biden a dare la notizia dell’indagine in corso: «Ho appreso oggi per la prima volta che la procura federale del Delaware ha notificato ai miei legali, ieri, di avere in corso un’inchiesta sulla mia posizione fiscale. Ma ho fatto tutto in modo legale».
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) December 10, 2020
VIVE ALMAVIVA?
INIEZIONE
Sarebbe stato affidato un incarico a Jp Morgan finalizzato all’individuazione di un investitore che possa sottoscrivere un aumento di capitale di Almaviva da circa 200 milioni. Almaviva smentisce che allo studio ci sia un’iniezione di capitale (Fonte: Sole)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) December 10, 2020
CLAMOROSO
Cts, Iss e Pfizer smentiscono Arcuri: le siringhe ad avvitamento per il vaccino anti Covid chieste dal commissario non le abbiamo chieste noi…
Tutte le punture sulle siringhe per i vaccini anti Covid fra Pentaferte e Artsana https://t.co/G2Qwj1ChqH via @StartMagNews
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) December 9, 2020
GIORNALISMI
Ora su https://t.co/TB6cKyvrEB ho letto alcuni titoli in evidenza sulla home page.
Eccoli.
Pregliasco avvisa: "Terza ondata quasi certa".
Ilaria Capua: "Terza ondata? Naturale che ci sarà".
Il virologo Crisanti: "La terza ondata è una certezza in queste condizioni".
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) December 9, 2020
GIURO CHE E' COSI' (ho fatto copia e incolla)
Corriere Tv
«Andreotti, Sordi e mio nonno»
Veltroni legge il suo ultimo libro.
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) December 9, 2020
EXOR SU EXOR
Bella e scintillante la prima pagina di economia della Repubblica di Gedi-Exor su Exor pic.twitter.com/PVL45FlpWE
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) December 10, 2020
SALOTTO PALOMBELLI
Barbara Palombelli invita il vicedirettore del Tg5, Cesara Buonamici, per fare una domanda a Giorgia Meloni. Buonamici parla quasi un minuto, discetta, ma non fa alcuna domanda.
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) December 9, 2020
Mi sbaglierò, ma Giorgia Meloni a Stasera Italia condotta da Barbara Palombelli mi è parsa stupita/spiazzata per le domande/non domande di Cesara Buonamici e Alessandro Giuli.
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) December 9, 2020
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ESTRATTO DI UN ARTICOLO DEL SOLE 24 ORE SU RECOVERY FUND E GRANDI OPERE
La ministra delle Infrastrutture, Paola De Micheli, ha confermato quello che già risultava da una interpretazione delle bozze del Recovery Plan e che nelle ultime ore circolava con molta insistenza fra gli addetti ai lavori: l’ingresso delle grandi opere strategiche già in corso di realizzazione (Av Napoli-Bari, Terzo valico, Brescia-Padova, Catania-Messina-Palermo solo per fare alcuni esempi) nel piano che il governo dovrebbe presentare a Bruxelles equivale a dire che per i cantieri i 23,6 miliardi di fondi europei sono in gran parte sostitutivi – e non aggiuntivi – di quelli già esistenti nazionali.
De Micheli conferma, ma aggiunge alcune informazioni che danno un quadro solo parzialmente diverso. «I fondi del Recovery Plan – dice De Micheli – saranno sostitutivi e non aggiuntivi nel primo triennio perché serviranno a sostituire debito già esistente con un debito che ha un costo più basso. I fondi saranno aggiuntivi, invece, nella fase pluriennale». Questo dovrebbe significare che i fondi saranno aggiuntivi nel secondo triennio (dal 2024 al 2026) dell’orizzonte temporale del Recovery Plan, che, come è noto, impone la spesa di tutti i fondi entro il 2026. E che potrebbero risultare tutti aggiuntivi a fine periodo, se i fondi nazionali “liberati” dal sopraggiunto Recovery Fund resteranno a finanziare opere pubbliche e non finiranno a finanziare altre poste di investimento (privato o pubblico) o addirittura spesa corrente. Una garanzia più politica che formale perché questo genere di impegni e destinazione di risorse nazionali “liberate” potrà essere formalizzato in via definitiva solo con le leggi di bilancio dei prossimi anni. E comunque con le leggi di bilancio potrebbero sempre essere destinate altrove.
Stando alle parole di De Micheli, alle infrastrutture dovrebbero essere destinate, almeno nel primo triennio, prevalentemente i prestiti del Recovery Fund (che per l’Italia valgono 126 miliardi) e non le sovvenzioni a fondo perduto.
«Le sovvenzioni del Rrf (65,5 mld.) – ricorda la bozza del Recovery Plan a pagina 103 – saranno prevalentemente utilizzate per il finanziamento di investimenti additivi rispetto all’evoluzione prevista degli investimenti pubblici a legislazione vigente (tendenziale) e per il sostegno agli investimenti privati. Per i prestiti si ipotizza che una quota venga utilizzata per iniziative additive (40 mld.) e che la restante parte venga utilizzata per il finanziamento di investimenti e di altre misure che sarebbero altrimenti state supportate da risorse nazionali». Proprio quest’ultimo sembra il caso delle grandi opere strategiche in corso.
La configurazione del Pnrr illustrata dal documento, inoltre, «ipotizza che circa il 60% dei fondi NGEU additivi sia destinato al finanziamento di investimenti pubblici, ossia, spese in conto capitale a carico delle amministrazioni pubbliche. La parte rimanente verrebbe destinata principalmente a incentivi alle imprese e riduzione dei contributi fiscali sul lavoro, e in misura limitata a spesa pubblica corrente e trasferimenti alle famiglie».
È ancora presto, quindi, per dire quale sarà l’assetto definitivo della distribuzione dei fondi del Recovery. Si può però aggiungere, in attesa di avere cifre ufficiali e anche un elenco stabile dei progetti infrastrutturali finanziati con RP, che l’investimento ancora mancante nelle grandi opere strategiche ferroviarie e stradali in corso di realizzazione ammonta a circa 21 miliardi. Se questo conto fosse confermato, l’effetto sostituzione nella prima fase sarebbe pressoché totale, considerando che alle infrastrutture ferroviarie e stradali la bozza di Recovery Plan nazionale destina per ora 23,6 miliardi.