Condanna di Nicolas Sarkozy: lo shock
(L’Opinion, Marie-Amélie Lombard-Latune, 26 settembre 2025)
L’articolo in breve
- Nicolas Sarkozy condannato a cinque anni di carcere per il presunto finanziamento libico della campagna 2007, con reazioni di sgomento.
- La sentenza, basata su associazione a delinquere, alimenta il dibattito sul ruolo dei giudici nella democrazia.
- Con l’appello annunciato, la pena con esecuzione provvisoria prevede un’imminente incarcerazione.
La vicenda Sarkozy, come prevedibile, solleva dubbi sull’uso della giustizia a fini politici. E non sono proprio banali.
Cinque citazioni chiave
- La condanna di Sarkozy a cinque anni di carcere ha provocato shock in aula e nell’opinione pubblica. “Cinque anni di carcere senza condizionale e la prospettiva di un’imminente incarcerazione per Nicolas Sarkozy: il simbolo è pesante, indipendentemente dai giudizi personali o politici sull’ex presidente.”
- Sarkozy ha denunciato un’umiliazione non solo personale ma anche nazionale. “Quelli che mi odiano hanno voluto umiliarmi. Hanno umiliato la Francia, cercando di colpire l’ex presidente della Repubblica attraverso una sentenza che segna un duro colpo per il Paese.”
- Il tribunale ha escluso prove dirette di corruzione, ma ha confermato l’accusa di associazione a delinquere. “Gli elementi materiali dell’infrazione di corruzione non sono stati dimostrati, ma il tribunale ha ritenuto Sarkozy responsabile di aver guidato un’associazione a delinquere.”
- La sentenza sottolinea il ruolo decisivo di Sarkozy nel sollecitare fondi libici, nonostante prove limitate. “Il candidato all’Eliseo, allora ministro dell’Interno, ha avuto un ruolo decisivo nel sollecitare o tentare di ottenere sostegni finanziari libici per la sua campagna elettorale del 2007.”
- L’avvocato di Sarkozy critica la sentenza come una minaccia alla democrazia. “Me Jean-Michel Darrois denuncia decisioni che mettono in pericolo la democrazia, accusando i giudici di una sentenza che rischia di minare la fiducia dei cittadini nelle istituzioni.”
Il terremoto
(Le Figaro, Claire Conruyt e Paule Gonzalès, 26 settembre 2025)
L’articolo in breve
- Nicolas Sarkozy condannato a 5 anni di carcere per associazione a delinquere nell’affare del presunto finanziamento libico della campagna 2007, ma assolto da corruzione e altre accuse.
- La sentenza, con esecuzione provvisoria, implica un’imminente incarcerazione, suscitando shock politico e critiche alla giustizia.
- Sarkozy annuncia appello, denunciando un’ingiustizia che umilia la Francia e mina la fiducia nello stato di diritto.
L’ombra di un accanimento giudiziario su Sarkozy si allunga prepotentemente. Soprattutto su Le Figaro
Cinque citazioni chiave
- Sarkozy, visibilmente scosso, accetta la possibile incarcerazione ma si proclama innocente. “Il tribunale pronuncia l’esecuzione provvisoria per vedermi in carcere al più presto. Assumerò le mie responsabilità, ma a testa alta, perché sono innocente.”
- L’ex presidente denuncia un attacco alla Francia e alla giustizia. “Questa ingiustizia è uno scandalo. Quelli che mi odiano pensano di umiliarmi. Oggi hanno umiliato la Francia e la sua immagine.”
- Il tribunale esclude prove di corruzione, ma condanna Sarkozy per associazione a delinquere. “Non è stato dimostrato che i fondi libici siano stati usati per la campagna 2007. Gli elementi materiali di corruzione non sono costituiti.”
- La sentenza critica Sarkozy per aver permesso ai collaboratori di sollecitare fondi libici. “Sarkozy ha lasciato che i suoi collaboratori e sostenitori politici sollecitassero le autorità libiche per ottenere finanziamenti per la sua campagna.”
- Esperti legali criticano l’esecuzione provvisoria come contraria allo spirito della legge. “L’esecuzione provvisoria non è prevista per anticipare una pena prima dell’appello. Va contro il principio di un secondo grado di giudizio.”
Domande sulla severità di un giudizio storico
(Le Figaro, Arthur Berdah, 26 settembre 2025)
L’articolo in breve
- Nicolas Sarkozy, assolto da corruzione e altre accuse, è stato condannato a 5 anni di carcere per associazione a delinquere, con esecuzione provvisoria e mandato di deposito.
- La sentenza, percepita come politica, alimenta il dibattito sull’indipendenza della giustizia e la sua severità verso figure di destra.
- Sarkozy denuncia un’ingiustizia che umilia la Francia, annunciando appello e proclamando la sua innocenza.
La destra francese pare avesse un conto aperto con la giustizia. E il conto è stato salatissimo. Condito di sospetti altrettanto pesanti.
Cinque citazioni chiave
- Sarkozy, assolto dalle accuse principali, è stato condannato per un reato meno grave ma con una pena severa. “I giudici hanno scartato le accuse principali contro Nicolas Sarkozy, ma hanno trattenuto quella di associazione a delinquere, un’accusa dai contorni vaghi che comporta una pesante sanzione con esecuzione provvisoria.”
- Sarkozy critica aspramente la sentenza, vedendola come un attacco allo stato di diritto. “Quanto accaduto oggi è di una gravità estrema per lo stato di diritto. Se vogliono assolutamente che dorma in carcere, lo farò, ma a testa alta, proclamando la mia totale innocenza di fronte a questa ingiustizia.”
- L’ex presidente denuncia un’umiliazione non solo personale ma nazionale. “Questa ingiustizia è uno scandalo. La odio senza limiti non ha umiliato solo me, ma la Francia intera, colpendo l’immagine del nostro Paese e la fiducia dei cittadini nelle istituzioni.”
- La sentenza è percepita come una vendetta per le critiche passate di Sarkozy ai magistrati. “Quindici anni fa, Sarkozy paragonò i magistrati a ‘piselli senza sapore’, un’offesa mai digerita, che sembra aver contribuito a questa condanna severa e alla sua collocazione sul ‘muro dei cons’.”
- La giustizia sembra colpire in modo selettivo figure di destra, secondo l’articolo. “Sarkozy, Fillon e Le Pen, tutti di destra, sono stati colpiti da una giustizia insolitamente celere e severa, nonostante abbiano a lungo denunciato la lentezza e il lassismo del sistema giudiziario.”
Assurdo e incomprensibile
(Le Figaro, Laurence de Charette, 26 settembre 2025)
L’articolo in breve
- Il dibattito sul bilancio si tinge di morale: François Bayrou insiste sull’etica contro il debito, mentre la sinistra punta a tassare i “super-ricchi” come soluzione a scandali e ingiustizie.
- La tassa Zucman sui grandi patrimoni suscita entusiasmo, ma anche critiche per la sua impraticabilità e il rischio di fuga di capitali.
- L’autrice critica l’ossessione punitiva verso la ricchezza, radicata in una mentalità socialista e cattolica, opponendovi una visione di prosperità generosa.
in Francia stanno raschiando il fondo del barile e sono vicini alla trivellazione del terreno. Uno scontro che scivola sempre più in basso e che evidenzia posizioni inconciliabili. Davvero difficile che tutti cadano in piedi.
Quattro citazioni chiave
- La sinistra trasforma il bilancio in una crociata contro i ricchi, considerati simbolo di ingiustizia. “Non si cerca di ridurre il debito della Francia, ma di combattere il presunto scandalo dei ‘super-ricchi’, simbolo di un’ingiustizia da correggere con tasse punitive.”
- La tassa Zucman, che prevede un prelievo del 2% sui patrimoni sopra i 100 milioni, è accolta con entusiasmo ma ignoranza economica. “La tassa Zucman ha suscitato entusiasmo nel campo della sinistra, ma rivela un’ignoranza dei meccanismi economici e dell’imprenditorialità.”
- Piketty e Ruffin propongono misure estreme contro i ricchi, ignorando le conseguenze. “Piketty suggerisce di bloccare i ricchi in fuga all’aeroporto e congelare i loro attivi, mentre Ruffin propone di togliere loro i diritti civici.”
- La parabola del Buon Samaritano, secondo Sirico, esalta la generosità personale, non il socialismo. “Il Buon Samaritano, uomo d’affari prospero, aiuta il bisognoso con i propri mezzi, mostrando che la carità è un impegno personale, non un modello socialista.”
(Estratto dal blog di Giuseppe Liturri)