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Centrodestra

Perché si chiede una commissione d’inchiesta su Tangentopoli

Forza Italia chiede una commissione d'inchiesta di Tangentopoli, che spazzò via tanti partiti senza toccarne altri. La nota di Paola Sacchi

 

Una commissione parlamentare d’inchiesta non è una novità nel Paese dei troppi misteri. Solo una però, a più di 30 anni dai fatti, sembra ancora suonare come una sorta di lesa maestà per il fronte giustizialista italiano e i suoi media.

Eppure “Tangentopoli”. con l’inchiesta del pool di “Mani pulite”. fu una delle più grandi operazioni, se non la più grande, della storia del mondo occidentale il cui risultato oggettivamente cambiò completamente volto alla politica italiana, con la decapitazione delle formazioni politiche del pentapartito, la liquidazione per via giudiziaria delle forze portanti della Prima Repubblica. Risultato oggettivo fu la sola sopravvivenza di due forze: gli eredi dell’ex Pci e della Sinistra della Dc. Forza Italia – il cui leader Silvio Berlusconi discese in campo nel 1994 proprio per colmare il vuoto creato da quel terremoto che spazzò via i 5 partiti, la classe dirigente erede di quella che aveva ricostruito l’Italia del dopoguerra e poi la governò fino a 30 anni fa – da partito fortemente identitario nella battaglia liberale e garantista, che in questo vanta un primato nella coalizione di centrodestra o di destracentro ora al governo, ha ripresentato la stessa proposta di legge, già respinta in passato da altre maggioranze, con cui chiede l’istituzione di una commissione d’inchiesta su Tangentopoli.

Il primo firmatario è Alessandro Battilocchio, oggi coordinatore provinciale di FI a Roma, in passato, nel 2004 il più giovane deputato dell’Europarlamento, dove fu eletto con il “Nuovo Psi” di Gianni De Michelis, l’ex ministro del Lavoro con il governo Craxi e poi degli Esteri, firmatario con Guido Carli del Trattato di Maastricht. Una figura quella di De Michelis, scomparso pochi anni fa, cui la storia probabilmente deve ancora un adeguato riconoscimento. Scuola tutta socialista e liberale quella dell’allora giovanissimo Battilocchio, oggi deputato, un pezzo della squadra dei quarantenni di punta di Forza Italia, con i capigruppo a Montecitorio e al Senato, Alessandro Cattaneo e Licia Ronzulli e altri quarantenni della squadra di governo come Rita Tripodi e Matilde Siracusano, sottosegretari rispettivamente agli Esteri e ai Rapporti con il Parlamento.

Battilocchio, 45 anni, nel ’92 non ancora ventenne, che l’anno scorso dai banchi di FI ha ricordato in aula, per l’anniversario della morte a Hammamet, il 19 gennaio, Bettino Craxi, non ha però neppure l’età per essere un “nostalgico, reducista”, men che meno un “gattopardo”. Non ha l’età, direbbe la canzone, insomma per essere animatore di quei “Nostalgici e gattopardi” che secondo il quotidiano la Repubblica, con un articolo dello storico e assessore alla Cultura al Comune di Roma, Miguel Gotor, vorrebbe “riscrivere la storia di Tangentopoli”.

Anche Bobo Craxi, oggi nel Psi di Riccardo Nencini, alleato con la sinistra, figlio dello statista socialista che per primo, come ricorda Riccardo Mazzoni, ex parlamentare del Pdl, su Il Tempo, nel ’96, con uno scritto da Hammamet, registrato agli atti parlamentari, chiese la commissione d’inchiesta, critica Gotor per sostenere la proposta azzurra. Battilocchio, sostenuto dal capogruppo azzurro alla Camera, Cattaneo, si limita a constatare: “Non ho vissuto il periodo di Tangentopoli, ma ritengo che a trent’anni di distanza ci siano adesso tutte le condizioni per capire cosa sia successo”. Chiede una Commissione per far luce su un’inchiesta giudiziaria che “cambiò la storia del Paese”. Battilocchio osserva: “Dopo aver letto i libri dell’ex presidente dell’Associazione nazionale Magistrati Luca Palamara, mi pare evidente che in questi anni nel nostro Paese ci sia stato un uso politico della giustizia”.

L’incipit della proposta di legge riporta una frase di Antonio Di Pietro che in un’intervista a La7 nel 2017 affermò, ricorda il deputato forzista: “Ho fatto una politica sulla paura e ne ho pagato le conseguenze”. Battilocchio precisa anche in una dichiarazione al quotidiano Il Dubbio, che non ha “intenzione con la sua iniziativa legislativa di cancellare i fatti emersi nell’ambito dell’inchiesta”. Ma capire se quella “paura delle manette” possa essere stata “strumento di politica giudiziaria”.

A più di trent’anni da Tangentopoli, con più della metà dei processati non condannata, a 22 anni quasi dalla morte a Hammamet di Bettino Craxi, il premier del governo più longevo della Prima Repubblica, non sarebbe semmai da Paese normale non chiedere una Commissione d’inchiesta.

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