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Centrodestra

Come marcerà Forza Italia nel centrodestra

Parole e umori dalla convention di Forza Italia. La nota di Paola Sacchi

 

“Noi siamo il centro, ma non solo del centrodestra, siamo il centro della politica. Siamo noi il Ppe in Italia. Berlusconi è un grande leader che rappresenta la nostra storia, ma anche il nostro futuro”. Antonio Tajani, numero due azzurro, vicepremier e ministro degli Esteri, ricorda che se il centrodestra oggi guida il Paese “lo deve a Silvio Berlusconi”, rilancia Forza Italia, di cui è anche cofondatore, alla prova della prima convention, iniziata ieri, senza la presenza fisica di Silvio Berlusconi. Di cui però oggi in chiusura a Milano è atteso il ritorno con un videomessaggio, registrato ieri sera al San Raffaele.

La dura polemica ingaggiata dal ministro dell’Interno francese non si è ancora placata. Tajani chiede le scuse, perché definisce “una sorta di pugnalata alle spalle aver detto che il governo italiano non è in grado di gestire la pressione dell’immigrazione”. Ma “la grave mancanza di rispetto” per Tajani non è solo al premier Giorgia Meloni, al governo, “è all’Italia”

Anche l’atteggiamento risoluto del vicepremier e ministro degli Esteri, politico dalla formazione in buona parte in ambito europeo che anche in altre occasioni non ha esitato a dire la sua con i partner Ue, a dispetto di una narrazione che lo aveva dipinto troppo incline alla mediazione, oggettivamente rientra nella strategia del rilancio azzurro.

Con Forza Italia che serra i ranghi in vista delle Europee del 2024 e intende rafforzare il suo storico ruolo di “centro liberale, garantista, cristiano, euro-atlantico” senza farsi surclassare da FdI nell’alleanza tra Conservatori presieduti da Giorgia Meloni e Ppe. Tajani, che è anche vicepresidente dei Popolari Europei, ricorda: il Ppe siamo noi in Italia.

Significativi gli interventi, di solidarietà all’Italia sull’immigrazione, a Milano del presidente del Ppe Manfred Weber e dell’altra esponente di punta del Ppe, Roberta Metsola, presidente del Parlamento Europeo, ruolo che fu già ricoperto da Tajani.

Il coordinatore e vicepresidente azzurro sottolinea l’identità di FI, ricorda che il centrodestra è “una coalizione, non un partito unico”: “Noi siamo leali, ma crediamo nei nostri valori”. E sottolinea che FI non è per “gli estremismi”. Quindi non sta, afferma, con Marine Le Pen, mentre la Lega di Matteo Salvini ne rivendica, “orgogliosamente” la storica amicizia, attraverso Marco Zanni e il capodelegazione in Europa Matteo Campomenosi, i quali ricordano che la Le Pen “non ha mai insultato l’Italia”.

Ma a chi gli chiede se la sua sia una polemica con la Lega Tajani smentisce seccamente e spiega: “La mia è stata solo la constatazione di un fatto”. Il punto sono le Europee dove si andrà con il proporzionale e Tajani è fisiologico che rilanci Forza Italia, rivendicandone anche il ruolo storico di centro “non solo del centrodestra”.

La strategia azzurra è quella, in un quadro bipolare, di attrarre un’area del centrosinistra ormai abbastanza in sofferenza dopo la radicalizzazione del Pd di Elly Schein e le performance non esaltanti dell’ex (per ora?) Terzo polo.

L’ingresso nelle file azzurre dell’europarlamentare eletta come indipendente del Pd, Caterina Chinnici, figlia del giudice Rocco Chinnici, è un tassello significativo di questa strategia azzurra.

La parola oggi a Berlusconi, per il suo ritorno.

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