La stagnazione economica europea e le tensioni commerciali Usa-Cina intaccano la bilancia commerciale della Germania. Ecco come e perché a partire dai dati odierni.
CHE COSA SUCCEDE ALLA BILANCIA COMMERCIALE TEDESCA
La bilancia commerciale tedesca peggiora a giugno, con un surplus in calo più del previsto. A giugno il surplus commerciale si è attestato a 16,8 miliardi contro i 20,6 miliardi del mese precedente e i 22 miliardi di un anno prima.
I DATI ALLARMANTI DELL’EXPORT A GIUGNO
Crolla l’export tedesco che a giugno segna la flessione più forte da tre anni su base annua con un -8%. E’ il calo più marcato da luglio 2016. Su base mensile, si è registrato un -0,1%.
IL PEGGIORAMENTO
I dati confermano il peggioramento del settore manifatturiero per l’impatto delle tensioni commerciali. Le importazioni sono diminuite del 4,4% annuo, mentre su base mensile si è avuto un +0,5%.
I NUMERI CLOU
Il surplus commerciale è sceso a 16,8 miliardi dai 20,6 del mese prima, un livello inferiore alla stima media di 19,5 miliardi.
L’EXPORT
Le esportazioni sono scese dello 0,1% contro l’aspettativa di una variazione nulla, mentre le importazioni sono aumentate dello 0,5%, più delle stime.
LE TENSIONI
L’andamento degli scambi commerciali mette in risalto l’impatto delle tensioni commerciali, con l’export che crolla dell’8% su anno e l’import del 4,4%.
COME E COSA ASSORBE L’UE
L’Unione europea ha assorbito a giugno 63,5 miliardi di prodotti tedeschi, il 6,2% di meno di un anno prima, l’export verso i paesi terzi è sceso del 10,7% su anno cioè 42,6 miliardi.
IMPORT ED EXPORT
L’import scende dell’8,9% a 36 miliardi dai paesi terzi, mentre dall’Ue dell’1,1% a 53,3 miliardi. La guerra commerciale tra Cina e Usa colpisce indirettamente anche la Germania, in particolare nel settore auto.
LA PRODUZIONE
Ma i segnali premonitori pessimi per Berlino erano giunti due giorni fa: la produzione industriale tedesca è scesa più del previsto in giugno a -1,5% rispetto al mese precedente (contro un consensus di -0,4/-0,5) e con il calo anno su anno (-5,2%) che è il peggiore degli ultimi dieci anni, dai tempi della ripresa dopo la Grande recessione.
GLI INDICI
Non solo: l’indice sulle aspettative di produzione da parte delle imprese calcolato dall’Ifo, sceso a -5,7 a luglio da -2,1 toccando il minimo dal novembre 2012.
IL CALO
Nel dettaglio, a giugno la produzione di beni semi-lavorati è diminuita del 2%, quella di beni strumentali dell’1,8% e quella dei beni di consumo dell’1,4%. Come ha rilevato il ministero dell’Economia la flessione è stata particolarmente accentuata nei settori della produzione di metalli, di macchine utensili e di auto. Solo la produzione nel settore delle costruzione ha registrato un piccolo progresso (+0,3%).
STIME BUNDESBANK
Il tutto ha rafforzato le previsioni, tra le quali quelle della Bundesbank, di un Pil tedesco che si contrae nel secondo trimestre dell’anno, fino a -0,2%: il dato preliminare sarà reso noto la prossima settimana, il 14 agosto.
IL COMMENTO
Stretta tra le difficoltà del settore dell’auto e l’intensificarsi della guerra commerciale tra Usa e Cina, l’industria tedesca continua insomma a perdere colpi. Il manifatturiero, infatti, risente della crisi dell’automotive che continua senza sosta, mentre i consumatori disdegnano il diesel a favore dell’auto elettrica e gli esportatori devono far fronte al rallentamento degli ordini dalla Cina.