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Russia

Cinque temi farlocchi sulla Russia

Ecco gli argomenti che non funzionano sulla Russia secondo Riccardo Pennisi, analista di geopolitica ad Aspenia. Il post su LinkedIn.

1) Putin ha il potere assoluto e non può cadere

Anche se Putin ha un potere molto vasto (non assoluto però, se persino i Consigli comunali di Mosca e San Pietroburgo gli votano contro), se perde l’Ucraina non ci sono santi in paradiso: un dittatore non sopravvive a una grande sconfitta militare. Persino Hitler, e lui sì che il potere assoluto ce l’aveva, quando fu chiaro che la guerra era persa subì un attentato (fatto dai suoi) da cui uscì vivo per miracolo.

I collaboratori di un dittatore stanno con lui perché (e finché) conviene, non perché lo amano. Questo significa il rapido avvento della democrazia in Russia? Naturalmente no. Si aprirebbe un’incerta fase di successione in cui qualsiasi esito sarebbe possibile.

2) Le sanzioni sono inutili

Le sanzioni sono un disastro per la Russia. Sì, vende un po’ di petrolio in più a India e Cina (sottocosto), ma non basta. Se le sanzioni fossero inutili, Mosca non chiederebbe ogni giorno di toglierle. Ce le lascerebbe tenere. Non continuerebbe a minacciare di chiudere definitivamente il gas. Se vende tanto bene altrove, a cosa le serviamo?

I russi non sono alla fame (per fortuna) ma l’industria tecnologica è in ginocchio: il Paese più grande del mondo in questo momento non riesce a produrre armi avanzate perché le sanzioni sottraggono tecnologia. Le ultime controffensive ucraine sono rese possibili proprio dall’enorme gap tecnologico che si sta aprendo tra i due eserciti.

3) Putin reagirà alle sconfitte con una carneficina

Non più di quanto abbia fatto finora. Ma non raderà al suolo l’Ucraina a botte di atomiche – su cui non decide da solo.

E a cosa gli servirebbe seppellire Kiev sotto le bombe? Conquistare un campo di macerie radioattivo (lo voleva ‘liberare’, ricordate)? Rendersi l’autore della peggior strage della storia? Vedere Mosca occupata dalle truppe ONU e rasa al suolo a sua volta?

4) Gli amici della Russia sono pronti a fornirle armi

Tra gli amici della Russia, solo la Cina potrebbe offrire un sostegno militare adeguato. Ma non lo farà: la Cina ha scelto la più rigorosa neutralità. Sono sì amici della Russia, ma questa guerra li sta danneggiando economicamente e vorrebbero che finisse quanto prima.

Mosca può provare con Iran, Corea del Nord, paesi esclusi dal consesso internazionale, che venderanno poche armi e inutili.

5) Alle frontiere è tutto sotto controllo

L’altroieri l’Azerbaijan ha attaccato la filo-russa Armenia, da dove Putin ha tolto le truppe per mandarle in Ucraina. Il Kazakistan, dove 9 mesi fa truppe russe hanno aiutato il governo locale a reprimere le proteste contro l’aumento del prezzo del gas, ha comunicato di aver lasciato l’OTSC (la NATO russa): ora aderisce alle sanzioni USA contro Mosca.

Tagikistan e Kirghizistan, due membri dell’OTSC, stanno per farsi la guerra. In Georgia, contingenti armati locali muovono verso Abkhazia e Ossezia del Sud, regioni occupate dalla Russia nel 2014. Tutto ok.

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