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Ecco come la Cina contrattacca sui chip contro gli Stati Uniti

La Cina promette un consistente taglio delle tasse a tutti i produttori di chip, provando in questo modo a sostenere le proprie industrie, proprio mentre il presidente degli Stati Uniti Donald Trump vuole imporre dazi per proteggere le aziende a stelle strisce. Crescono, dunque, le tensioni commerciali: la mossa di Pechino, infatti, avrà importanti conseguenze proprio sui concorrenti americani.

IL PIANO CINESE

Le nuove regole riguarderanno numerose società di semiconduttori: le società saranno esenti dalle imposte sul reddito per un massimo di cinque anni a partire dal 1 gennaio, ha detto il ministero delle Finanze in una dichiarazione venerdì scorso. Le aliquote fiscali, negli anni successivi e fino al decimo anno, saranno la metà dell’attuale 25%.

Il paese prevede di spendere circa $ 150 miliardi in 10 anni per raggiungere una posizione di leadership nella progettazione e produzione.

OBIETTIVO, RIDURRE DIPENDENZA

Da tempo Pechino punta sul settore dei chip: la Cina vuole ridurre la dipendenza da circa 200 miliardi di dollari di importazioni annue di semiconduttori. Importazioni che potrebbero ledere la sicurezza nazionale e ostacolare lo sviluppo di un fiorente settore tecnologico.

CINA A SUPPORTO DELLE AZIENDE TECH

Le agevolazioni fiscali non sono in realtà una novità assoluta. La Cina aveva annunciato un piano al 2025, di riduzioni delle tasse a favore delle società di produzione di tecnologiche orientate all’innovazione, per supportare il Made in China.

USA IN ALLARME

Il piano è ambizioso. Gli stessi dirigenti e funzionari statunitensi mettono in guardia il Governo sul fatto che potrebbe danneggiare gli interessi americani.

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