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La Cina vuole imporre la sobrietà anche a tavola. Report Le Monde

Il presidente della Cina Xi Jinping ha ribadito il divieto di menu pantagruelici e bevande alcoliche durante i pranzi di lavoro dei membri del Partito comunista. L'articolo di Le Monde.

A seguito di un pranzo decisamente troppo alcolico a margine di una riunione di funzionari del cantone rurale di Luoshan, Xi Jinping ha ribadito il divieto di menu pantagruelici e bevande alcoliche durante i pranzi di lavoro dei membri del partito, scrive Le Monde.

LA CINA VUOLE L’AUSTERITÀ A TAVOLA

Una decina di funzionari del cantone rurale di Luoshan, nella Cina centrale, hanno pranzato insieme il 22 marzo, nel bel mezzo di una giornata dedicata allo “studio approfondito del regolamento in otto punti”. Con questo nome poco invitante, i responsabili locali dovevano rivedere, ancora una volta, un decreto del potere centrale risalente al dicembre 2012, poche settimane dopo l’arrivo di Xi Jinping alla guida del Partito Comunista Cinese.

Il testo, punto di partenza di una campagna di rigida austerità nelle file del partito unico sotto Xi, sottolinea l’importanza di “rimanere il più vicino possibile alle masse”, rinunciando a riunioni inutili e pranzi sontuosi, evitando di bloccare le strade al passaggio di un corteo ufficiale o di esporre striscioni di benvenuto e mazzi di fiori durante qualsiasi ispezione sul campo.

Sin dalla sua ascesa al vertice, il leader ha ripetuto incessantemente che il formalismo, l’edonismo e la corruzione sono minacce per la sopravvivenza del sistema. Il regime austero imposto dal potere centrale ai livelli inferiori di una burocrazia che Pechino intende riprendere in mano è riassunto nella formula «quattro piatti e una zuppa».

MORTE PER BAIJIU

Ma durante la pausa pranzo, questi dirigenti, una decina in tutto, hanno deviato dalla retta via per recarsi in un ristorante della città più vicina, Xinyang. Lì, si sono allontanati dai precetti rivisti quella stessa mattina: in un solo pasto, cinque di loro hanno bevuto quattro bottiglie di baijiu, un alcolico bianco che sfiora i 60 gradi. Uno di loro è morto nel pomeriggio, a causa di questa forte intossicazione alcolica, secondo quanto riferito dalla commissione centrale di ispezione disciplinare (CCID) del partito unico.

A peggiorare la situazione, il capo del partito in quel cantone, Yu Guofang, e i suoi subordinati sono accusati di aver cercato di nascondere la morte invece di segnalarla immediatamente ai livelli superiori. Hanno persino cercato di convincere la famiglia del defunto ad accettare un risarcimento in denaro contante, proveniente per giunta da fondi pubblici. «Si tratta di un tipico esempio di disprezzo della disciplina, di violazione delle regole in sfida all’autorità, di fatti di natura estremamente grave con conseguenze estremamente negative», ha affermato il 13 maggio l’organo investigativo del Partito, che ricorda la sua politica di « tolleranza zero ».

Tutti i dirigenti coinvolti sono stati sanzionati, espulsi dal PCC e licenziati o retrocessi ai livelli più bassi. Il 23 maggio, funzionari del dipartimento disciplinare sono giunti dalla capitale provinciale per organizzare una sessione di autocritica dei dirigenti locali, una pratica comune durante i terribili anni maoisti, riportata in auge sotto Xi Jinping. Il segretario del partito a livello municipale, Cai Songtao, è stato il primo a dover interrogarsi pubblicamente sulle carenze della sua supervisione, seguito, uno dopo l’altro, dai membri del comitato permanente locale. «Dobbiamo rivolgere il coltello contro noi stessi e fare un importante lavoro di rettifica», ha riconosciuto Cai.

Alla fine, Wang Junfeng, l’ispettore disciplinare inviato sul posto, ha giudicato l’autocritica sincera e le misure di rettifica efficaci, preferendo vedere in questo un nuovo punto di partenza per «correggere le deviazioni ideologiche» intorno a Xinyang.

LE SANZIONI DISCIPLINARI

L’organo disciplinare ha fatto di questo caso un esempio per dimostrare che, dal punto di vista di Pechino, e in particolare del presidente Xi Jinping, il partito non ha ancora finito di epurarsi. Il PCC ha quindi ribadito ancora una volta la linea di condotta il 18 maggio 2025: niente pasti sontuosi né costose decorazioni floreali per i ricevimenti, né tantomeno è consentito tappezzare l’interno delle auto di servizio con decorazioni esuberanti. Niente sigarette a tavola e, mentre il consumo degli alcolici più costosi era già vietato durante i pasti ufficiali, ora è vietata qualsiasi bevanda alcolica durante i pasti di lavoro.

Il produttore di alcolici più rinomato della Cina, Moutai, che ha prosperato a lungo grazie ai regali legati alla corruzione, non si è sbagliato: la tradizionale cena organizzata alla vigilia dell’assemblea degli azionisti, il 18 maggio, è stata sostituita da un semplice buffet. Sui tavoli, gli ospiti sono rimasti sorpresi di trovare solo bottiglie di succo di mirtillo a 2,50 euro, contro i 250 euro per una bottiglia da 500 millilitri di Moutai.

Gli agenti della disciplina hanno permesso a Xi, con il pretesto della lotta alla corruzione, di eliminare tutte le fazioni la cui lealtà non era acquisita, al fine di mettere al potere solo uomini fedeli, che seminano il terrore. Il numero delle loro indagini viene pubblicato ogni anno a gennaio, come se fossero indicatori macroeconomici: nel 2024, 889.000 funzionari hanno ricevuto una sanzione disciplinare, tra cui 73 persone di rango ministeriale o con alte responsabilità nelle province. Più di 6,2 milioni di funzionari sono stati così sanzionati dall’ascesa al potere di Xi Jinping.

(Estratto dalla rassegna stampa di eprcomunicazione)

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