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Tutti gli interessi energetici di Cina e Russia in Mongolia

L'articolo di Giuseppe Gagliano.

 

Uno degli uomini chiave della relazione bilaterali per la Russia e la Mongolia è l’ex ministro degli affari esteri mongolo Damdin Tsogtbaatar, che oltre a rivestire ruoli di prestigio a livello politico all’interno del governo mongolo – come risulta dalla biografia indicata qui -, è stato Ceo di Xillion oltre che di JusTs Consulting.

Gli interessi che la Russia – ma anche la Cina – hanno sono naturalmente interessi legati alle materie prime alle terre rare: dal gas al petrolio. Nello specifico, l’ex ministro degli Affari esteri mongolo è stato un uomo chiave per tutelare gli interessi della Mongolia e per portare a termine il progetto del gasdotto Soyuz Vostok. Che servirà a limitare e contenere l’effetto delle sanzioni europee a seguito della guerra Russia-Ucraina.
Per comprendere l’importanza di ciò di cui stiamo parlando che bisogna fare un passo indietro.

Nel marzo 2020 il presidente russo Vladimir Putin incontrò Alexey Miller, presidente del comitato di gestione di Gazprom, procedendo alla fase pre-investimento nel progetto Power of Siberia 2 che coinvolge Russia, Mongolia e Cina. Questo mega-progetto sarà infatti un punto di svolta nella fornitura di gas al nord-est asiatico, con la costruzione di “1.942 chilometri di linee di tronco di gas con 114 pozzi”. Mentre il perno energetico della Russia verso l’Asia include la Mongolia, il governo della Mongolia è stato proattivo in questa ricerca e ha sigillato un memorandum d’intesa (MOU) nel 2019.

I buoni rapporti tra Russia e Cina non solo comporta la garanzia di energia nel nord-est asiatico, ma anche l’apertura di opportunità per la Mongolia di aderire al club energetico. Considerando che sia la Russia che la Cina sono già partner strategici della Mongolia, il governo mongolo è in una posizione ideale per perseguire una politica energetica proattiva.

Il ministro degli Esteri mongolo Tsogtbaatar Damdin ebbe modo di dichiarare che ci erano voluti 30 anni perché la Mongolia fosse al tavolo dei negoziati su questo argomento. La fiducia reciproca e la continuazione del dialogo aperto e lo scambio di idee tra tutte e tre le parti – Mongolia, Russia e Cina – sono cruciali a questo punto.

La partecipazione della Mongolia al progetto Power of Siberia 2 renderà la Mongolia un paese di transito nella catena di approvvigionamento di gas Russia-Cina nel nord-est asiatico. La politica estera della Mongolia sia nei confronti della Russia che della Cina, vincolata da partenariati strategici, si è rivelata utile. Alcuni analisti della sicurezza sottolineano la crescente dipendenza della Mongolia dai vicini per il carburante e l’energia come minaccia per la sicurezza nazionale poiché la Russia fornisce il 92% della domanda della Mongolia.

Un altro uomo chiave che ha consentito il rafforzamento di queste sinergie è certamente Nikolai Patrushev, il consigliere per la sicurezza di Putin che non a caso proprio lo scorso anno si è recato in Mongolia per incontrare il suo omologo Zhadambyn Enkhbayar.

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